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“Era scritto” è il nuovo singolo dei Solisumarte: l’intervista

Il duo bresciano, in arte Solisumarte, presenta il brano uscito per LeindieMusic/Artist First. Noi li abbiamo incontrati per un’intervista!

Non è per forza amore se si ride
anche perché noi eravamo davvero bravi

“Era scritto” – Solisumarte

LeindieMusic/Artist First presenta “Era Scritto”, nuovo singolo dei Solisumarte che succede alle ultime release che hanno fatto incetta di playlist nella nota piattaforma di streaming Spotify.

Così il duo bresciano sul significato del loro ultimo brano: “Per quanto si provi a far andare bene le cose in una relazione, a volte non va proprio così. Di conseguenza ci si ritrova a mollare la presa, impotenti, lasciando fare alla vita il proprio corso e accettando che a volte deve semplicemente andare così, senza una spiegazione. Anche se la sorte fa male”.

Solisumarte è un progetto indie-pop che nasce a Brescia nel 2019 composto da Daris Bozzoni e Nicolas Pelleri. Sale prove, concerti, migliaia di chilometri alle spalle ed il sogno ricorrente di fare musica delineano la loro via fin da ragazzini, portandoli con i rispettivi progetti musicali su molti palchi italiano ed esteri.


La fortuna però non è dalla loro e malgrado le promesse e l’impegno, dopo diversi anni si ritrovano di nuovo soli. In quel periodo Daris e Nicolas si conoscono, scoprendo che forse rimanere soli su un altro pianeta è l’unico modo per raccontarsi da una nuova prospettiva.

Dal 2020 il duo ha firmato con l’etichetta laziale LeindieMusic con distribuzione Artist First, conquistando l’inserimento nelle più prestigiose playlist Spotify del settore: Indie Italia, New Music Friday, Scuola Indie (compresa copertina) e l’approdo nella speciale classifica Viral 50.

Noi di Posta Indipendente li abbiamo incontrati per farci raccontare qualcosa in più!

Daris Bozzoni e Nicolas Pelleri
Ciao ragazzi, a distanza di qualche settimana dall’uscita di “È colpa mia” siete rimasti in prima linea e avete pubblicato “Era scritto”. Starete lavorando tantissimo, per caso c’è qualcosa di grosso che bolle in pentola? Un album o un live tour in programma?

Ciao ragazzi!

Si, sicuramente ci stiamo dando molto da fare, i brani che state ascoltando e che usciranno prossimamente (fino a fine 2021 circa) sono tutti singoli che avevamo pronti in cantiere e su cui abbiamo lavorato maggiormente nel 2020.

Non sono però anticipazioni di nessun album e nemmeno ne faranno parte, per noi hanno una vita propria e abbiamo quindi deciso di non “catalogarle” in un progetto unico. Quello che vi possiamo dire è che stiamo iniziando a preparare il nostro primo disco ufficiale sarà qualcosa di completamente nuovo, per noi e per chi ci ascolta, non vediamo l’ora!

Su Instagram avete scritto “la canzone è vostra, usatela come meglio credete”. Quando lavorate ad un brano pensate sempre alle persone che l’ascolteranno e a come potrebbero ritrovarsi nel testo? Le vostre esperienze sono quelle di tutti noi, l’empatia è importante quando si scrivono canzoni?

L’empatia è fondamentale, l’arte, la musica, il cinema, il teatro ma possiamo dire la creatività in generale, si muove sui binari delle emozioni e sul legame che abbiamo con il mondo esterno. Noi proviamo a raccontare le nostre vite e quando scriviamo ci concentriamo su quello che ci potrebbe realmente emozionare, il resto poi viene da sé.

Con “È colpa mia” sembra che ancora non si sia arrivati al punto della rottura, ci siamo vicini ma cerchiamo di sistemare le cose per quanto possiamo, ci proviamo con tutte le nostre forze. Con l’uscita di “Era scritto” sembra quasi di trovarsi allo step successivo, non siamo riusciti a far funzionare la nostra relazione e quindi è andata così. L’interpretazione può essere giusta? Avevate in mente questo tipo di percorso con i due brani?

No, come abbiamo detto precedentemente i due brani hanno una loro vita e in realtà raccontano proprio esperienze differenti. Con “È colpa mia” abbiamo raccontato di come in una relazione sia complicato trovare il giusto compromesso, di come sia difficile smetterla di fare la guerra, ammettere le proprie colpe e ritrovare l’equilibrio. Con “Era scritto” lo sguardo è verso il passato e si tratta di una relazione che ormai non esiste più, non volevamo creare nessun tipo di legame tra i due singoli.

Tutti ci siamo sentiti almeno una volta “soli su Marte”. Che consiglio dareste a qualcuno che si trova solo su un altro pianeta, che pensa di non farcela? Da un periodo difficile può nascere qualcosa di bello?

In qualsiasi film, in qualsiasi racconto di vita, ovunque e fin da quando eravamo piccoli ci sentiamo dire che dai momenti di grande difficoltà nasce sempre qualcosa di positivo. Ormai è un must, facilissimo da dire, complicatissimo da applicare. Infatti quando ci troviamo realmente nei casini, quando pensiamo di non farcela, riuscire a vedere le cose da un’altra prospettiva sembra impossibile. Vedere realmente un futuro concretamente positivo sembra una favoletta per i bambini.

Non sappiamo come dirlo, ma credeteci veramente in questa favoletta, perché davvero funziona cosi! Tutto passa e se non passa prima o poi riuscirete a capire che sono proprio certe sofferenze a regalarci la possibilità di ricominciare e riscoprire un futuro che forse tenevamo solamente nascosto dentro di noi.

a cura di
Valentina Dragone

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