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Seabass e Ston pubblicano “Underdogs”

Seabass è passato tante volte nelle nostre pagine, ma questo è il suo primo EP che ci troviamo tra le mani. Si chiama “Underdogs” contiene sei brani realizzati in collaborazione con STON. Seabass mette la melodia, STON voce e testo.

Seabass e Ston – Underdogs

Sei brani su una base elettronica che sperimentano in generi diversi. Ad esempio “Hard to please” si avvicina molto al rock, mentre “11 you and I” è decisamente più pop come “What if”. “Through The Haze” invece è molto più psichedelica, vicina ai synth degli anni ’80. I due pezzi però che mi colpiscono di più sono “The pac man effect” e “Just an underdog” perché ritengo che abbiano dei suoi più caratteristici, più unici. Sì, c’è sempre dell’elettronica e i synth fanno da padroni, ma c’è un gioco di suoni che richiama i videogiochi e che diventano caratteristici del duo. In particolare “Just an underdog” sembra un vero e proprio manifesto di tutta la loro filosofia.

Underdogs è un progetto nato un paio di anni fa, ma che per diverse ragioni ha visto la luce solo ora. Ho scelto Seabass come collaboratore per la sua impostazione che privilegia una componente più elettronica ed atmosferica. Riprendendo alcuni elementi delle mie bozze originali e combinandole ai suoi suoni, le canzoni sono state completamente rivisitate in chiave più moderna e il tutto è risultato più coinvolgente ed accattivante. Nonostante tutto non eravamo ancora convinti, abbiamo lasciato depositare i pezzi fino a dopo la pandemia.

Ci siamo ritrovati e abbiamo preso la decisione di pubblicarlo nuovamente, sistemando l’equalizzazione dei brani e aggiungendo alcuni nuovi elementi e migliorie.

Il risultato è stato un prodotto più maturo dal punto di vista di masterizzazione, ma che mantiene lo spirito di gioco, sperimentazione e ricerca del suono che caratterizzava il progetto originale.

Questa è la storia di Underdogs e l’opinione di chi ha lavorato intensamente e con passione a questo EP, ma ovviamente entrambi siamo ansiosi di vedere come gli ascoltatori recepiranno i brani per cui abbiamo dato il meglio delle nostre attuali capacità”, così STON descrive il proprio lavoro.

a cura di
Redazione

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