C'è posta per...

C’è posta per… vol. 5

Tarararararara tun tun tun

Insomma ci abbiamo provato a replicare a parole l’inconfondibile “Love’s Theme” di Barry White, nonché la famosissima colonna sonora del programma che ha fatto della De Filippi l’eroina di tutti i sabato sera (passati a casa) della maggior parte degli italiani.

Noi di Postaindipendente non vogliamo avere la velleità di paragonarci al tv show dalla magica busta, eppure il nome della nostra rivista richiama l’idea di accogliere nella nostra (mail di) posta tutte le nuove proposte del mercato musicale emergente.

È stato impossibile così non dedicare, proprio ai protagonisti del nostro giornale, un format in cui, questa volta, a dover aprire la busta sono proprio gli artisti. Nasce dunque “C’è posta per…”: lo spazio in cui mensilmente accogliamo sui nostri divani virtuali le band o i singoli cantanti che hanno deciso di prendere in consegna una domanda dal pubblico.

La domanda del mese, scelta dal pubblico è: “Oggi quanto, per un artista emergente, è importante mantenere sin dall’inizio lo stesso stile?”

Giovanni Paura

Penso che la riconoscibilità e l’unicità siano due tra le caratteristiche più importanti quando si parla di affermarsi a livello artistico. Avere un tratto, una sonorità, uno stile che possono essere immediatamente collegate alla tua opera rende molto più agevolata la propria possibilità di emergere, poichè le persone riescono a riconoscerti all’istante in mezzo a mille altre voci. Credo, però, che anche la capacità di evolversi non sia da sottovalutare. Riuscire a cambiare il modo di trasmettere un messaggio facendo sì che quest’ultimo rimanga lo stesso è un’abilità che possiedono in pochi. Come per ogni cosa della vita penso ci sia bisogno di equilibrio e, soprattutto, cercare di far prevalere le proprie modalità piuttosto che adeguarsi a quelle di un altro. E’ lì la chiave.

Francesco Setta

Questa è una domanda molto irriverente, e molto in linea con la scrittura utilizzata nel mio nuovo singolo “Toro”. Purtroppo per un artista emergente, e aggiungerei anche per chi ha raggiunto uno status di successo è diventato quasi essenziale (ma non obbligatorio) mantenere un proprio stile, presentare una linea guida di sound e look sul palco e sui social. Questo perché in piena epoca di consumismo come quella che stiamo vivendo ora, tutto deve essere categorizzato, ben pubblicizzato e impacchettato a regola d’arte per il consumatore. C’è un dress code da rispettare, un linguaggio e un modus operandi da ripetere all’infinito, perchè al tuo fan ideale questo piace e ti fa gonfiare le tasche. Mi viene però da pensare che così non ci può essere crescita artistica. La sperimentazione, la ricerca, il mettersi in gioco, superare i propri limiti, aprire le proprie frontiere mentali può solo portare ad un livello successivo di pensiero e di qualità di produzione. I soldi e la fama fanno comodo a tutti, chi non li vorrebbe? é inutile raccontare favole per bambini. In un universo parallelo però  sarebbe straordinario poter cambiare sound e atmosfere di disco in disco, mostrare la propria maturità artistica senza avere paura di fare flop e guadagnare ugualmente le stesse cifre e lo stesso consenso. Un’utopia? forse. Ma ogni rivoluzione ha i propri fattori scatenanti per scoppiare. Il decadimento sicuramente é la scintilla, tocca a noi buttarci  benzina sopra!

Dheli&Macs

Non siamo mai stati estimatori del mantenere sempre lo stesso stile. Sarebbe come indossare tutti i giorni gli stessi colori…e la musica è fatta di numerose sfumature, basata sulla sperimentazione, ed è bello provare a contaminare. Più che mantenere lo stesso stile bisognerebbe avere stile. Rimanere ancorati a un genere senza mai provare a vedere cosa c’è al di là del proprio “recinto” sarebbe un atteggiamento sterile. La parola d’ordine è EVOLUZIONE.

The Daily Ration

Buona domanda. Il punto è: si vuole proporre qualcosa di proprio, con questo partecipare attivamente alla discussione, oppure aspettare che qualcuno lo faccia per te? Nessuna delle due cose è sbagliata, non di certo in questo si misura la giustezza degli individui, bisogna solo decidere da che parte mettersi. Sul mantenere lo stesso stile, quindi, porrei piuttosto l’accento sul fare un percorso e ricercare soluzioni per farlo, che è qualcosa che ha più a che fare con l’intimo. Questo implica, certamente, un cambiamento estetico.

Moscova

Secondo noi più che discutere sullo “stile”, bisogna soffermarsi sulla riconoscibilità/autenticità di un artista o di una band; Noi Moscova cerchiamo sempre di rappresentare sotto forma di musica ciò che ci contraddistingue, ovvero l’alchimia tra noi componenti, che è sostanzialmente il nostro trademark. Crediamo che la cosa più difficile al giorno d’oggi sia questa; in quanto, non sempre, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.

Petullà

Penso che siano tre termini rischiosi per l’individuo: il successo e l’ambizione fanno parte del nostro modello sociale, quello aspirazionale e per cui se non hai successo quasi non hai un ruolo. Nascono aspettative e frustrazioni che imprigionano l’individuo. Il merito…chi stabilisce il concetto di merito? è soggettivo e/o dipende dagli altri? E’ chiaro che sarebbe bello se la nostra società fosse basata sul merito, ma non vorrei diventasse un alibi per chi non riesce in una propria aspirazione. E allora dico serenità, equilibrio e passione. Per me queste tre parole sono le più importanti in questo momento della vita.

Serepocaiontas

Credo sia importante che un artista abbia un’identità ben definita, e da questo emergerà uno stile ben definito. Penso però che l’identità e di conseguenza lo stile degli artisti possano evolversi ed arricchirsi nel tempo, senza quindi rimanere statici. Alcuni elementi, come legarsi ad un unico strumento o linguaggio, potrebbero risultare un limite se l’artista in questione non si prendesse mai il rischio di mettersi in discussione per dare modo alla propria identità di crescere.

Ilaria Argiolas

Non credo sia una questione di stile ma una questione di verità, dobbiamo essere chi siamo per essere veri, quindi credibili, solo in questo modo lo stile diventa semplicemente un modo di essere perché fa parte di noi stessi e diventa il nostro manifesto.

I Dolori del Giovane Walter

Considerata la grande quantità di uscite di artisti emergenti, soprattutto negli ultimi tempi, essere coerenti e mantenere un proprio stile è davvero fondamentale per distinguersi e per lasciare un’impronta nella mente di chi ascolta. Ma anche per far emergere quello che siamo e quello che abbiamo nella testa e nel cuore.

BEATRICE PUCCI

Penso che per un’artista emergente l’importante sia risultare unico all’interno del genere musicale in cui decide di entrare, questo dipende dall’artista in questione e da che tipo di persona è. Se un’artista è poliedrico personalmente sarei disposta a seguire le sue evoluzioni in qualsiasi genere andrà a scegliere di canzone in canzone.

CINUS

Ho un’opinione in merito: essere artista significa avere un carattere che ti possa contraddistinguere. Uno stile musicale, l’immagine, le sonorità, i colori. Trovo che avere uno stile che si diversifichi, un segno particolare, personale, intimo e caratteristico sia un elemento importante, direi quasi fondamentale. Che poi un artista emergente tenga o meno questo stile è difficile da dire, perché quando si è all’inizio della propria carriera si ha ancora difficoltà a capire cosa ci piace e cosa ci sta meglio “addosso”.

Quindi mantenere lo stesso stile, quell’elemento che ti caratterizza, quando sei un artista emergente è importante sì, ma non deve diventare un punto fisso, perché con il tempo è bello evolvere la propria musica come evolvi tu stesso, per variare e conoscere di cosa sei capace artisticamente.

LAZZARO

Per un artista emergente credo sia fondamentale avere uno stile chiaro fin da subito. Non vedo questo come un obbligo artistico, anche se un vestito su misura è un modo per veicolarsi al meglio e quindi presentare il proprio immaginario al pubblico. È anche vero che il mercato musicale è sempre più vasto e pieno di nuovi progetti, identità in formazione che sgomitano per farsi notare. Per non perdersi in queste vetrina infinite è bene avere dei contorni ben definiti. Tutto sommato credo quindi che sia importante curare tutti gli aspetti che orbitano attorno ad un progetto musicale, nel limite in cui tutto questo porta ad una maggiore espressione dell’artista e (magari) comprensione del progetto. Questa inizia a diventare invalidante quando diventa una corsa all’ennesima playlist, dove la chiarezza è solo un confine da rispettare e non oltrepassare.

NUBE

Penso sia fondamentale preservare un’identità ma non uno stile che alla lunga può risultare noioso, la sfida a parer mio è mantenere un’identità passando per stili diversi.

a cura di
Redazione

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