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Seguiamo Followtheriver fino a Melbourne

Dopo il brano ‘Suitcases’ uscito il 4 giugno, Followtheriver continua il suo percorso con ‘Melbourne’, il suo ultimo singolo prima dell’uscita del suo prossimo Ep ufficiale. L’artista genovese continua quindi la tematica del “viaggio”, che sarà protagonista nel suo prossimo progetto, in uscita prossimamente.

Ciao f o l l o w t h e r i v e r!
Non indugiamo oltre e passiamo subito alle domande: ‘Melbourne’ è il tuo ultimo singolo: qual è stato il percorso per arrivare a questo brano? Perché la scelta del nome “Melbourne”?

Ciao! Grazie mille per le belle domande!
Melbourne è un brano che in realtà non parla della città australiana. O meglio, la utilizza come metafora per rappresentare qualcosa di irraggiungibile che però desideriamo fortemente. Il tema della canzone ruota attorno alle aspettative che ci creiamo nei confronti di questo obiettivo da raggiungere, e alla paura che ci può bloccare nel pensare che queste altissime aspettative possano non essere
soddisfatte.
Questo brano è il quarto singolo pubblicato nell’arco di circa un anno, in questa fase del progetto in cui sono tornato a collaborare con il producer Federico Malandrino dopo diversi anni.

Quali sono state le influenze musicali che più hanno plasmato il suono di Melbourne?

Sicuramente le sonorità legate all’alt folk nord-americano, fatto di melodie delicate e malinconiche, l’utilizzo del falsetto e di chitarre elettriche molto calde e “riverberose” (il primo riferimento che mi viene in mente sono i Bon Iver). A questo mondo si aggiungono i synth e l’elettronica studiata da Federico, che si combinano con gli altri strumenti “fisici” presenti nel brano: il violoncello di Chiara Piazza e la batteria di Michele Scotti.

Mi incuriosisce la copertina del disco, cos’ha portato a scegliere questa immagine?

L’artwork della copertina è stato realizzato da Francesca Sacco, un’artista genovese che si è occupata anche della direzione artistica del videoclip (qui il link: https://youtu.be/Mr9DpH4LLro). Francesca è un’artista specializzata nella creazione di collage digitali di città, e il suo stile mi sembrava un connubio perfetto con il significato più intimo del brano: costruire una città di carta, una città fittizia in cui potersi nascondere e quindi poter evitare di compiere il viaggio pieno di insidie e carico di aspettative e paure verso la città reale. Ma le insidie e le paure si
nascondono anche in questa città di carta…

“Melbourne” è un singolo del tuo prossimo EP, in uscita in questi giorni. Puoi farci qualche spoiler?

L’EP uscirà a Novembre, diciamo entro i primi dieci giorni di Novembre. Sarà un po’ il punto di arrivo di questa fase del progetto e conterrà in tutto cinque brani, ovvero i quattro brani rilasciati come singoli di cui parlavo prima e un brano del tutto inedito.

In conclusione, un terribile finale: da domani la musica smette di esistere in ogni sua forma.
Cosa faresti per continuare a sentirti te stesso?

Wow… beh, penso che continuerei a rifugiarmi e a praticare le altre mie grandi passioni con ancor più foga e dedizione: il cinema e la scrittura.

A cura di
Luca Pensa

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