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“È ancora presto”: nuovo singolo per i P L Z

Uno spettro si aggira per la scena indipendente italiana. Lo spettro di P L Z. Un nome che è anche un modo per chiedere “permesso, posso entrare?”. Per favore, mi puoi far godere ancora una volta prima di sparire? P L Z è uno spettro gentile, raramente si arrabbia, se non quando si collega a un terminale e allora le sinapsi entrano in cortocircuito con i miraggi, le storture della rete. Tenete lontano P L Z dall’internet e dai social: meglio farlo stare in mezzo a un bosco, magari con un disc man anni ’90 calato sulle orecchie (le orecchie che non ha), a ballare da solo come in quella scena in “The Lobster”. Che poi da solo P L Z non è mai. Più spesso è bino. Altre addirittura trino. Nelle sue epifanie più comuni lo troverete sdoppiato fra un vocoder e una beat machine, mentre sostiene la sua ombra e da lei è sostenuto.

P L Z odia le gabbie

Perché P L Z ha paura di tutto, tranne di ciò che gli può far male. Cieco per amore, non mostra il viso a nessuno. Un velo lo protegge, una maschera di lattice gli tiene insieme i connotati sempre a un passo dallo sciogliersi, dal distorcersi. P L Z ama le tresche, gli interstizi, le zone buie fra un lampione e l’altro, attraversare la strada senza guardare. P L Z è fedelmente infedele. Non lo si sente per un po’, ma se lo chiami arriva, sempre. P L Z odia le gabbie, soprattutto quelle erette dall’isteria collettiva. Il suo motto è “vivi e lascia morire”. Anzi “dormi e lasciati fare”. Lasciatevi fare da P L Z.
Please, please me.

«Non prendo sonno se non sento la voce di qualcuno che mi racconta qualcosa. Ho fatto fuori tutti i podcast di Barbero e i documentari di Attenborough, ascoltati senza guardare le immagini. Cerco una voce quasi amica. La città è un amante di valore se non smette i suoi rumori di sottofondo e mi accompagna nell’oblio su un quattro quarti ben cadenzato.
Questa è la nostra canzone preferita. La mia e quella della mia proiezione astrale.
Spero che stanotte un alieno mi insegni la sua lingua prima di portarmi via.
Che poi lo so che domattina non vorrò svegliarmi.
Dormiamo. È ancora presto.»

È ancora presto” è il nuovo capitolo della saga dei P L Z

Una traccia techno di cui non ricordi il nome.
Il rumore della metropolitana che concilia il sonno. Una canzone scritta per fare male, ma tanto non distingui le parole. Sarebbe bello se l’amore fosse così, come lo raccontano i P L Z nel loro nuovo singolo.
I weirdoes dell’elettronica indie italiana smettono di prendersi bene con la fine del mondo e si rilassano, si abbandonano a una sequenza di pattern rassicuranti e indecifrabili. Ecco cos’è l’amore.
Dimenticarsi tutto, farsi fare da un beat monotono, smettere di voler essere qualcuno o qualcosa. Semplicemente ‘stare’ con chi ti sa prendere per quello che sei. Non aver paura di perdere niente, se non questo momento.

Artwork – Vellocet


Il brano segue l’ultima uscita “Presi Bene” con la quale i P L Z hanno realizzato il loro tributo alla club culture, all’edonismo come cura per l’ansia, i rumori della gente, la noia di vivere.
In poco tempo il duo ha già raggiunto un posizionamento tangibile sull’attuale scena musicale grazie ad un’identità fluida ma inconfondibile e una produzione musicale unica nel suo genere. Già ospitati dalle più autorevoli testate musicali italiane come Rolling Stone e Rockit fin dalla prima uscita “Milano d’agosto”, grazie al follow up “Secoli” incuriosiscono anche il prestigioso Coeval Magazine dagli UK, che pubblica un ampio approfondimento che rafforza ulteriormente la credibilità del duo, e si unisce alla nomina di Artista della Settimana per MTV New Generation ottenuta grazie al videoclip ufficiale del brano.

In prossimità del periodo natalizio i P L Z pubblicano la cover di “Noi Come Voi” di Lucio Dalla, che diventa il regalo simbolico che donano al mondo per esorcizzare il terribile 2020 che si sta concludendo. All’uscita viene affiancato un servizio fotografico esclusivo, ispirato al bed in di John Lennon Yoko Ono, che esce in esclusiva su WU Magazine accompagnato dalla premiere del  brano e ad un’intervista alla band.

Crediti brano

Data di uscita: 16/04/2021
Label: Costello’s Records
Distribuzione: The Orchard
Edizioni: Costello’s di Simone Castello
Autore: Diego Palazzo
Musica: Diego Palazzo, Giacomo Carlone
Produzione, rec e mix: Giacomo Carlone
Master: Andrea De Bernardi

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