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Quattro chiacchiere con Bert

Ci è piaciuto il nuovo EP di Bert, “Oltre”, al punto tale da convincerci a fare qualche domanda al cantautore romagnolo di scuola Revubs Dischi: cinque canzoni per consolare paure e amori perduti, cinque piccoli inni ad una semplicità che non nega la complessità delle cose, ma prova piuttosto a guardarla con l’occhio del bambino. Buona lettura!

Bert, è un piacere averti qui con noi! Allora, partiamo come da rito con una domanda che possa in qualche modo raccontarci cosa intendi, tu, per “indipendente”: oggi, su questa parola, si è finito col fare parecchia confusione…

Piacere mio! Beh non lo so, onestamente ci sono artisti che hanno contratti editoriali con le major e ancora si dichiarano indipendenti……. Per cui è una parola fortemente abusata che ha perso molto del suo significato secondo me.

La musica indipendente, come nel mio caso, è quella pubblicata senza nessun contratto editoriale.

Senti, ma dove viene il tuo nome d’arte? E ne approfittiamo anche per chiederti quando sia nato il progetto Bert…

È un soprannome che avevo da ragazzo, che ho deciso di riutilizzare in campo artistico.

Il progetto è nato per caso, tra il 2017 e il 2018.

Dopo un paio di singoli pubblicati al fianco di Revubs Dischi, hai pubblicato il tuo EP “Oltre”: come mai hai scelto proprio questa parola, come breve ed incisivo titolo del tuo lavoro?

Sento un legame profondo con la musica, la vedo come un potente mezzo per andare “oltre” le difficoltà e le paure della vita. Il significato principale è quello ma ne ha tanti altri….

Ti avevamo già potuto scoprire con “Sembri Magica” e “Scusami”: ma perché avevi scelto proprio questi come singoli? Ecco, ti va di spiegarci come si fa scegliere quale brano sia adatto per essere pubblicato come “singolo”?

Sembri magica rappresenta per me un nuovo inizio, mentre Scusami è un riappacificamento col passato.

Erano due tematiche importanti per me e ho voluto dargli il giusto peso, unito ovviamente alle sonorità dei due brani.

“un film”, “Inadatto” e “Come me” sono invece i brani inediti contenuti nel disco: ti va di raccontarceli?

Certo:

Un film rappresenta la visione dall’esterno di una persona sola, in difficoltà, che non pare riuscire a superare e che non è disposta ad ascoltare. L’unico modo allora per alleviare questa situazione è qualche momento di “svago” come può essere metaforicamente un film. Dove stai li, non parli, ma silenziosamente la tua presenza può essere un piglio a cui aggrapparsi.

Inadatto è una foto generazionale: senso di inadeguatezza, dubbi, domande la fanno da padrone ai nostri giorni e nelle nostre vite. Un monito a spronarsi e prendere in mano la nostra vita ed accettarci per come siamo e per quello che abbiamo.

Come me invece è l’esigenza di raccontare come sono io, alcune cose di me in diverse situazioni.

Senti, parliamo un po’ di discografia: cosa ne pensi del fenomeno delle playlist, e cosa pensi in generale dell’attuale scena nazionale?

Beh ormai molto ruota intorno alle playlist e ai vari curatori. Addirittura si pensa alla produzione dei brani in ottica possibile inserimento in playlist, come anche le grafiche, tutto.

Spero questo potere finisca e si trovi un altro modo per potersi far ascoltare, tipo l’espansione della musica dal vivo.

Dicci quali sono le tre canzoni che hanno caratterizzato più di tutte la tua estate.

Inadatto

Propaganda (Dimartino, Colapesce, Fabri Fibra)

Alygatyr (Kasabian)

a cura di
Redazione

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