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Simon Cole si racconta in occasione dell’uscita di “Staccarmi da te”

Venerdì 10 giugno è uscito in digitale “Staccarmi da te”, il nuovo singolo dell’artista alessandrino Simon Cole.

Staccarmi da te“, il nuovo brano di Simon Cole, è disponibile in tutte le piattaforme di streaming dal 10 giugno. Il singolo è collocabile nel panorama del pop ma con influenze provenienti da altri generi tra cui il rap.

“Staccarmi da te” è un brano super sincero. Quando l’ho scritto stavo semplicemente cercando di esprimere un’emozione senza pensare a ritornelli, marketing, o altri elementi esterni: eravamo solo io, il microfono, le mie emozioni e una bellissima giornata di sole.

Ciao Simon! Benvenuto su Posta Indipendente! Come stai? Il 10 giugno è uscito il tuo singolo “Staccarmi da te”. Per ispirarti a ciò che scrivi prendi più spunto da artisti italiani o americani?

Ciao! Guarda io ascolto quasi esclusivamente musica americana quindi le mie influenze arrivano sicuramente da lì, però l’ispirazione vera e propria non arriva quasi mai da un artista nello specifico ma da un’emozione. Nel caso di “Staccarmi da te” volevo esprimere un’emozione specifica che mi capita di provare in determinati momenti e, con mia grande sorpresa, il brano riesce a replicare dentro di me quell’esatta emozione.

Dedicare una canzone a qualcuno significa pensarla ogni volta che la canti. A cosa pensi della vostra storia quando pensi a questa persona?

Dedicare una canzone a qualcuno è senza dubbio un modo per imprimere per sempre la relazione che si ha con essa nel tempo. La relazione di cui parlo in “Staccarmi da te” è giovane, sincera ed imprevedibile. Probabilmente non è destinata a durare per sempre ma sarà magnifica, indipendentemente dalla sua durata. 

A questo punto mi viene da chiederti, amore o carriera? Perché?

Pochi mesi fa avrei risposto carriera ma la vita è imprevedibile e a volte porta a vivere esperienze che cambiano completamente la propria percezione del mondo. Sceglierei amore ma nel senso più ampio del termine, amore per la vita, per se stessi, per le persone e per il mondo. 

Parlaci del tuo profondo amore per l’America! In futuro dove vorresti vivere?

Ciò che provo per l’America va ben oltre l’amore. È una connessione che va oltre ogni cosa e che in qualche modo lega la mia anima a quella terra. Non so dove vorrei vivere ma mi piacerebbe molto visitare tutti gli Stati Americani prima di stabilirmi in uno specifico. 

Ne approfitterei per parlare anche di “Diluvia”: ha uno stile decisamente più vicino alla trap. In quale genere musicale ti rispecchi?

Diluvia” è una traccia incredibile che ha fatto parte di un’altra fase della mia musica. Non rinnego quella fase ma non mi rispecchia più, anzi non credo mi abbia mai rispecchiato davvero. 

Hai già qualche progetto in fase di sviluppo? Parlaci un po’ di cosa hai in mente! 

La verità è che ho pensato di smettere nell’ultimo periodo. Faccio musica da diversi anni ormai ed è pesante, soprattutto psicologicamente, dedicare così tanto tempo a qualcosa come la musica e non riuscire a far sapere al mondo che esisti. La musica è condivisione e se non c’è nessuno con cui condividerla parte della magia svanisce. Sto lavorando ad un singolo in cui credo tantissimo, ha anche attirato l’attenzione di alcuni addetti ai lavori molto rilevanti ma, purtroppo, non sono riuscito a concludere nulla di significativo. Quindi credo che farò quest’ultima grande uscita concentrando tutte le mie energie e risorse in essa. Non so cosa succederà dopo ma immagino che lo scopriremo presto. 

a cura di
Giada Viscido

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