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Zerella e la speranza sussurrata in “Se Dio vuole”

Zerella, all’anagrafe Ciro Zerella, è un giovane cantautore classe 1993 che da piccolo sognava già ad occhi aperti e faceva lunghi viaggi con la fantasia, grazie alle musicassette e ai videogiochi con cui passava le  giornate. Crescendo poi ha intrapreso la strada della musica che lo ha portato ad avere molte soddisfazioni e a pubblicare alcuni bravi tra cui “Tutta bianca” e “All’una con te”.

Il nuovo brano di Zerella, uscito il 10 settembre e distribuito da Artist First, ha un titolo che sa di positività,  “Se Dio vuole”. Una speranza sussurrata, un mantra che si ripete per tutto il brano con la parola in arabo “Inshallah”. La canzone è stata scritta da Zerella quattro anni fa, in seguito ad un attacco chimico in Siria, ma il brano risulta molto attuale. E’ il racconto di un viaggio che il cantautore si è immaginato, un viaggio che è una fuga verso la libertà e che è necessario affrontare armati di coraggio perché non si è mai pronti a ciò che si può trovare all’arrivo.

L’ho intervistato per voi!

Ciao Zerella e benvenuto qui a Posta Indipendente! Per rompere il ghiaccio vorrei chiederti: cosa voleva fare Ciro da grande? La musica c’è sempre stata oppure è arrivata nella tua vita in un secondo momento?

Da bambino, intendo da piccolissimo, volevo fare il lavoro di mio papà e lavorare come lui in un acquedotto. Crescendo, la musica volente o nolente me la sono trascinata dietro da sempre.

Il 10 Settembre è uscito il tuo secondo singolo di questo 2021: “Se Dio Vuole”. A quale frase del testo sei più legato e perché?

“Come organi interni, mai ci riposiamo” perché credo che questa frase esprima al meglio la sensazione di frenesia anche emotiva che una persona che deve scappare e tenere la guardia alta deve sempre avere, proprio come il cuore, i reni o i polmoni.

Nel tuo nuovo singolo parli di un viaggio, di “treni veloci che non fanno fermate”. Qual è la tua relazione con il viaggio, qualunque esso sia?

Il viaggio è sempre una piccola incognita, sono un viaggiatore selettivo – non sono per il viaggio ad ogni costo. In quel caso  la trovo una “occidentalata sopravvalutata”.

Parlando di musica, c’è chi la musica la fa, come te, ma c’è anche chi la ascolta. Immagino che anche tu abbia i tuoi artisti preferiti. Quali sono? E qual è l’ultimo concerto a cui sei andato da spettatore?

Ne ho davvero troppi, quindi ti dico i primi che mi vengono in mente: per l’estero Radiohead, Mac de Marco, Billie Eilish, Post Malone, Daft Punk mentre qui in Italia gran parte dei nostri cantautori e la scena alternativa nata negli anni 90…

Quali progetti ci sono nel tuo futuro di cantautore?

Non farò spoiler, dico solo che è tutto inevitabilmente legato a doppio filo con la situazione che si delineerà questo autunno-inverno; per tutto il resto ci sono i canali social!

a cura di
Ilaria Valsecchi

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