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Ci “Siamo persi” insieme ai Lost

I Lost pubblicano il nuovo singolo “Siamo persi”, tramite il quale si schierano a favore di chi, nella fotografia della contemporaneità, si trova nello sfondo tra senso si alienazione, insicurezza e isolamento

“Siamo persi” arriva a distanza di poco tempo dalla pubblicazione del featuring dei Lost con i Dari “Come ogni venerdì”. Entrami i brani ricalibrano i canoni dell’emo e del punk italiano dei primi anni 2000 per dare voce a chi l’underground non lo vive solo a livello musicale. L’ultima uscita, infatti, parla degli scarti dell’omologazione, di chi, non adeguandosi al mondo moderno, si trova da solo ed emarginato.

Benvenuti su Posta Indipendente! “Siamo persi” è un brano al plurale; descriveteci un po’ questo “noi”? 

Questo “noi” rappresenta, semplicemente, una condizione emotiva di smarrimento e disillusione che si manifesta attraverso l’isolamento e la mancanza di appartenenza in una società che porta l’essere umano ad essere sempre sotto esame e mai all’altezza di quella che viene definita “normalità”.

Nell’ambiente musicale contemporaneo c’è ancora spazio per il senso d’appartenenza?

Secondo noi, nel mondo musicale di oggi, il senso d’appartenenza continua ad avere un ruolo significativo pur essendo cambiate molte dinamiche rispetto al passato. Se da un lato l’era digitale ha portato a una maggiore accessibilità e diversità musicale, dall’altro questo può avere creato un effetto di frammentazione, poiché le persone hanno una vasta gamma di opzioni musicali tra cui scegliere. Ma nonostante ciò, molte persone trovano ancora un senso d’appartenenza nella musica che rimane un linguaggio universale: si identificano con determinati generi, artisti o scene musicali che risuonano con le loro esperienze, gusti, valori, emozioni. 

Secondo voi, è indispensabile “essere persi” per fare punk?

Il concetto di “essere persi” è spesso associato alla cultura e all’atteggiamento punk, ma non è indispensabile per farlo. Il punk è un genere musicale e un movimento culturale che può esprimere una varietà di esperienze e prospettive. Quindi, mentre l’essere persi può essere parte integrante di alcune espressioni punk, questa non è una condizione universale o indispensabile per fare punk.

C’è una correlazione tra il vostro nome e il titolo del brano?

In realtà è stata una casualità o forse alcune energie, forze a noi sconosciute hanno voluto che questa cosa accadesse. 

“Lost” si conclude con “Siamo solo degli istanti, quelli che hanno perso il sonno e hanno già toccato il fondo”; cosa c’è oltre il fondo?

“Oltre il fondo” rappresenta  l’idea di accettazione e resilienza. Oltre il fondo c’è il punto di partenza per rialzarsi e ricostruirsi. Rappresenta la speranza e la guarigione.

Per salutarci vi chiedo se avete dei live o la pubblicazione di altri pezzi in programma?

Stiamo ultimando il “Degeneration tour” con i nostri amici Dari e nel frattempo stiamo chiudendo il nuovo album che vedrà la luce in questo 2023. 

a cura di
Lucia Tamburello

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