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I Lillians raccontano il loro esordio

La spinta punk rock romagnola porta alla formazione dei Lillians, il trio formato da Filippo Cinotti (voce e chitarra), Marco Piccoli (voce e basso) e Cristopher Amadori (batteria) che ha da poco esordito con i singoli “Move On” e “So, So Long” accompagnati dai rispettivi videoclip.

I Lillians preparano il loro pubblico all’ascolto del loro primo album “I Wish I Lived This Life”. La band, oltre ad anticipare dal vivo i pezzi del disco, pubblica due singoli che riassumono parte delle sonorità che lo presiederanno. La firma del gruppo, infatti, consiste in un punk rock melodico, immediato e con ritornelli efficaci, ma non per questo meno violenti e d’impatto. I versi insistenti di “Move On” e “So, So Long” ricordano agli slogan dei pionieri del punk, rimandando al potere catartico e liberatorio di questi ultimi.

I Lillians nascono in Romagna; com’è l’ambiente punk rock romagnolo? Quanto ha influito sulla vostra formazione?

Probabilmente rispetto a grandi centri come può essere banalmente Milano, negli ultimi anni manca forse un po’ la presenza di locali o comunque luoghi in cui poter organizzare serate/live, ci sono ma sono pochi, poi però abbiamo la fortuna di avere collettivi come i ragazzi di Heavy Shows che al Magazzino Parallelo a Cesena organizzano un sacco di eventi, oppure i ragazzi di LostDog Records che sempre nel cesenate sono molto attivi. Le band ci sono, ci sono band che sono in giro da anni ma anche band nate nell’ultimo periodo quindi per fortuna il movimento esiste. Per quanto riguarda noi, siamo tutti e tre cresciuti in questo “ambiente”, attivi negli anni passati con altri progetti, la nostra formazione è stata non dico casuale, ma partita da un messaggio inaspettato di Filippo, che è il nostro chitarrista e l’urgenza di tutti e tre di fare musica come volevamo noi.

Sia “Move On” che “So, so long” sono dei pezzi molto orecchiabili ed immediati; quanto è importante per voi mantenere questa caratteristica? È un elemento che attraverserà tutto “I Wish I Lived This Life”?

L’idea era proprio di lanciare per primi dei pezzi come questi due, come dici tu sono molto orecchiabili ed immediati, quindi magari un ascolto che arriva prima forse. Ci sono altri pezzi su questo filone nel disco ovviamente, ma anche altri più cupi, con ritmiche diverse, abbiamo scritto in maniera molto spontanea pur sapendo ovviamente cosa volevamo fare, non è tanto importante questa caratteristica quanto magari che il disco sia formato da pezzi che anche nel loro essere diversi stiano bene insieme. Ci piacciono molto le belle melodie catchy e chiaramente nel disco questo abbiamo cercato di mettercelo, poi abbiamo cercato di far venire fuori sfumature diverse di quello che ci piace, per avere qualcosa che si, suonasse bene insieme ma che non fosse tutto uguale.

“So, so long” racconta “Quel senso di leggerezza dopo aver detto tutto quello che va detto, consci di essersi tolti un peso e di poter andare nella propria direzione. È un’incitazione a fregarsene del parere altrui e guardare oltre, lasciare indietro ciò che ci rallenta per continuare a vivere la vita al nostro passo.”; il tema trattato in questo pezzo si lega in qualche modo ai valori principali del punk o al vostro modo di vivere questo genere?

 Siamo tutti e tre cresciuti ascoltando punk in tutte le sue derivazioni, frequentato concerti e tutto questo “mondo” quindi sicuramente è qualcosa che fa parte di noi, ci ha in parte cresciuto e magari anche forgiato parti del nostro carattere, quello di cui parliamo nel disco, quindi anche in questo pezzo è tutto frutto delle nostre esperienze di vita personali, ognuno con le sue diverse, diversi percorsi. Ti direi che sicuramente questo genere, questo ambiente, questa musica e anche certi tipi di ideali hanno sicuramente influenzato le nostre vite quindi magari in maniera diretta o meno tutto questo in quello che scriviamo e viviamo c’è sicuramente.

 Avete più live “alle spalle” che pezzi su Spotify; i numeri delle piattaforme digitali rispecchiano un po’ il livello di partecipazione del pubblico dal vivo? Durante i vostri concerti presentate anche i brani non ancora pubblicati?

 Abbiamo avuto la fortuna di riuscire a suonare in giro pur non avendo ancora niente “fuori”, ora abbiamo fatto uscire i primi due pezzi e presto tutto il disco, posso dire che la risposta della gente sia per quanto riguarda l’ascolto dei pezzi che per i live è stata molto positiva e ci ha permesso di instaurare ottimi rapporti anche con altre band sia della zona che non,  sarà una banalità ma è bello quando qualcuno ti scrive per dirti che gli è piaciuta la tua canzone oppure dopo un concerto e fortunatamente sembra che le cose stiano andando bene dai, ovviamente questo ci rende molto contenti, non siamo nessuno, facciamo musica perché ci piace ma arrivare anche solo ad una persona è davvero bello. Si dal vivo comunque suoniamo anche gli altri brani che fanno parte del disco.

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dai Lillians?

Intanto non vediamo l’ora di fare uscire tutto il disco, poi sicuramente proveremo a suonare e portarlo in giro il più possibile, inoltre in realtà stiamo già scrivendo anche un po’ di cose nuove, quindi siamo belli carichi po’ per tutto.

Grazie mille per lo spazio che ci avete concesse e speriamo di vederci in giro!

a cura di
Lucia Tamburello

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