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Intervista: Rob Bellusci e la versione punk di “Stars Are Blind”

Rob Bellusci viene da un paesino che si chiama Senise, in Basilicata. La sua passione per la musica nasce quando aveva più o meno 5/6 anni e da lì non se ne è mai andata. Dopo l’uscita di 6 singoli inediti, ha deciso di sperimentare provando cose nuove, arrivando così a fare la cover (in chiave punk) di “Stars Are Blind”, canzone simbolo dell’icona Paris Hilton.

Noi di Posta Indipendente abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con Rob, facendoci raccontare la storia dietro la scelta di questa canzone.

Chi è Rob Bellusci e da quanto tempo fai musica?

Sono un artista solista che fa pop-punk ormai da due anni e suono da quando ne ho 10. Il mio primo progetto si chiamava “Unknow Destination” ed era una band Hardcore punk con cui ho suonato 5 anni. Nel 2017 ci siamo sciolti e da quel momento ho iniziato a lavorare sui miei pezzi coronando il sogno del pop-punk.

Chi sono gli artisti da cui prendi ispirazione?

Gli artisti da cui prendo ispirazione appartengono principalmente alla prima ondata del pop-punk anni 2000 come Blink-182, Mest, New Found Glory, The Starting Line, Finch, MxPx, The Ataris, Home Grown etc. Nonostante questo, cerco di inserire nelle mie canzoni anche le influenze che fanno parte del mio passato hardcore, infatti mi piace spesso “urlare” nei miei pezzi insieme appunto a parti più aggressive. Ultimamente sto apprezzando anche la new wave del pop-punk come Modsun e JXDN.

Come hai detto in precedenza, le tue sonorità pop-punk riportano ai primi anni del 2000 quando American Pie era il film d’eccellenza tra i ragazzi. Cosa pensi del ritorno di questo genere nel panorama musicale mondiale?

Penso che il ritorno di questo genere sia una boccata d’aria fresca nel mondo della musica, dato che non riusciva a prendere la strada giusta da anni. Ci sono stati in passato degli artisti che hanno provato a portarlo alla ribalta ma niente di così mainstream appunto. Nonostante il mio apprezzamento, credo sia una cosa vista con parecchio odio dai fanatici del pop-punk che prediligono i capi santi come Green Day, Simple Plan etc. Per me è insensato questo ragionamento, perché è una ruota che gira; come i puristi del punk prima odiavano i Blink definiti “commerciali”, ora succede la stessa identica cosa.

Dopo 6 singoli, l’11 novembre scorso è uscita la tua cover di “Stars Are Blind” di Paris Hilton. Perché hai scelto di riadattare questo brano in chiave punk?

Ho deciso di fare una cover di Paris Hilton per puro caso. Mentre una sera ero intento a preparare la promozione del singolo “I Wish”, nell’altra stanza c’era mio fratello che guardava un film su Netflix e in sottofondo suonava questa canzone da lontano che mi fece accendere una lampadina. Con Shazam in mano sono corso nell’altra camera scoprendo che era, appunto, un pezzo di Paris Hilton che non ascoltavo da circa 10 anni. Da piccolo, nei primi anni di MTV, trasmettevano spesso questo brano e a me piaceva tantissimo. E’ stato quindi un ritorno nostalgico e in automatico ho pensato che quel pezzo stava benissimo arrangiato in chiave pop-punk.

Ci sono nuove canzoni all’orizzonte?

Si ci sono nuovi brani in programma e sto scrivendo cose nuove. A breve uscirà il mio primo singolo in italiano di cui sono super contento e non vedo l’ora di farvelo ascoltare.

a cura di
Martina Nardoni

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