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Leo Lennox ci racconta “Fari Spenti”

In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo per Revubs Dischi, “Fari Spenti”, abbiamo deciso di fare qualche domanda a Leo Lennox sulla musica, sulla contemporaneità e su quello che vuol dire, oggi, essere un “artista emergente”. Buona lettura!

L’intervista
Bentrovato su Posta Indipendente, Leo! Allora, come stai all’alba di questo tuo ritorno per Revubs Dischi?

Salve e grazie mille per lo spazio! Ammetto di essere molto spesso preda di completi  momenti di down psicologici, ma la sensazione che si prova in occasione di una release della propria musica è sempre stupenda. Sono fermo da un po’ e tornare con il nuovo singolo “Fari Spenti” in uscita per Revubs Dischi è meraviglioso.

Ti va di raccontarci come inizia il tuo viaggio nella musica? Perché consultando il tuo catalogo sembra che tu abbia cominciato molto presto a pubblicare canzoni.

Il mio percorso musicale inizia all’età di 13 anni, quando compongo i primi testi e le prime poesie al buio della mia cameretta. Scrivere ed esternare i miei sentimenti di notte mi faceva stare bene e l’approccio al rap è arrivato immediatamente dopo. Nel 2017 ho pubblicato in freedownload il mio primo mixtape “L’Arte Della Parola” e nel 2018 è uscito l’EP “Confusione” sulle piattaforme di streaming. Dopodiché sono usciti una serie di singoli che mi hanno portato qui, in attesa del primo album ufficiale, a cui sto lavorando.

Quali sono, secondo te, le più grandi difficoltà che oggi un artista indipendente incontra sul suo cammino?

Credo sia un argomento complesso e molto ampio. Secondo la mia esperienza un artista indipendente fa fatica a trovare strutture che possano supportare e diffondere la sua musica, senza snaturarsi. Le difficoltà in questo ambito possono essere molteplici per chi crea la propria musica da indipendente, ma credo che l’essere indie non sia solo un limite. Anzi, molte volte può assolutamente rivelarsi come un valore aggiunto.

“Fari Spenti” riaccende le luci sulla tua musica, questa volta con un retrogusto synth-wave che sposta il baricentro verso gli anni ’80. Ti va di raccontarci qualche aneddoto legato al brano?

Io e Blank Face, produttore del brano, abbiamo iniziato a lavorare al brano intorno ad Agosto 2021. Tutto è partito da una mia esigenza di confrontarmi con un suono “alla francese” che io amo e sento molto mio. Arrivare alla versione finale di “Fari Spenti” non è stato facile e in pochi sanno che esistono più di 6 master differenti di questa traccia.

Come sei solito lavorare alla produzione di un brano? Ti affidi completamente al producer, oppure sei solito arrivare in studio con idee chiare su quello che dovrà essere l’arrangiamento del tutto?

In realtà l’approccio ai miei brani è molto istintivo e dettato dal momento. E’ in continua evoluzione e cambia costantemente. Ultimamente sono solito partire da un tema centrale che sviscero solo dopo aver lavorato al tappeto musicale con il mio team di producer. Da lì prende forma il brano e inizio a pensare alle linee melodiche. Appena siamo soddisfatti, il resto vien da sé.

Consigliaci un disco da divorare nel corso della settimana che viene!

Per salutarvi vorrei consigliarvi l’ascolto di un disco che porto nel cuore e che ultimamente ascolto molto spesso, si tratta di “Swimming” del buon Mac Miller.

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A cura di
Redazione

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