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L’intervista a Nictagena su ‘Lunatica’, il nuovo album

L’intervista a Nictagena su ‘Lunatica’, un viaggio introspettivo attraverso undici corpi celesti

Anche all’interno della notte più oscura, basta alzare gli occhi al cielo per osservare le stelle. E, se siamo fortunati, anche alcuni dei pianeti del Sistema solare, che ci osservano da lontano, silenti eppure presenti. È un viaggio, sonoro e onirico, quello che Nictagena intraprende nel suo nuovo album, ‘Lunatica’.

Undici canzoni per undici entità celesti che si associano in qualche modo alle emozioni umane, per un disco maturo, consapevole, intelligente eppure perfettamente fruibile, grazie a un’immediatezza che arriva subito al cuore.

Ciao Nictagena, benvenuto su Posta Indipendente! Innanzitutto, introduci un po’ il tuo nuovo progetto ‘Lunatica’. Perché questo nome? 

Lunatica è un omaggio alla Luna che è il primo veicolo spaziale che usiamo per guardare verso il cielo e immaginarci tutto quello che succede nell’infinito in cui siamo sommersi. Attraverso la Luna, ho guardato oltre e così è nato questo concept album sui pianeti.

Passiamo al tuo nome d’arte ‘Nictagena’, cosa significa? Come è nato questo progetto? 

Il nome prende spunto dal fiore Bella di notte della famiglia delle nyctaginacee. Questo fiore apre i suoi petali al tramonto come metafora della conoscenza di tutto ciò che è oscuro ed inesplorato. Il progetto è nato molti anni fa muovendo i primi passi musicali e oggi sicuramente di passi ne ha fatti molti.

L’album contiene 11 brani intitolati come 11 entità celesti, ed esplora una serie di emozioni ad essi legati. Credi nell’influsso dei pianeti sulla nostra psiche e sui nostri comportamenti? E in una sorta di ‘predestinazione’ vincolata a questi corpi celesti?

Da persona di scienza (nella vita sono un docente di scienza) sicuramente in questo momento non posso dire che i pianeti influiscono sul nostro quotidiano. Credo più che altro che la nostra vita essendo nata da tutta la materia che ci circonda in qualche modo sia collegata da certe dinamiche ed aspetti e che le emozioni che proviamo sia il frutto di tutto questo insieme in cui siamo immersi che è la vita terrestre ed extraterrestre.

Esiste un filo conduttore che collega i brani tra loro? 

Assolutamente sì sia nei testi che nelle musiche. Il concept album ha delle regole che vanno rispettate e bisogna seguire un filo conduttore artistico altrimenti un concept lo è solo nella forma e non nella sostanza. Ci sono richiami melodici, richiami testuali, melodie che si rimescolano in varie forme ma sostanzialmente è una grande opera unica.

La maggior parte dei brani si riferisce a una figura femminile, lo stesso titolo dell’album si riferisce a un pianeta strettamente legato con la femminilità: la luna. In che maniera è presente il tema dell’amore nell’album?

L’amore è sempre presente in tutte le sue forme: l’amicizia, la sua forza distruttrice, la paura dell’amore, l’amore per la musica insieme a tutte le conseguenze dell’amore: l’abbandono, la solitudine, la lontananza, il dolore. L’amore assume forme diverse in base al pianeta dove siamo collocati.

La ricerca di noi stessi è sicuramente un tema cardinale dell’album, quali emozioni vengono esplorate in questo viaggio introspettivo? 

Questo è un viaggio di pulizia interna. Un modo per rimettersi al mondo in maniera nuova e scrollarsi di dosso tutte le sensazioni positive e negative di un viaggio con se stessi. E’ come immergersi nel Gange e lasciar scorrere via tutto il passato e concedersi al futuro in maniera nuova e con altre vesti.

a cura di
Elisa D’Aprile

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