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Fil.Ross ci insegna come “Restare a galla” nel suo nuovo brano

Dopo tre anni di assenza dalle scene, Fil.Ross l’8 marzo ritorna nel panorama musicale pubblicando il nuovo singolo “Restare a galla“. Noi gli abbiamo fatto qualche domanda!

Ciao, benvenuto su Postaindipendente e ben tornato sulle scene musicali! Il tuo nuovo singolo ‘Restare a galla’ affronta tematiche molto personali e anche abbastanza dolorose. Come hai trovato la forza di scrivere questo brano?

Ciao ragazzi grazie mille, la forza è arrivata al culmine di questo periodo quando stanco di alcune situazioni, ho osservato fuori dalla finestra e mi sono accorto che da lì a poco aveva iniziato a piovere. Immedesimandomi nella pioggia che scorre, ho capito che per affrontare il tutto dovevo lasciar fluire tutto ciò che non andava lasciandolo alle spalle. Dovevo essere pioggia!

Hai descritto ‘Restare a galla’ come un brano che riflette sull’accettazione delle esperienze negative e sulla rinascita. Qual è il messaggio che vorresti veicolare a chi ascolta il brano?

Senz’altro un messaggio di speranza e ricordare a tutti che non è finita finché non è finita, che decidi tu sempre, che la rinascita arriva quando meno te l’aspetti, che c’è sempre un nuovo inizio.

Stai già lavorando ad un EP o preferisci concentrarti sull’uscita del singolo?

Per il momento mi sto concentrando sul mio singolo ma vi do un piccolo spoiler, a settembre uscirà “Pinguino nel deserto” il mio Ep dove sarà presente anche “Restare a galla” e poi mi piacerebbe poterlo suonare in giro.

Hai iniziato a studiare musica fin da giovane, concentrandoti sulla tromba e successivamente esplorando la chitarra e il piano. Come hai visto evolvere il tuo stile musicale nel corso degli anni?

Bella domanda! Sicuramente posso dirti che faccio musica fin da giovanissimo e si sa che quando sei giovane sei acerbo, posso dirti che l’evoluzione è stata graduale e pregna di studio.

Quali sono le tue principali influenze e ispirazioni nella scrittura dei tuoi brani?

La musica che letteralmente mi fa impazzire la ricondurrei agli anni ’60 esteri  spaziando tra la musica dei Beatles al filone psichedelico dei Doors, per quanto riguarda invece la scrittura cerco di essere il più originale possibile, voglio che la mia penna sia riconducibile a me soltanto.

Dopo tre anni di silenzio, cosa ti ha spinto a tornare sulla scena musicale? C’è stato un momento o un evento specifico che ti ha motivato a pubblicare nuovamente della musica?

Un evento scatenante vero è proprio non c’è, nei miei testi parlo di vita vissuta e di esperienze fatte, in tre anni di silenzio forse non avevo molto da comunicare quindi ho pensato a ricostruire la mia persona, penso che solo se ci ricostruiamo possiamo davvero avere un dialogo con le persone e con la musica.

a cura di
Redazione

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