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Numb ci parla della sua lontananza sentimentale in “Fatti d’aria”

Note leggere come l’aria fluttuano nelle strofe, per diventare ritmate correnti nel ritornello. Dopo la malinconica “Zacinto”, Numb torna con un singolo che prosegue il racconto dolce-amaro delle sue emozioni più sincere. In “Fatti d’aria” Filippo porta alla luce una storia di incomunicabilità, di un amore che sfiorisce in modo leggero e triste.

Il brano nasce dalla profonda voglia di innovazione del cantautore mischiata alla volontà di non rinunciare alle influenze del passato. Nonostante la delicatezza con cui è stata scritta, la sofferenza del sentirsi distanti dalla persona amata è l’incipit della canzone. Non riuscire ad accettare di avere due pensieri diversi perché si è legati ai ricordi più belli è straziante per l’artista che, citando Franco Califano nel verso “Mi serve n’emozione, come mi serve er pane”, sfoga la sua esigenza di ritornare a provare qualcosa di forte e unico come prima.

In occasione della release di “Fatti d’aria” abbiamo fatto qualche domanda a Numb, qui la nostra chiacchierata:

Il tuo nuovo singolo “Fatti d’aria” racconta della sofferenza che si prova quando ci si sente lontani dalla persona amata. Parli di lontananza fisica o sentimentale? Qual è la peggiore secondo te?

Parlo di lontananza sentimentale. Se non ci si capisce, è come essere distanti 1000 km

Le dipendenze affettive sono dure da affrontare – ed io penso di soffrirne. Non mi sento in grado di consigliare nulla. Sto ancora imparando a “consigliarmi” da solo.

Un’altra tematica toccato nel brano è quella del non riuscire a separarsi perché si è legati dai ricordi. Hai vissuto questa esperienza sulla tua pelle? Come l’hai affrontata e cosa consiglieresti a chi si trova in una situazione simile?

Le dipendenze affettive sono dure da affrontare – ed io penso di soffrirne. Non mi sento in grado di consigliare nulla. Sto ancora imparando a “consigliarmi” da solo.

Nel ritornello ti ispiri chiaramente a “Regina” di Davide Shorty. Come avviene l’incontro con questa canzone e perché decidi di farla tua?

Mi ha colpito la leggerezza che trasmette Davide, nonostante lui stesso tocchi un tema delicato. In questa canzone quella leggerezza ho voluto farla mia.

Uno dei versi che troviamo più belli di “Fatti d’aria” è “Io vorrei toccarti ma non ti vedo mentre tu mi guardi da dietro un vetro”. Ti andrebbe di spiegare il significato di questa frase?

Il vetro ti dà la sensazione di vedere attraverso, ma se non c’è comunicazione rimane comunque un ostacolo invalicabile e romperlo significherebbe ferire te stesso e la persona amata. Quindi non puoi fare altro che continuare a guardare attraverso di esso.

Già in “Zacinto” abbiamo notato il tuo nuovo sound, ma ora ne abbiamo la prova definitiva. Cosa ti ha portato a cambiare rotta dal rap ad un genere più dolce e ricco di significato? Senti questo cambiamento come definitivo?

Il rap é un genere ricco di significato. Cercavo semplicemente un suono più personale ed intimo che elevasse ancor di più gli argomenti che tratto nelle mie canzoni.

Fin dagli inizi della tua giovane carriera TOKYO è stato il tuo producer di fiducia. Come nasce la vostra collaborazione? Siete sempre d’accordo sulla produzione dei brani?

Ci siamo intesi fin da subito. Riesce a capire tutto quello che mi gira per la testa sia a livello personale che artistico, per questo lo ritengo non solo un grande professionista – ma soprattutto un amico fraterno.

a cura di
Redazione

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