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Cathe e la sua “Cheesecake”. L’intervista

Ciao Cathe; quel è il primo ricordo che hai della musica nella tua vita?

Da piccola, avrò avuto circa 2 anni. Avevo una pianola giocattolo di mia sorella, il microfono in mano e mia madre mi ha detto che stavo ore ed ore a schiacciare i tasti a caso e cantare.

Come definiresti la tua cifra stilistica? Cosa ti contraddistingue rispetto ai tuoi colleghi artisti?

Mi piace molto usare il soffiato quando canto, per emozionare gli ascoltatori. Quindi, punto più sull’emozione che sull’urlato.

In che modo le tue canzoni possono portare valore alla scena italiana?

Seguo soprattutto le influenze inglesi e statunitensi, infatti scrivo quasi principalmente in inglese, e quindi, anche cantando in italiano, il mio stile riflette lo stile americano.

Raccontaci il tuo nuovo progetto, “Cheesecake”: com’è nato e che messaggio vuoi trasmettere a chi lo ascolta?

Una sera ero a cena con i miei produttori, Greta e Max della Greys Productions, e l’autore Daniele Piovani, e stavamo progettando il mio primo pezzo, che avrebbe dovuto essere una canzone estiva.  Per dolce, ho ordinato una cheesecake alla nutella e Daniele ha avuto l’illuminazione di intitolare il mio primo inedito proprio “Cheesecake”. Da lì, ho iniziato a lavorarci e poi, con Daniele, abbiamo finalizzato la canzone che è stata arrangiata da Max Cenatiempo.
“Cheesecake” racconta una storia d’amore fra due adolescenti, l’ultimo giorno di scuola, con lui che le fa una sorpresa e va a prenderla a scuola per portarla al mare. Mi auguro che l’ascoltatore riesca a immedesimarsi, o a ricordarsi la gioia del primo amore, con la spensieratezza che lo contraddistingue.

Prossimi step?

Sto preparando il mio nuovo pezzo, che questa volta sarà in inglese, più melodico e introspettivo rispetto a “Cheesecake”. Nel frattempo, ho una serie di date live a settembre per promuovere “Cheesecake”.

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