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Moderat – Sequoie Music Park, Bologna – 11 luglio 2023

Bisogna ammetterlo, Bologna non è propriamente il luogo in cui sogni di essere a metà luglio. La città resta splendida, come sempre, sebbene proprio in questi giorni cominci il grande esodo che terminerà solo all’inizio di settembre. Se poi – come chi vi scrive – non avete un condizionatore nelle vostre dimore, alcune ore del giorno e della notte potrebbero sembrare insostenibili.
Fortuna che il capoluogo Emiliano resta terra di grandi festival, come il Sequoie Music Park, che ha saputo affermarsi negli anni come uno dei più importanti d’Italia, dimora di una line up di grande spessore.
Ieri sera sono atterrati al Parco delle Caserme Rosse i Moderat, per un appuntamento tra i più attesi dell’estate bolognese.

Preghiera trascendentale


Il pubblico che affolla il parco non si è lasciato intimidire da una delle serate più calde dell’anno, desideroso di trovare sollievo nella musica impressionistica del trio berlinese.
L’apertura del concerto è affidata alla preziosa “Gosthmother” che ci precipita immediatamente in un turbinio di soluzioni elettroniche di rara bellezza impreziosite da un apparato scenico che somiglia più ad una sorta di preghiera al trascendentale.


Segue a ruota “New Error”, una delle canzoni più celebri dei Moderat, che ribadisce il concetto già espresso, fortificandolo, aggiungendo un punto esclamativo al termine della frase.
Non c’è margine di dubbio, è impossibile rimanere fermi.
La preghiera trascendentale continua in un climax ascendente che genera stati d’animo contrastanti tra loro, ma irrimediabilmente legati da una bellezza, soffusa, che è impossibile non riconoscere. Credo che la forza del supergruppo tedesco sia proprio questa; rendere affascinanti le proprie produzioni sia ai cultori del genere, sia a chi proviene da un background completamente diverso.

This is not you wanted



La serata procede veloce, senza un attimo di tregua (che il pubblico non sembra desiderare), fino al ritornello di “Bad Kingdom“. Proprio quel “This is not you wanted“, urlato a pieni polmoni da tutti i presenti, assume una funzione catartica, quasi ad esorcizzare un presente che può non essere esattamente quello che avevamo in mente.
In un panorama sempre più inflazionato come quello della musica elettronica, i Moderat si confermano perla di rara bellezza ed originalità, restituendo, anche nei live, quella magia che si intuisce largamente sulle piattaforme digitali.  

a cura di
Donato Carmine Gioiosa

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