interviste musicaMUSICANEWS

Solo Psiche e tanto amore, il racconto di “Leucasia”

Il duo Solo Psiche, vincitore del “Musica è” per le selezioni Sanremo giovani, parla del nuovo singolo “Leucasia”

I Solo Psiche, Samuel Minelli (voce e testi) e Gianluigi Papadia (chitarra elettrica e produzione), dopo aver pubblicato i singoli d’esordio “Luna e Venere” e “Osiride”, tornano con il nuovo brano “Leucasia”. Ispirato al mito della sirena da cui prende il nome Santa Maria di Leuca, richiama il medio-oriente e la tradizione della tarantella pugliese. Anche questo pezzo parla d’amore, non del classico romanticismo popolare, ma di una relazione tossica dal quale liberarsi.

Abbiamo lottato tanto con “Leucasia”, l’idea di creare delle sonorità più appuntite per questo brano era forte e ,nonostante il nostro “romanticismo musicale”, abbiamo tirato fuori a livello umano e di esperienze emotive, quelle sensazioni da cui, purtroppo o per fortuna, abbiamo imparato delle lezioni. “Leucasia” è l’espressione viscerale di quanto un sentimento possa essere in grado di annebbiare la consapevolezza del “non rispetto” da parte del partner in una relazione. Racconta di tradimenti, ritorni infiniti e atteggiamenti ambigui, paragonabili, appunto, al canto ammaliante della sirena. La musicalità di Leucasia tende a vibrare su frequenze volte ad amalgamarsi con quanto più di vero una persona possa mai provare, proiettata in uno stato di benessere pronto poi a rivelarsi illusorio quando meno te l’aspetti” 

Com’è nata l’idea di unire musicalmente medio–oriente e Puglia in un unico pezzo, in “Leucasia”?

Più che idea è stata una vera e propria ispirazione; pensando alla leggenda della sirena Leucasia che abitava le acque del basso Salento, siamo stati travolti da onde emotive, come fossero le onde del mare che bagnano le nostre coste. Quelle acque in particolare sono intrinseche di varie culture, etnie e tradizioni che non appartengono solo alla nostra terra. Vivere in Salento, vuol dire essere esposti al vento e al mare, di conseguenza a tutto ciò che esso porta sulle nostre rive.

A differenza dei vostri singoli precedenti, “Osiride” e “Luna e Venere”, che aderivano a suoni pop “tradizionali”, questo pezzo ha un sound molto più articolato, come mai? 

La sperimentazione è fondamentale per noi, soprattutto in questa fase iniziale, in cui  abbiamo le idee chiare su ciò che siamo e ciò che vogliamo essere, perciò pensiamo sia necessario mostrare agli ascoltatori ogni nostro lato, dal più semplice al più articolato. Ciò che resterà sempre nelle nostre canzoni è il romanticismo. 

Tutti e tre i pezzi trattano il tema dell’amore; perché è così centrale nella vostra discografia? Il vostro nome richiama il concetto di Amore e Psiche; c’è qualche legame tra questi due elementi?

Il tema dell’Amore è così centrale perché è ciò per cui l’essere umano vive. Crediamo che al mondo non ci sia nemmeno una persona a non essere in grado di provare amore. Questo tema è fondamentale perché smuove ogni ambito nella vita di tutti. Esistono vari tipi di amore ed ognuno di questi è esattamente uguale all’altro, noi cercheremo sempre di valorizzare il lato umano della gente, dando voce ai sentimenti, belli o brutti che siano. Nel caso del nostro nome d’arte, ci sentiamo molto vicini alla figura di Psiche nella storia narrata da Apuleio: questa figura umana, innamorata di un’ideologia, che attraversa dei percorsi tortuosi per arrivare su nell’olimpo da Amore. L’intento del nostro progetto musicale è esattamente questo.

Avete dato vita al vostro progetto da buskers; suonate ancora per strada? Com’è la vita da artisti di strada nel 2023?

Ci capita raramente, ormai,  di suonare per strada, nonostante ci manchi tantissimo. La cosa più bella dell’essere dei buskers è riuscire a catturare per pochi minuti l’attenzione di gente che corre a destra e manca, presa dai propri impegni. Quando qualcuno si ferma ad ascoltarti, ti sta ricompensando con il suo tempo, che nel 2023 è diventato il bene più prezioso 

Quali sono gli elementi positivi e negativi dell’essere un duo?

Essere in duo, vuol dire essere totalmente legati l’uno a l’altro. Si arriva ad un punto in cui non serve neanche parlare per capire ciò che vorremmo dire o fare a livello di composizione musicale e di progettazione. La sintonia che si crea è pazzesca, per non parlare dell’amicizia fraterna che è il punto focale di un duo; si condividono le parti più profonde di ciò che siamo singolarmente, per unirle e creare ciò che poi arriva all’ascoltatore. L’unico rischio è che può succedere ogni tanto di essere entrambi e nello stesso momento in una fase di negatività emotiva, quando questo accade è più complicato riuscire a rialzarsi! Ma fortunatamente ad oggi è successo pochissime volte.

Cosa dobbiamo aspettarci dai Solo Psiche?

Noi lavoriamo tantissimo per il nostro progetto, fin qui vogliamo dire solo questo e non rilasciare spoiler per il futuro. Possiamo però invitarvi a seguirci sui nostri social ed entrare a far parte del nostro meraviglioso mondo! 

a cura di
Lucia Tamburello

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Ci Bevo Su, il nuovo singolo di Le Villette
LEGGI ANCHE – “R.R.” è la nuova opera di Maelstrom

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *