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“R.R.” è la nuova opera di Maelstrom

Maelstrom è uno dei talenti di casa Revubs Dischi che non abbiamo mai smesso di tenere d’occhio, dal suo esordio con l’etichetta spezzina in avanti: oggi, il cantautore piemontese è al debutto sulla lunga distanza con un disco che ha il retrogusto della salsedine, del coraggio e della voglia di raccontarsi. “R.R.” è un lavoro complesso, che s’illumina di sfaccettature diverse a seconda di come la luce finisce con il colpire il rubino: noi, insieme all’artista, abbiamo provato a calarci nello spettro emotivo di un album che diventa specchio delle domande di tutti.

Maelstrom, è da un poche seguiamo la tua musica e oggi siamo ben contenti di poterti fare qualche domanda su R.R.”, il tuo disco desordio per Revubs Dischi. Per prima cosa, da dove nasce questo disco?

R.R.” racchiude un po’ tutto quello che ho vissuto negli ultimi due anni e mezzo. Ogni brano fa riferimento ad un momento preciso nell’arco di questo tempo trascorso. Dalle paure per il futuro una volta finito il liceo, alla consapevolezza raggiunta di non riuscire a fare a meno che scrivere e suonare.

Hai pubblicato nel tempo diversi singoli, forse perché eri in cerca di una dimensione precisa da dare alla tua musica. Quando hai capito che era il momento di dedicarsi alla scrittura di un album?

Una volta uscito il primo singolo che segnava l’inizio della collaborazione con Revubs Dischi abbiamo deciso di dedicarci alla scrittura di un EP.
L’idea era di avere circa cinque/sei brani in totale ma le cose da dire sono diventate di più, e arrivare alle nove tracce totali è stato in fondo un processo estremamente naturale.

Oggi, molti artisti sembrano preferire alla pubblicazione di un disco quella di nume- rosi singoli; come mai secondo te? Credi che il mercato di oggi sia ancora adatto alla comunicazione lunga” di un album?

Il mercato musicale mostra una saturazione evidente negli ultimi tempi. La quantità di singoli che vengono rilasciati ogni settimana aumenta sempre di più e con essa anche la difficoltà che un progetto emergente possa ricevere le dovute attenzioni.
Detto questo, credo che un album, rispetto ai singoli, permetta, sulla lunga distanza, di creare un legame maggiore tra autore e ascoltatore.
Quanto meno per quel che mi riguarda, sono sempre più propenso ad affezionarmi ad un progetto con la pubblicazione di un album piuttosto che di un singolo. Scoprire il concept che sta alla base, la scelta della tracklist. È tutto più completo.

Leggiamo dalle tue note che sei un grande amante della canzone dautore e in effetti sin dal primo play di R.R.” tale influenza si avverte eccome. Quali sono i nomi che hanno maggiormente ispirato il tuo percorso musicale?

La musica d’autore italiana occupa sicuramente un posto speciale nelle mie scelte creative. Citando nomi del passato direi Lucio Dalla e Rino Gaetano in modo particolare, mentre al momento mi sento particolarmente legato a Brunori SAS, Caparezza, fulminacci,Marracash e Madame, che quest’anno ha tirato fuori un disco incredibile che ascolto praticamente tutti i giorni.

Dietro il nome del disco si nasconde una storia ben precisa, che in qualche modo hai già avuto modo di raccontare pubblicando il trailer-video promozionale di R.R.”. Ti va di raccontarla ai nostri lettori?

“R.R.” sta in primo luogo per “Rubino Rosso” che era il nome della nave costruita da me e mio fratello nel giardino di casa dei nostri nonni da piccoli.
La scelta definitiva però, è stata alimentata da una lettura di qualche tempo fa.
Nel libro di Gabriel Khun, “La vita all’ombra del Jolly Roger” c’è un capitolo dedicato alla pratica dell’ammutinamento.

Pare che ogni membro di una ciurma che decidesse di ammutinarsi contro le tirannie di un capitano scrivesse il proprio nome in cerchio su di una pergamena, fino a for- mare un cerchio,in modo tale che se per qualche ragione il capitano fosse riuscito a sventare l’accaduto, non avesse la possibilità di risalire al primo uomo che aveva de- ciso di prendervi parte, in segno di dissenso collettivo.

Questa pratica, veniva chiamata “Round Rubin”.

La tracklist densa di R.R.” offre allascoltatore più possibili ripari, rimanendo nel contesto di un pop ricco di contenuto e di ricerca poetica. Qual’è per Maelstrom lingrediente immancabile che una canzone deve avere?

Credo che gli ingredienti principali siano il cuore e la cura con cui si fanno le cose in generale.
Non sono mai stato fan delle canzoni scritte a tavolino.
Le scelte musicali poi sono estremamente soggettive, è giusto che sia così, ma questi sono ingredienti che non possono mancare.

Quali sono le aspettative che nutri su questo lavoro? Dove credi che possa/voglia arrivare?

Non ho un’idea precisa di dove possa arrivare.
Collegandomi alla domanda di prima so di certo di averci messo il cuore, e anche solo sapere che ci sono un paio di persone che si rispecchiano nelle parole che ho scritto, è ciò per cui ho iniziato ad amare questo lavoro.

Maelstrom, grazie per il tuo tempo. Quando potremo vederti dal vivo? Hai in mente qualcosa per presentare e valorizzare il tuo disco?

Grazie a voi! Le date più imminenti sono il 12 luglio a Reggio Emilia e il 14 Luglio a Carmagnola, poi mi aspettano un paio di serate al mare in Liguria verso fine luglio e agosto e settembre ancora da definire. Presenterò a breve del merch dedicato e ho intenzione di proiettare il video promo durante le prossime esibizioni live. Insomma, vedrete!

a cura di
Redazione

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