c'è posta per...MUSICA

C’è posta per…vol.13

Tarararararara tun tun tun

Insomma ci abbiamo provato a replicare a parole l’inconfondibile “Love’s Theme” di Barry White, nonché la famosissima colonna sonora del programma che ha fatto della De Filippi l’eroina di tutti i sabato sera (passati a casa) della maggior parte degli italiani.

Noi di Postaindipendente non vogliamo avere la velleità di paragonarci al tv show dalla magica busta, eppure il nome della nostra rivista richiama l’idea di accogliere nella nostra (mail di) posta tutte le nuove proposte del mercato musicale emergente.

La domanda del mese è: “Come vedi la possibilità di far conoscere la tua musica prima all’estero e poi in Italia?”

Bemynorth

Ciao a tutti e grazie! Credo sia possibile, certo richiede un ottimo impegno linguistico. Io ho iniziato in inglese ed effettivamente qualcosa ho riscosso. Però cantare nella mia lingua madre mi fa sentire molto più a casa.

ViaLibera

Per farsi conoscere prima all’estero e poi in Italia è sicuramente importante capire la propria identità e ciò che si vuole comunicare. Ovviamente se si scrive in italiano è più difficile, e probabilmente anche meno sensato, partire dall’estero. E secondo noi incide molto anche il genere, dato che alcuni generi senza dubbio si prestano di più alla scena internazionale. 

Noi, per esempio, facciamo alternative-rock e indie-rock in italiano, quindi in realtà non abbiamo mai pensato di puntare prima sull’estero.

SELENIO

Mi arriva questa domanda mentre sono seduto al terminal in un aeroporto di Londra.
Penso che sia un possibilità piuttosto remota, poiché scrivo e canto in italiano e perché tendo a non seguire i trend che provengono dall’estero (specialmente dagli States).
Detto questo, deve assolutamente esistere un universo parallelo dove il SELENIO inglese sta suonando in qualche pub di Londra e di Liverpool, mi fa sorridere pensare questa cosa.
Ovviamente, qualche volta capita che artisti italiani che cantano nella nostra lingua abbiano successo all’estero (a volte piu che in Italia!), ma non so dirti se è una cosa casuale o c’è una logica.

Coccino

È sicuramente una grossa opportunità se si parla di numeri in generale e anche di italiani all’estero. Sarebbe in ogni caso una bella vetrina, anche se cantando in italiano credo che il messaggio della mia musica arriverebbe meglio qua in Italia, un po’ per cultura e un po’ per la conoscenza della lingua.

Le Canzoni Giuste

In linea del tutto teorica, per noi l’importante è che il nostro messaggio arrivi alle persone. Che sia in Italia o all’estero.
Probabilmente all’estero ci potrebbe arrivare principalmente per una questione di sound, in Italia anche di testo (essendo prevalentemente canzoni in italiano)
Essendo concreti, nelle nostre canzoni parliamo tanto di attualità, e facciamo tanta satira sul momento storico che viviamo, inevitabilmente il nostro messaggio è “Molto Italiano”

Baracca Republic

Credo che per me sia fondamentale partire da dove nascono le radici della propria musica, in questo caso il Cilento e poi pian piano spingersi in altri luoghi del mondo dove poter portare la tradizione!

TheRiva

Personalmente lo trovo abbastanza inutile: il mio particolare progetto si basa principalmente sul significato delle parole in italiano e sui loro rispettivi incastri. Se invece in futuro decidessi di concentrarmi su testi in inglese sicuramente non lo vedrei come una possibilità ma come una necessità.”

Marta Libra

La vedo una possibilità improbabile per quanto allettante. Personalmente avevo cominciato a scrivere in inglese e poi ho virato sull’italiano anche per questo aspetto. Mi piace pensare però che, per chi scrive e canta in inglese, ci sia qualche possibilità di farsi strada prima all’estero spostandosi fisicamente al di fuori dell’Italia. Penso poi influisca molto quanto bene si parli la lingua, molto importante per stringere contatti e rivolgersi a un qualsivoglia pubblico.

a cura di
Redazione

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