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Nameless Music Festival 2023 – il resoconto

Nelle intenzioni il Nameless vuole sfidare i grandi festival internazionali, ma la tre giorni ad Annone di Brianza sarà riuscita nell’intento? Vediamo cosa ci ha lasciato questa edizione del Nameless Music Festival e lo facciamo col racconto della seconda giornata in cui siamo stati presenti

Il Nameless Music Festival è giunto al decimo anno e per festeggiare questa ricorrenza ha aggiunto un nuovo palco, riportato alla console Skrillex e donato a tutti i presenti un fantastico spazio per celebrare la musica e la passione di tutti i partecipanti. Nella tre giorni appena conclusa oltre 100 artisti si sono avvicendati sui 4 palchi della kermesse lecchese, ma l’attenzione di tutti era certamente verso il main stage sabato sera con la presenza sul palco di Skrillex che ha estasiato gli oltre 30mila giunti al festival.

Ma cos’è il Nameless Music Festival?

Nato nel 2013 dalla mente di Alberto Fumagalli come festival di musica elettronica è cresciuto ogni anno fino a diventare uno dei maggiori festival a livello europeo portando quasi novanta mila persone durante l’edizione di quest’anno e iniziando a strizzare l’occhio a generi diversi e ad un pubblico sempre maggiore con l’intenzione di diventare un punto di riferimento in Italia e non solo: il traguardo non sembra poi così lontano.

10 ore di musica ed estro

Giunti ad Annone di Brianza la gente è tanta, tantissima, tutti in fila per l’ingresso, sono solo le 14, ma i primi artisti iniziano già a cantare e a “mettere musica” sui 4 palchi, ognuno con una sua identità, ognuno col suo pubblico; il clima deve ancora scaldarsi, ma per questo ci pensano i DJ e le attività che sono state preparate per tutti coloro che vogliono divertirsi, che sia dondolare sull’altalena o anche bevendo un cocktail.

Per chi come me è alla prima volta al Nameless è difficile capire cosa fare prima, si vorrebbe essere ovunque, seguire ogni artista, nonostante sia praticamente impossibile. A sciogliere il ghiaccio ci pensa Scarlett sul main stage, seguita da Uniiqu3 che vede man mano riempirsi il prato davanti al palco.

Ci spostiamo al Molinari Stage dove veniamo colpiti come uno schiaffo dal ritmo incessante di Vieze Asbak che riesce a riempire la tendostruttura facendo dimenare tutti i presenti, ad un passo più lontano, sul Live stage, si sta esibendo Kaze con un buon seguito, ma è chiaro che i presenti stanno solo aspettando gli artisti che verranno. Il palco meno impressionante è quello su chi si riponevano più aspettative, l’Igloo, relegato ad un semplice side stage, in cui il pubblico è decisamente inferiore rispetto agli altri palchi e la musica viene sovrastata da tutto ciò che avviene attorno.

Dal giorno alla notte

Dopo un inizio a rilento il live stage si anima e sul palco salgono prima Tredici Pietro seguito da Rovere e Nello Taver che scaldano tutti i presenti che iniziano ad essere sempre di più, riempiendo il prato in attesa dei due calibri pesanti: Mara Sattei ed Ernia che chiuderà i concerti sul palco live. Il Molinari nel frattempo alza i decibel con la presenza sul palco di Edmarro seguito da Luca Agnelli, che carica sempre più il pubblico, facendo letteralmente saltare la paratia che li divide dal palco. Il pubblico ormai suda per l’arrivo di Kayzo come penultimo DJ sul palco: fiamme e una gestione della console magistrale ipnotizzano tutti i presenti che scoppiano in un urlo fragoroso al Remix di Numb.

Nel frattempo sul main stage salgono i Merk & Kremont, presenza fissa per il Nameless, il prato è quasi del tutto pieno, la gente si scatena con balli e zone pogo, ma sempre in maniera controllata, i pezzi che si susseguono come un un crescendo raggiungono l’apice con la canzone che ogni Milanista vorrebbe sentire: “Freed from Desire” , e dal pubblico subito cori da stadio che invadono l’area. Il duo è stato l’ antipasto ideale per i due pesi massimi che da lì a qualche ora metteranno mano alla console.

Sono le 20 quando sul palco sale Salmo, il pubblico è in totale visibilio, la sua esibizione è un sapiente mix tra i suoi successi, cantati con tutti i presenti e un dj set che dimostra ancora una volta la bravura e la poliedricità del cantante olbiese facendo capire una volta di più il perchè del suo successo.

Skrillex über alles

Dopo un momento di riposo sul palco arriva finalmente la star che tutti stavano aspettando: Skrillex che porta subito in scena i suoi ultimi successi. Due ore di pura adrenalina e drop che portano tutti i presenti a prendere il respiro in attesa del drop successivo, ma pur sempre con l’attesa e la voglia dei pezzi più iconici, ma che non arrivano prima della fine del festival durante i fuochi d’artificio.

Skrillex sembra un buon vino che col tempo invecchia, ma diventa migliore ed infatti il concerto va via veloce, forse troppo velocemente e lascia tutti con la voglia di passare altre ore ascoltandolo e dimenandosi sui suoi pezzi; ma il tempo passa in fretta perché gli occhi di tutti sono rivolti verso il cielo, i fuochi d’artificio ci portano indietro di anni e ci fanno felici come bambini, il concerto è finito, la gente torna a casa, ma il cielo ci lascia un’ultima sorpresa: uno spettacolo creato con i droni che finisce col logo del Nameless impresso nel cielo, così come il festival impresso nelle nostre menti.

a cura e foto di
Andrea Munaretto

La Photogallery compleata dell’evento:

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Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

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