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“Pezzi”, l’album d’esordio di Pentesilea

“Pezzi” è l’album d’esordio di Pentesilea fuori per Ipologica con il contributo di NUOVOIMAIE

Anticipato dal singolo “Pulizie di primavera”, esce “Pezzi”, l’album d’esordio di Pentesilea, il progetto discografico della poliedrica artista romana Valentina Mignogna, attrice, performer, cantautrice e compositrice, nonché esponente di Poche, collettivo di produttrici e musiciste elettroniche italiane. L’album esce per Ipologica, label romana di musica elettronica ma anche studio creativo attivo in ambito artistico, performativo e audiovisivo.

Un nome d’arte che rimanda alla guerriera regina delle Amazzoni ma anche alla città immaginata da Italo Calvino, al nome di un asteroide scoperto alla fine dell’800 e all’opera del drammaturgo e poeta tedesco Heinrich von Kleist per un progetto dalle molteplici sfumature in cui melodie pop, sonorità elettroniche e un fraseggio cantautorale ironico e sognante trovano un perfetto equilibrio.

“Pulizie di primavera”, “Formalità”, “Unica”, “Shir”, “Tutto quello che non c’è”,” Controvento” e “Mondi sommersi” sono i sette “pezzi”, i sette tasselli che compongono il puzzle di un’identità originale e composita, frutto di una serie di esperienze, visioni e sperimentazioni in ambito performativo e di ricerca artistica, soprattutto degli ultimi cinque anni. 

I pezzi sono pezzi di vita lasciati andare, pezzi di storie, pezzi che si perdono durante il cammino per trovarne di nuovi, pezzi di passato nostri e di chi ci affianca, che ci ricordano quanto siamo fragili e mutevoli, i pezzi che troviamo nel tempo che costruiscono la nostra identità” afferma Pentesilea, artista che si esprime al meglio con la voce, il pianoforte, le tastiere e la loop station e che canta in italiano e in inglese: da un lato, per rivendicare un forte legame con il territorio di provenienza; dall’altro, per esprimere l’esigenza di confrontarsi con il mondo.

L’album

“Pezzi” è un caleidoscopio di elementi emozionali e riflessioni esistenziali, dove la malinconia è il discreto ma inevitabile contrappunto di una decisa carica vitale. C’è il bisogno di empatia: “Pulizie di primavera” è il brano segnato da beat minimali, chitarre shoegaze e atmosfere dream pop che apre l’album. C’è anche una sorta di controcanto del pezzo successivo, di “Formalità”, una canzone dal suono onirico che riflette sul cortocircuito fra l’esigenza di conoscere gli altri e la vacuità delle convenzioni sociali.

C’è la tensione fra il superamento dei propri limiti e l’accettazione dello status quo nello sghembo e stralunato art-pop di “Tutto quello che non c’è” e c’è la serenità di una rinascita cantata “Controvento”, una traccia musicalmente stratificata, che da un’apertura quasi chill out procede per aggiunte progressive di strumenti, suoni, sfumatureAccenni dance e un canto liberatorio caratterizzano invece “Unica”, canzone tributo all’artista surrealista tedesca dalla vita tormentata Unica Zürn mentre “Shir” è una sorta di ballad elettronica dal beat ipnotico addolcito da arpeggi di chitarra che affronta il tema della depressione.

“Pezzi” si chiude con un affondo filosofico-esistenziale dai suoni cibernetici e dilatati: è Mondi sommersi, “Un viaggio di ricerca verso la consapevolezza di esistere nel tempo e nello spazio con tutte le fratture, i limiti, le paure. I mondi sommersi sono le paure che subdolamente interrompono il ritmo del vivere, che di fronte alla consapevolezza di sé possono indebolirsi fino a sparire”.

Avvolto da un immaginario simbolico e colorato, “Pezzi” è un album che esprime una personalità forte e al tempo stesso delicata, il lavoro di un’artista che fa i conti con la propria identità e il proprio vissuto. Un album intimo e universale al tempo stesso, in grado di dare forma alle emozioni e di raccontare storie che toccano gli aspetti più profondi e sensibili dell’umanità. Una prospettiva esplicitata nell’artwork – realizzato attraverso l’Intelligenza artificiale dallo  studio di interaction design Ultravioletto – che raffigura la scomposizione dell’immagine di Pentesilea e la sua conseguente trasfigurazione.

Biografia

Pentesilea è il progetto discografico di Valentina Mignogna, performer, cantautrice, compositrice e autrice.

Nel 2010 si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e ha iniziato la propria carriera artistica come attrice, dedicandosi, parallelamente, alla musica, nelle vesti di cantante e compositrice. Da attrice e cantante ha lavorato in produzioni nazionali (LA7, RAI) e internazionali (RSI e Polivideo), collaborando anche con il SELA Performing Art Studio in Israele, la Civica Scuola di Jazz e la Paolo Grassi per il teatro.

Pentesilea fa parte di Ipologica, studio creativo musicale romano incentrato sulla produzione di musica elettronica, performance live, dj-set, installazioni artistiche e progetti audiovisivi site-specific. È inoltre una delle anime di Poche, collettivo di produttrici e musiciste elettroniche italiane.

Si è esibita alla Biennale di Venezia (2017), al Live Cinema Festival (2018), al Teatro degli Arcimboldi (2018), a Fotonica (2018), a Musei in Musica (2018), al Magnolia (2019), al Teatro dal Verme (2019), al Sinapsi (2019).

I suoi strumenti, oltre la voce, sono pianoforte, tastiere e loop station. Come autrice e compositrice scrive per spettacoli teatrali, performance, jingle e canzoni.

a cura di
Redazione

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