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L’intervista agli Unikorni su “Crepo/Vivo”, il nuovo singolo

Crepo/Vivo” è il nuovo singolo del duo torinese garage pop Unikorni pubblicato per Pan Music Records

Il progetto The Unikorni nasce a Torino nel 2019 dall’incontro di Fabrizio Pan, già cantante e produttore dei Melody Fall (Universal, Sanremo 2008) e la batterista Giorgia Capatti. Il duo crea così un proprio sound lo fi, impostato su riff ripetitivi e frenetici, ritornelli orecchiabili e chitarre distorte riassumibile in garage pop. Nel 2020 esordiscono con il primo singolo “Latte color plastica” e nel 2021 ampliano la propria discografia con “A un metro di distanza”. Anticipato dai brani “Caramella” e “Tacchi a spillo”, a marzo 2023 arriva “Crepo/Vivo”.

Con questa nuova uscita, gli Unikorni si scagliano contro la smania di successo che dilaga sui social e l’insicurezza che ne deriva, il sentirsi sempre in difetto rispetto alle altre persone. Ne parliamo meglio con la band stessa…

Ciao, benvenuti! “Crepo/Vivo” è il vostro ultimo singolo, parlateci un po’ della sua nascita

Ciao Ragazzi, e grazie mille per l’intervista. Qui Fabrizio Pan che scrive.
“Crepo/Vivo” nasce dal riff di chitarra. Volevo creare qualcosa di ripetitivo, ansiogeno, che mettesse nel mood del pezzo. Di conseguenza, dopo il riff volevo cantare qualcosa ma mi sono accorto che era più di impatto fare una lista, e questa lista si è trasformata nella descrizione di situazioni della vita di tutti i giorni. Alla base di queste azioni c’è una paura latente…Ed è questo il tema principale della canzone. Una volta centrati il sound e la struttura, è stato poi naturale la creazione del brano sul nostro stile, anche se questa volta c’è una sperimentazione elettronica maggiore rispetto ai brani precedenti.

All’inizio del brano elencate una serie di azioni quotidiane che fanno vivere o crepare; esiste una via di mezzo? Secondo voi esistono gesti che non si muovono tra vita e morte?

Naturalmente sì. La situazione descritta nella canzone rappresenta quei momenti della tua vita dove tutto è bianco o nero, non si vedono sfumature. Non si riesce a razionalizzare e sinceramente non se ne ha neanche voglia.

Trattate di un disagio e di una ricerca di libertà e identità in un mondo che ci vuole sempre più etichettabili e omologati. In che modo la paura di cui parlate nel pezzo influisce su questa ricerca di libertà e identità?

La ricerca di libertà è utopica…Non c’è nella realtà. Non possiamo liberarci di questa paura in nessun modo, ne siamo attorniati e ci navighiamo dentro.
Sembra una visione super negativa ma in realtà siamo abituati a conviverci e ci facciamo uno slalom più o meno consapevole da sempre.
L’arrivo dei social ha amplificato questa sensazione di inadeguatezza, di impossibilità di capire la propria identità mettendola a confronto sempre con i successi degli altri, che sembrano sempre più grandi dei nostri.

“Tolgo mascherina crepo”, anche qui, a circa due anni dall’uscita di “A un metro di distanza”, accennate al Covid; quanto ha influito il lockdown sulla vostra scrittura?

Sembra passato tutto vero?
Non è cosi. È tutto dentro. Per qualcuno di più per altri di meno.
Prendendo molto spunto da emozioni di vita vissuta per i testi e le canzoni degli Unikorni è normale che questo evento ritorni quando si parla di paure e sensazioni negative.

Avete un sound e un’identità molto particolari, quanto è stato facile/difficile dare vita agli Unikorni da un punto di vista stilistico?

Direi abbastanza naturale. Ho cercato di liberarmi da canoni stilistici o di genere per il sound. Ho trovato in Giorgia la perfetta metà per mettere in pratica le mie idee di Sound distorto e a tratti sporco.
Dal primo singolo in realtà stiamo sperimentando diverse sonorità, facendo entrare l’elettronica nel mix e ci piace l’idea di non avere frontiere delineate ma lasciarci guidare dalle sensazioni e dal significato del brano per definire il sound.

Per salutaci vi chiedo dei vostri progetti futuri: negli ultimi anni avete pubblicato un po’ di singoli, li vedremo mai raccolti in un album?

Certo che sì. L’idea è quella di un album intero. I brani ci sono, ci stiamo lavorando e li stiamo mettendo insieme. Uscirà ancora un singolo o due e poi nel 2023 faremo uscire il nostro primo album… e poi si vedrà.

a cura di
Lucia Tamburello

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