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“Dio delle attese”, il nuovo singolo di Riccardo De Stefano

Esce oggi, 24 marzo 2023, per Adastra “Dio delle attese”: una preghiera forse impossibile ma quasi salvifica

Riccardo De Stefano pubblica il suo nuovo singolo dal titolo “Dio delle attese”, una ballad acustica sospesa ed eterea, terzo capitolo dell’avventura solista dell’artista.

Il brano affronta la tematica delle seconde possibilità e della volontà impraticabile di modificare il passato: una sorta di preghiera impossibile ad un dio che forse non esiste.

Ispirato stilisticamente a Brian Wilson quindi ai Beach Boys, nonché a Sufjan Stevens con l’album “Illinois”, la traccia “Dio delle attese” non può prescindere dal peso specifico del Bob Dylan elettrico, costante influenza per l’artista, qui addirittura citato direttamente (“everybody must give something back”, ci dice il brano, riprendendo il verso direttamente da “Fourth Time Around”).
Il brano, cantato e arrangiato da Riccardo De Stefano, vede alla chitarra acustica Daniele Giuili (About Wayne, Michele Bravi) e come il resto del disco, di futura pubblicazione, “Cronologia del Futuro Lontano” è stato prodotto da Nicola D’Amati presso Il Merlo Studio.

“Chissà se esiste un Dio a immagine e somiglianza dell’Uomo (magari meno
spaventato di noi). Chissà se l’Uomo è il Dio di Sé Stesso. Se esiste invece un
Dio per ogni cosa, qualsiasi preghiera non sarà mai invano. Ma se torni indietro,
sei sicuro di sapere cosa c’era una volta? E se fai una scelta, sei sicuro di sapere cosa scegliere?”

Riccardo De Stefano

Nell’impianto esistenziale e riflessivo del brano, si innestano sonorità più ariose rispetto ai brani precedenti “Era novembre” e “Quando viene sera”; ma lo stile di Riccardo De Stefano resta coerentemente ancorato ad un approccio art rock che prenderà un’ulteriore forma prossimamente con l’album “Cronologia del futuro lontano”.

Biografia

Nato a Roma nel 1987, Riccardo De Stefano è conosciuto principalmente per la sua attività di critico musicale. Dopo dieci anni di attività
di critico musicale, comprendenti creazione e direzione di ExitWell, scrittura di due libri in materia (“Era Indie”, 2019; “Musica in lockdown”, 2021 per Arcana Edizioni), nonché collaborazioni a eventi di risonanza nazionale (è nel direttivo artistico del MEI di Faenza dal 2019), Riccardo De Stefano ha deciso di rimettersi in gioco “riportando tutto a casa”, per citare Bob Dylan. In che modo?

Riprendendo in mano la sua passione per la musica, ma in qualità di musicista. Benché in passato già attivo con formazioni del panorama musicale underground romano, stavolta ha deciso di metterci non solo la faccia, ma anche il nome e il cognome: rinunciare a un nome d’arte significa non avere niente dietro cui volersi nascondere. E se qualcuno se lo stesse domandando, il lavoro del critico e del musicista non sono in contraddizione: per De Stefano sono entrambi modi di capire, e amare, la musica.

a cura di
Redazione

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