Frammenti, scopriamo insieme il nuovo EP “Consapevoli che”
Si chiama “Consapevoli che” il nuovo EP dei Frammenti composto da quattro brani: “Ricordi”, “Colpo di Tosse”, “Cosmo Pieno” e “Lato B”. Il disco rappresenta il completo abbraccio della band al mondo dell’elettronica.
Una breve descrizione dei singoli
“Ricordi”: la canzone è scritta a sei mani ed è nata collezionando tracce di ricordi dell’infanzia, dalle cadute in bicicletta alle pallonate in giardino.
ricordi è il racconto di una sorta di ‘ipnosi regressiva’ fatta per scoprire qualcosa di più di noi stessi e di ciò che ci circonda” dicono “quasi come se nel passato fossero racchiuse tutte le risposte necessarie per trovare la libertà anche ora che siamo (quasi) adulti.
Il risultato è un invito a prendersi meno sul serio, a saper essere bambini in un mondo di grandi nel quale spesso ci si sente emarginati.
“Colpo di Tosse”: nella visione dei Frammenti, non facciamo altro che autodistruggerci tentando di sopprimere ciò che ci fa stare male.
Questo avviene perché risulta più comodo fare come se nulla fosse di fronte ad ansie, paure, rabbia, e rumori, ma proprio questa logica permette a questi elementi di ‘seppellirci’ sotto una marea malinconica.
Il culmine arriva quando questa sofferenza psicologica si radica nella carne e diventa soffocante. Per quanto si può andare avanti così? “Un colpo di tosse” si interroga e trova risposte solo in una sincera richiesta d’aiuto.
“Cosmo Pieno”: un brano composto nel silenzio di un bosco e racconta la voglia di provare tutto e il poco tempo per farlo.
Il piacere è dettato dai contrasti: il male fa bagnare e di tutti i nostri sentimenti bruciati nel tempo, non rimane che la cenere di cui è fatto il nostro cosmo. La parola chiave è orgasmo, di cui il titolo è anagramma. L’orgasmo che ci rilassa come i suoni ASMR e ci percuote come la musica diffusa sulle spiagge di Goa.
“Lato B”: completamente strumentale e legato alla dimensione del dancefloor. 303, cassa dritta, lirica interrotta da urli post punk, post apocalittici e legati alla dimensione del piacere.
Biografia di Frammenti
Frammenti è una band formatasi nel 2016, dopo l’esperienza ad “Amici” hanno avuto la possibilità di condividere il palco con gruppi quali gli Iside, Eugenio in Via di Gioia e Management. Nel 2020 il singolo “Mi dicono cambia” viene incluso nella sezione “Scuola Indie” di Spotify. L’anno scorso entrano in collaborazione con l’etichetta indipendente “Sorry Mom!” con distribuzione Artist First. Sempre nel 2022, un furto li priva di gran parte della strumentazione lasciandoli con solo tamburi, microfono e computer. Questo evento segnerà la produzione dell’album che vede far di necessità virtù. Abbracciano quindi il pauperismo musicale e si concentrano solo “sull’oltrepassare le dimensioni di spazio e tempo entrando nel futuro” come dicono loro stessi.
Abbiamo fatto qualche domanda a Frammenti per sapere qualcosa in più di questa band:
L’album si chiama “Consapevoli che”, nello scrivere e comporre questo disco vi è stato un momento in cui avete avuto una realizzazione, siete quindi diventati consapevoli di qualcosa?
“Consapevoli che” è la terza tappa di un percorso, iniziato due EP fa con “L’attesa di”, seguito da “Partire”. La consapevolezza del viaggio è quel momento in cui decidi se lasciare tutto il tuo passato e rimanere dove sei o se tornare.
In questo EP, formato per metà da un’anima introspettiva e più cantautorale e per l’altra metà dall’elettronica e dalla proiezione verso il mondo esterno, abbiamo maturato una scelta che manifesteremo e consolideremo con il prossimo album.
In questo album “abbracciate definitivamente il mondo dell’elettronica”, come affermate voi stessi; cosa vi ha portato a questa decisione?
Credo sia successo il contrario: il mondo dell’elettronica che ci ha chiamati.
I nostri concerti hanno sempre avuto una parte finale legata all’elettronica, la cassa dritta e la dance. Quella parte era la più divertente, in cui potevamo sperimentare di più e ha preso sempre più spazio nei nostri cuori, così abbiamo dovuto darglielo anche nella nostra musica.
Nel frattempo Cosmo ha pubblicato “La terza estate dell’amore” ed è un movimento che vogliamo seguire.
Ridurre per aggiungere, le limitazioni strumentali come hanno stimolato la scrittura dei pezzi e che sfide hanno comportato?
Ti stai riferendo al furto della nostra attrezzatura? Ha eliminato le maschere. Non abbiamo più tanti strumenti da cambiare per ottenere un ipotetico suono “migliore”, dobbiamo stimolare le nostre idee e dare il meglio di noi per realizzarle.
Registrare un pezzo con un solo microfono è una sfida, ma interrompe molto meno il flusso, questo ci permette di essere più concentrati e non perderci nei dettagli.
Le vostre canzoni sono spesso autobiografiche, le esperienze influenzano quindi la musica ma come la musica ha influenzato la vostra vita?
La biografia è certo la partenza dell’arte, non deve però essere il punto di arrivo. Crediamo che la vita debba stimolare una ricerca attraverso cui elaborare delle proposte alternative (e possibilmente migliori) a quello che ci capita.
Se la biografia fosse l’inizio e la fine della nostra produzione, diventeremmo degli egocentrici autocelebrativi insopportabili e, sinceramente, speriamo che quella fase della musica italiana sia terminata.
Alcune nuove tracce sono prive di testo, in altre utilizziamo registrazioni di discorsi fatti con amici o persone incontrate dopo i nostri concerti. Nella vita come nella musica, crediamo ci sia bisogno soprattutto di ascoltare ed evitare di parlare troppo.
Cosa vi riserva il futuro, quali sono gli eventi che costelleranno il vostro 2023?
Il nostro 2023 sarà pieno di concerti successi e soddisfazioni come una cena con i Pooh! In caso contrario, vedrà la semplice pubblicazione di un album.
a cura di
Federico Zanoni