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Il nuovo singolo “Ombra” di Maelstrom raccontato dall’artista

Il singolo “Ombra” di Maelstrom è la nuova testimonianza della sua ricerca del benessere attraverso il tuffo negli abissi per poter risalire e respirare di nuovo

Le acque tormentate di Maelstrom che premono per emergere tra i suoi testi chiari e diretti. Il mare è la costante artistica del cantante; un elemento naturale che riesce a rappresentare i turbamenti di questa generazione, ma anche il suo antidoto. Il tempo di recupero per ritrovarsi e decidere se agire o lasciarsi affondare.

E’ da poco uscito su tutte le piattaforme digitali “Ombra”, il nuovo singolo di Maelstrom, cantautore di Revubs Dischi che ha saputo colpirci per scrittura e capacità melodica. Potevamo perdere l’occasione di fare quattro chiacchiere con l’artista? Naturalmente, no!

Benvenuto Maelstrom su PostaIndipendente. La prima domanda che ti pongo è: come è esplosa la tua passione per la musica?

“Beat it” di Michael Jackson è stato il momento in cui ho deciso che avrei iniziato a suonare quando ero piccolo, ma il vero episodio che mi ha fatto dire “Ok, non posso fare altro” è stato quando un mio amico mi fece scoprire la storia di Johnny Cash.
Poi sicuramente i cantautori che mi accompagnano da tanti anni continuano a giocare un ruolo fondamentale.

Sei nato in Calabria, ma cresciuto in Piemonte; due mondi molto lontani: in che modo coesistono e trovano equilibrio all’interno del tuo spirito artistico e non?

Dunque devo dire che da un punto di vista estetico e narrativo, come del resto potrete evincere dalle immagini con cui mi propongo, io e mio fratello, fotografo e regista del progetto, abbiamo deciso di raccontare le nostre radici.
Difficilmente dunque potrete vedere foto o video girati in Langa ahah.

Però sicuramente è proprio in Piemonte che sono cresciuto e ho potuto coltivare la mia passione, quindi le due realtà per quanto lontane sono state indispensabili nella nascita di Maelstrom.
A livello di ascolto ad esempio, sono fortemente legato sia a Brunori Sas, che è proprio delle mie parti giù in Calabria che a Willie Peyote, torinese doc.

Perciò direi che si, nel mio immaginario i due mondi coesistono e non potrebbe essere altrimenti.

Il “maelstrom”, vortice in italiano, è un fenomeno naturale citato in molti romanzi della letteratura. Da “Venti mila leghe sotto il mare” di Jules Verne a “Moby Dick” di Herman Melville. Quale significato ha per te questa parola nei confronti della musica?

Ho sempre immaginato questo vortice come un gigantesco pozzo in cui posso affondare o far emergere parole.
È un pò come se mi ricordassi quotidianamente di scendere all’interno del Maelstrom e vedere cosa succede.

Il tuo brano “Bassa marea” sembra dar voce ai giovani che cercano qualcosa di più da questo mondo. Sono presenti molte azioni che creano un’immagine chiara del racconto: “perdersi, correre, cercare”. Quale è per te quella che più rappresenta la nostra generazione?

Ehh in realtà credo che tutti e tre i termini siano fortemente rappresentativi delle nuove generazioni.
Perdersi, correre, cercare sono tra le azioni che compiamo di più a livello quotidiano.

In “Bassa marea” ho voluto dar voce a quella voglia di rivoluzione che a volte sembra essersi smarrita, ma basta solo aspettare che la luna sia al posto giusto.

Passando invece al tuo ultimo singolo, quale è la macchia scura che emerge da “Ombra”?

“Ombra” è il tentativo di resistenza ad una condizione psicologica in cui credo si possano trovare diversi giovani di questi tempi.

La frenetica corsa alla “realizzazione personale” e al dover riuscire a trovare il proprio posto nel mondo a cui si è sottoposti quotidianamente trovo che sia un meccanismo fortemente distorto e un pessimo modo di leggere la vita.
Eppure ci si ritrova, perché si avverte la pressione sociale del “sentirsi in ritardo e inadeguati”.

Una volta scritta è un pò come se fossi riuscito a liberarmi di questo peso, e soprattutto ho imparato a capire quanto sia importante contrastare giorno per giorno questa frenesia malata che di fatto non ci appartiene e con la quale non ho niente da condividere.

Al momento possiamo ascoltare solo singoli che però sembrano avere una costruzione intenta a raggiungere un obiettivo. Quali saranno i tuoi prossimi passi?

Siamo quasi alla pubblicazione del disco d’esordio, che conterà appunto gli ultimi tre singoli usciti, più altri cinque inediti.
Posso anticiparvi che io e Gianvincenzo Pugliese, regista e fotografo del progetto, abbiamo in serbo una sorpresa, ma per ora non dico altro!

Ci vediamo però il 4 marzo al Palco19 in apertura a Meg!

a cura di
Rebecca Puliti

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