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“Anche solo per un saluto” è l’album d’esordio di Checco Curci

“Anche solo per un saluto” è un’opera intensa e autentica che scavalca generi e definizioni, con la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia

L’album

Dense, stratificate, acuminate: canzoni che penetrano nelle pieghe nascoste dei pensieri e dei comportamenti umani per provare a svelare i significati complessi e profondi che si celano dietro azioni e fatti apparentemente semplici o scontati.

Anche solo per un saluto è l’album di debutto di Checco Curci, in uscita venerdì 27 gennaio su tutte le piattaforme digitali per l’etichetta-collettivo Dischi Uappissimi, con distribuzione ArtistFirst e la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia. Ascoltalo qui: https://CheccoCurci.lnk.to/Anchesoloperunsaluto 

Prodotto da Giacomo Carlone al Supermoon Studio di Milano, il disco d’esordio dell’artista pugliese di stanza a Milano è stato anticipato nel 2022 dal singolo di debutto Wind day, accompagnato da un videoclip girato a Taranto dal regista Antonio Stea, autore anche del video della live-session di Mezza Minotauro e del video-reel del secondo singolo, Quello che ci divide.

La pubblicazione del disco è arricchita anche dall’uscita del videoclip di Come ragazzi insolenti, realizzato dallo stesso Antonio Stea con protagonisti i disegni di Enrico Pantani, autore della copertina dell’album.

Anche solo per un saluto vanta la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia il quale, prima di entrare nel progetto, più volte aveva descritto il lavoro di Checco Curci come una delle novità più interessanti e originali nel panorama della canzone italiana. 

Il titolo dell’album allude al saluto come alla cellula elementare della socialità: l’atto primario dei rapporti interpersonali da cui prende forma il nostro sé collettivo. Una metafora delle piccole cose fondamentali che ci legano agli altri, ma che rischiamo di perdere o dimenticare mentre cerchiamo affannosamente di metterci in salvo da soli.

Lo stile

Le undici tracce di Anche solo per un saluto, più che attraversare i generi e gli stili, li scavalcano e si presentano come tessere di un grande mosaico, articolato e complesso, ma al tempo stesso compatto e lineare, astratto eppure incredibilmente realistico. Che siano imperniati sul suono solitario di un pianoforte verticale o su ricchi incastri armonici e timbrici, i brani di Checco Curci trasudano contemporaneità senza mai tradire la forma canzone. L’anima del cantautore, l’acume del compositore, il gusto del musicista, il coraggio dello sperimentatore si conciliano nello spazio finito di una canzone.

Potenti e fragili, ermetiche e popolari, le canzoni di Checco Curci diventano il mezzo di indagine e al contempo il risultato di un percorso di ricerca intellettuale e artistica. Dentro c’è tutta l’umanità possibile: l’uomo nel suo corpo, piantato con i piedi nella terra, con tutte la sue pulsioni e paure esistenziali, passionali e mortali; i sogni, gli ideali e i dubbi eterni di chi rinasce ogni giorno per farsi domande sempre più difficili e ingombranti; la parola poetica che si libra nuda, alta e imperturbabile; l’imperfezione della bellezza umana raccontata e celebrata attraverso un raccoglimento riflessivo che cerca qualche punto fermo da cui osservare – senza limitarsi a subirli – i mutamenti e i turbamenti del tempo odierno.

Il debutto coraggioso e raffinato di un convinto militante della canzone in lingua italiana, capace di sorprendere attraverso un racconto che mescola terra e sogno, paure e incanto, introspezione e sguardo aperto sul mondo.

TRACKLIST

1.        Che sia la notte

2.        Come ragazzi insolenti

3.        Wind day

4.        Mezza Minotauro

5.        Paese fragile

6.        Quello che ci divide

7.        Prima

8.        Né oggi né domani

9.        La comunione dei vivi

10.    Bastano briciole

11.    È tutto vero

BIO

Checco Curci nasce e cresce a Noci, in provincia di Bari. Si avvicina alla musica attraverso il pianoforte e il violoncello. Al liceo suona in un gruppo d’ispirazione brit pop finché non si trasferisce a Venezia per studiare architettura. Nei primi anni universitari forma un trio in cui inizia a scrivere e cantare in italiano. Nel 2005 si stabilisce a Milano per specializzarsi in urbanistica, materia che oggi insegna al Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda l’associazione BucoBum e per 10 anni cura la direzione artistica dell’omonimo festival che porta a Noci il meglio del cantautorato emergente italiano (Dente, Dimartino, Giovanni Truppi, Levante, Maria Antonietta, Thegiornalisti, Motta, Moltheni, Edda e tanti altri). Oltre alla canzone e all’urbanistica coltiva attivamente, da studioso e allevatore, la passione per i cavalli.

CREDITS

Anche solo per un saluto è il primo album di canzoni di Checco Curci

Pubblicato da Dischi Uappissimi con edizioni Nonsense

Distribuito sulle piattaforme digitali da Artist First

Testi, musiche e arrangiamenti di Checco Curci 

con la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia  

e la collaborazione di Giacomo CarlonePiero D’Aprile e Leo Steeds

Prodotto da Giacomo Carlone 

con la partecipazione di Leo Steeds (Wind dayPaese fragile)

Registrato tra Milano (Supermoon Studio) e Noci 

da Giacomo CarloneChecco Curci e Leo Steeds

Suonato da:

Checco Curci (voce, piano, synth, organo, chitarre, violoncello, elettronica)

Giacomo Carlone (batteria, percussioni, synth, drum machine, elettronica)

Piero D’Aprile (basso elettrico, chitarre)

Giuseppe Amatulli (violino in Come ragazzi insolenti)

Fabrizio ‘Faco’ Convertini (chitarra in Mezza Minotauro)

Vito Maria Laforgia (viola da gamba in Mezza Minotauro)

Leo Steeds (piano e synth in Paese fragile)

Mixato da Giacomo Carlone 

con la partecipazione di Riccardo Sinigallia (Come ragazzi insolentiWind dayPrima)

Masterizzato da Daniele Sinigallia (Gli Artigiani StudioRoma)

Progetto grafico di Checco Curci

Disegni di Enrico Pantani 

Foto e video di Antonio Stea

a cura di
Staff

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