Intervista a Uganda per il singolo “Bunker”
Disponibile dal 13 dicembre il video di “Bunker”, il singolo di Uganda. A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione del brano su tutti i digital store, la band rilancia il pezzo con un videoclip emozionante e suggestivo. Ci parla di questa scelta il frontman Matteo.

Uganda intervista
Ciao Uganda, parliamo del vostro singolo “Bunker”. Come è nato il brano?
Bunker è una canzone autobiografica e nasce da un desiderio di riscatto.
Quando l’ho scritta avevo voglia di trovare qualcosa che potesse dare la carica, un motore che ti manda avanti e ti fa sentire meglio. La batteria e il tema iniziale sono gli spunti musicali da cui è nata la canzone e che hanno influenzato tutto il brano.
Invece l’idea del video?
È stato un processo lungo, l’idea del palombaro era già nella copertina del singolo. Il personaggio era stato già inventato tempo fa… bisognava solo creare una storia divertente e che avesse una coerenza col testo.
Daniela ha immaginato un polpo pieno di aspettative ma anche un po’ sfortunato, a noi è sembrata un’idea molto simpatica.
Come mai avete scelto di fare il video di “Bunker” e non di “Non so perché”?
Chi ha detto che non uscirà un video per “Non so perché”?
Il video di “Bunker” era già nel cassetto da un po’ e aspettavamo il momento giusto per pubblicarlo.
Grazie a questo nuovo contratto con LaPop ora riusciamo ad essere più organizzati, prima navigavamo a vista. Trovo inutile sprecare materiale che non vede e non sente nessuno. Ci vuole pazienza.
Se Uganda fosse un film, che film sarebbe?
Indubbiamente “Il dittatore dello stato libero di Bananas” di Woody Allen.
E se dovessi associare la tua musica a un cibo?
Un bel piatto di tortelli piacentini con la coda conditi burro e salvia… grazie
Quali sono le più grandi soddisfazioni ricevute come artista?
Beh, non è che siano moltissime… ah ah ah!
…però quando vedo che la mia musica è sinceramente apprezzata e capita allora penso di aver fatto qualcosa di buono e mi sento meglio.
E le difficoltà più grandi?
Conciliare la vita artistica con il lavoro è la cosa più difficile, tutto è difficile: trovare il tempo di fare le cose, l’organizzazione in generale, gli impegni e le esigenze di tutti.
Cercare i concerti e creare relazioni utili per andare avanti e uscire dalla nostra provincia… Avere budget che sfiorano lo zero per fare le cose…. ma andiamo avanti lo stesso!
a cura di
Redazione