“Chamaleon”, il nuovo ep dei Palmaria
È uscito lo scorso 24 novembre “Chamaleon”, il nuovo album del duo i Palmaria
I Palmaria tornano con un nuovo lavoro: “Chameleon“, un EP costruito su sette tracce dedicate al cambiamento e alla trasformazione. Sette pezzi camaleontici, che si basano sulle esperienze personali del duo, nati dal desiderio di vincere i propri limiti e accettare nuove sfide.
“Chameleon” ha un’anima r&b e pop. I testi, evocativi e autobiografici, sono scritti sia inglese che in italiano e in alcuni casi sperimentano un originale mix, come in Sunflower e Coney Island. È un’avventura attraverso i mondi di Giulia e Francesco, un viaggio alla ricerca di sé, alla scoperta della propria vulnerabilità.
Il disco trae ispirazione dalle tante influenze dei due artisti, da quelle letterarie a quelle cinematografiche: dai versi di Montale e Neruda passando per alcuni film cult quali Eternal Sunshine of the Spotless Mind e Moonstruck. La natura, da sempre centrale nella loro poetica, rimane centrale anche in questo album. Nella title-track “Chameleon” ad esempio alcuni suoni sono stati campionati nei boschi e dal mare della Liguria e le tante suggestioni nei testi ne confermano la profonda sensibilità.
Ecco la nostra intervista!
Ciao ragazzi grazie di essere qui su Postaindipendente. Come state?
Bene, grazie! Ci fa molto piacere essere qui, indipendente è una parola a cui teniamo molto!
È da poco uscito il vostro nuovissimo EP, e noi già lo amiamo. Sound energico, sperimentazioni una dopo l’altra. Da cosa trovate la vostra ispirazione?
Ci sono davvero un numero infinito di artisti che ci hanno ispirato durante la scrittura, ma anche libri, film, viaggi, e incontri ma la costante è sempre stata la natura che ci circonda e il suo ciclo, essendo cresciuti tra le montagne e il mare per noi la natura ha un fascino immenso e ipnotico.
Sunflower è un singolo che mischia dentro di sé tutto ciò che sono i Palmaria. Infatti, cantate sia in inglese sia in italiano. Come mai avete deciso di cantare sia in queste due lingue?
Abbiamo sempre scritto sia in Italiano che in Inglese e, avendo passato molto tempo in Italia nei periodi di lockdown, e avendo scritto molto, ci è venuto naturale ‘dire’ qualcosa anche nella nostra lingua madre. Al momento, ci sono davvero molti artisti che usano l’italiano in un modo nuovo e originale, spaziando in molti generi e, in alcuni casi, riuscendo anche a trascendere i confini nazionali. È successo in modo molto naturale e spontaneo, scrivendo in una specie di ‘flusso di coscienza’ di melodie e testo. Abbiamo deciso di intraprendere questa strada perché rappresenta molto bene il nostro percorso artistico, che si è sviluppato tra l’Italia e Londra.
Come influenza nei vostri lavori e nelle vostre produzioni Londra, come città e come metropoli della musica?
Quando è uscito il nostro primo EP ci eravamo appena trasferiti a Londra, lì abbiamo scoperto una scena incredibile, stimolante e viva, che ti porta a dare il meglio di te ma non solo, ti porta a cercare ciò che ti rende unico e a trovare il modo di esprimerlo. Abbiamo avuto la fortuna di suonare e collaborare con musicisti fantastici e di imparare davvero tantissimo.
Se poteste descrivere il vostro nuovo EP con tre parole, quali sarebbero?
Trasformazione, Colori, Natura.
Il pezzo a cui siete più legati di Chameleon?
‘Odissea / Astronave’ perché è il più intimo e personale e perché è il nostro primo brano completamente in italiano. Abbiamo avuto occasione di suonarla a Londra davanti a un pubblico in cui nessuno parlava italiano e la reazione è stata magica.
Avete progetti per il futuro?
Certo, ora che è uscito il nostro EP non vediamo l’ora di suonarlo dal vivo.
E mentre noi aspettiamo di sentire i Palmaria live, viaggiamo insieme al loro “Chamaleon”
a cura di
Martina Giovanardi
