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“Viaggia con me”, il nuovo singolo di Ugo Crepa

Uscito lo scorso 28 ottobre, l’ultima canzone del rapper e cantautore napoletano è un mosaico di emozioni e pensieri martellanti provati durante un momento di crisi personale

La mente che viaggia altrove, in un iperuranio sideralmente lontano dal piccolo punto dell’universo nel quale ci si trova. Pensieri e paure sembrano un’onda anomala che, facendosi sempre più alta e minacciosa, rischia di sovrastarci e di lasciarci tramortiti e disorientati sulla battigia della nostra esistenza. I momenti di crisi sono questo. Lassi di tempo nel quale, alla fine della fiera, siamo costretti a fare i conti con noi stessi.

Viaggia con me”, l’ultimo singolo di Ugo Crepa riassume appieno gli sforzi che, in momenti come questi, si devono fare per nuotare verso la superficie e tornare a respirare. Una canzone, specchio di un momento complicato vissuto dal rapper e cantautore napoletano, nata dall’esigenza di mettere nero su bianco pensieri e sensazioni provate durante la tempesta appena passata.

Viaggia con me è un riassunto del vissuto degli ultimi mesi della mia vita. Partenze rimandate, rapporti conclusi male ed eventi che hanno cambiato l’idea che ho di alcune cose. L’immobilità stessa può diventare un viaggio, come in questo caso. Dipende da noi stessi

Un pezzo scritto di getto e utilizzato come terapia per liberarsi del peso insostenibile di momenti vissuti in maniera profonda e intensa. Attimi impossibili da arginare e contenere dentro l’universo (in)finito della propria anima.

Grazie a una scrittura poeticamente introspettiva, bilanciata tra flow Hip Hop e cantautorato italiano, unita a un sound in grado di spaziare liberamente tra Rap, New Soul, R&B e Funk Ugo crepa rappresenta una delle proposte più interessanti del panorama alternativa partenopeo. 

Un musicista sensibile e istintivo, la cui attenta alchimia tra sensibilità musicali diverse tra loro ha saputo convincere artisti del calibro di Clementino e Dutch Nasari, con cui ha pubblicato rispettivamente i singoli “Laion” (2021) e “Non mi vuoi più bene” (2022). 

Ciao Ugo, benvenuto a Posta Indipendente. Come stai?

Ciao ragazzi, sto esattamente come dovrei stare, concentrato e rilassato, dopo un anno bello tirato diciamo che sto trovando la quadra definitiva.

Hai detto che “Viaggia con me”, il tuo ultimo singolo, è un riassunto di un periodo complicato dalla tua vita. Qual è stata l’esperienza che ti ha fatto prendere carta e penna e iniziare a scriverla?

Non c’è stata un’esperienza in particolare: ne riassumo davvero tante in meno di 2 minuti e 30 secondi. Essere sicuramente saturo ha fatto sì che tutto esplodesse sul foglio. Mi meraviglio, anzi, che non sia accaduto prima, a volte ci dimentichiamo i metodi che abbiamo per risolvere le cose, quasi ci sta bene viverle, ed è paradossale.

Viaggiare senza muoversi. Fermarsi e riflettere sul proprio vissuto. Sono concetti che traspaiono spesso nei tuoi testi. C’è un posto in particolare dove ti piace fare questi inner trips, raccogliere i pensieri e trasformarli in canzoni?

Sono una persona che ama la solitudine, per quanto sia continuamente in giro spesso con persone, e la scrittura o anche semplicemente i pensieri non hanno un momento o un luogo preciso, è tutto molto spontaneo, intendo anche la riflessione. Non credo di essermi mai seduto ed aver detto ‘ok, adesso analizzo cosa mi sta accadendo/ scrivo ciò che sto vivendo. Vero è che passo molte ore in studio, lì nascono le idee, sì.

Oltre all’Hip-hop nel tuo sound c’è una fortissima impronta di R&B e Soul. Generi che stanno trovando sempre più spazio in Italia anche grazie ad artisti come Venerus, Ghemon e Joan Thiele. Potrebbe essere il segnale per un rilancio di questo genere nel nostro Paese?

Forse più che un rilancio è un inizio, e direi – sorride – anche ottimo inizio. L’Italia è un paese che tende ad etichettare i generi e ad inglobarli, tant’è che quando arriva qualcosa di nuovo finché non lo si incanala in qualcosa di già esistente fa fatica ad emergere. Non ho la presunzione né la posizione per dire quanto il mio (nostro?) genere possa farsi largo, certamente c’è e spacca, no?

Anche il cantautorato è una parte importante della tua essenza musicale. Ci sono artisti ai quali sei più legato?

Certo! Io sono un fanatico di tutto il cantautorato italiano, ad oggi ancora colleziono i dischi. La passione per questo genere mi è stata trasmessa da papà, e sicuramente il cantautore a cui sono più legato è Faber. Poi a seguire ci sono Fabio Concato, Pino Daniele, Niccolò Fabi e Franco Battiato.

Dal tuo debutto nel 2018 hai sfornato un bel po’ di singoli. Tra quanto potremo sentire un tuo album?

Prima di quanto immaginavo, più tardi di quanto si spera. Scherzi a parte, stiamo lavorando a tante cose, gli ingredienti ci sono, tocca cucinare.

a cura di
Luca Barenghi

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