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“Genesi” di Anna Bassy – un tuffo verso qualcosa di nuovo

Esce giovedì 3 novembre il nuovo EP di Anna Bassy, un concentrato di R&B e sintetizzatori, ma anche una piccola finestra verso il suo universo musicale

Anna Bassy è una cantautrice italo-nigeriana, nata e cresciuta a Verona e che tra Raggae, soul, gospel e R&B sviluppa il suo senso artistico. Gli artisti che ama sono quelli capaci di fondere nella propria musica mondi diversi e Nina Simone è sua musa da sempre. A distanza di un anno dal suo ultimo lavoro, il 3 novembre uscirà il suo nuovo EP: “Genesi“. Lo abbiamo ascoltato in anteprima e, con queste premesse, vogliamo raccontarvelo.

“Genesi”: track by track

Come mai una “Genesi” al secondo EP? L’artista lo spiega come un “ritorno alle origini“, che racchiude i primi pezzi scritti in assoluto. Ogni traccia – ci racconta – ha anche una parte introduttiva che ne vuole raccontare un po’ la genesi. Ed è proprio traccia per traccia che ci lanciamo nel passato con lei.

La domanda che mi ha accompagnato infatti durante questo periodo è “How much longer Will you live in the past?” una frase che tra l’altro stava per diventare il titolo dell’EP. Mi intrigava che in questa domanda il passato fosse posizionato nel futuro. Sembra un paradosso, ma è proprio ciò che accade spesso, quando lasciamo che il nostro futuro sia determinato dal nostro passato e ci dimentichiamo di vivere nel presente.

Anna Bassy

Genesi I parte da lontano, sia nei suoi che nelle intenzioni, ci porta dove il suono è tribale e sono le vocali a scandire il tempo, a dettare una melodia. Sapere che il pezzo nasce da un laboratorio corale rivolto a ragazzi provenienti dell’Africa arricchisce il pezzo, che è semplice ed introduttivo. Mercy la traccia più potente dell’EP. Clap dolci e riverberati introducono una linea di basso potente ed una linea vocale altrettanto d’effetto. Nu soul dalle batterie che suonano elettroniche e molto ritmico.

Genesi II non è da meno, il suono più dance, i BPM aumentano e l’atmosfera è quasi quella di un Drum’n’Bass. Tra synthesizer, batterie più decise e la voce di Anna che s’alterna tra il graffio e il melodico in pieno stile R&B. E’ un preludio a Cold Down Here che amplifica queste sonorità, le condisce di altro materiale elettronico e molto piacevole da ascoltare. Si conclude con Lulla-Bye, di cui parliamo fra pochissimo.

La recensione

L’EP è molto interessante, davvero. Le tracce sono un percorso ben definito, poiché la fine dell’una sancisce l’arrivo dell’altra e per questo si fa piacevolmente ascoltare. Mix e master sono buoni e la voce è trattata con cura: risalta nella sua naturalezza anche quando dietro qualche effetto la rende riverberata ed eterea. Insomma, Genesi di Anna Bassy suona dolce e potente allo stesso tempo. Tra nu soul, R&B ed un pizzico d’elettronica l’artista ed il suo team trovano l’equilibrio. Questo equilibrio in particolare la condurrà ad un disco che, date le premesse, si fa interessante.

E, come una lunga caduta nel vuoto, ti porta verso l’ultima traccia: Lulla-Bye. Sonorità più dolci che si distaccano dall’EP, tratti personali da raccontare per finalmente prenderne le distanze, ci portano in caduta libera verso un mondo più onirico, dormiente, accompagnandoci lentamente verso qualcosa di nuovo. Che sia il nuovo disco?

a cura di
Nicolò Angel Mendoza

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