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Aliperti ci porta nella sua “Camera Oscura”

In occasione dell’uscita del suo nuovo disco “Camera oscura”, abbiamo fatto qualche domanda ad Aliperti sulle correlazioni tra musica e fotografia che sembrano far parte del suo discorso narrativo e poetico. Buona lettura!

Bentrovato Aliperti! Allora, primo disco per te: che girandola di emozioni stai vivendo, agli albori di questo debutto?

In effetti è un periodo ricco di emozioni che variano da la gioia di vedere un’opera più complessa che è nata in cameretta e finalmente può essere ascoltata da tutti fino a una leggera l’ansia che può presentarsi quando ci si pone qualche aspettativa

Proviamo a riassumere in tappe il percorso fatto fin qui: dai primi singoli pubblicati nel 2020 alla pubblicazione oggi di Camera Oscura”, individua per noi i principali step del viaggio che ti ha portato al tuo disco desordio.

L’inizio è stato ovviamente la scrittura. Negli ultimi due anni e mezzo ho scritto diverse canzoni e a quel punto è nata l’esigenza di raccontarmi attraverso qualcosa di più complesso rispetto a un singolo, così c’è stata una ricerca dal punto di vista tematico e sonoro per individuare il filo rosso del progetto. Nell’estate del 2021 sono stati selezionati registrati i 10 brani ed infine ho lavorato insieme alla mia etichetta per pubblicarli e promuoverli al meglio.

Camera Oscura” è un titolo potente, che richiama a mondi diversi: di certo, il primo richiamo pare quello alla fotografia, ma è anche vero che le due parole, camera” e oscura”, richiamano a loro modo allintimità familiare e alle zone di buio che affollano la vita di tutti. Ecco, perché hai scelto proprio questo, come titolo?

In effetti tutte queste considerazioni sono corrette, questo titolo vuole sottolineare l’aspetto fotografico, malinconico e quotidiano delle immagini che propongo nei miei testi. Mi è sempre piaciuta molto l’idea di associare delle canzoni alle fotografie per suscitare emozioni

Raccontaci un podi aspetti tecnici: con chi hai lavorato alla produzione del tutto, e come si sono svolti i lavori del disco?

I lavori del disco sono stati svolti insieme ai ragazzi di Formica Dischi, la mia etichetta discografica. In particolare per quanto riguarda le produzioni, il mix e il masterring ho collaborato con Fabio Zini e Mattia Lassi.

Hai scelto, tra le etichette indipendenti nazionali, Formica Dischi. Cosa ti ha convinto a lavorare con la giovanissima label toscana?

Prima di tutto mi ha convinto la genuinità il loro modo di lavorare, la passione che viene messa nelle produzioni e la professionalità che da subito hanno dimostrato nei confronti del mio progetto.

Raccontaci un segreto, un retroscena su Camera Oscura” che non hai raccontato a nessuno. Lo custodiremo gelosamente!

Zaino, il singolo di lancio dell’album, è l’ultima canzone che ho scritto. Originariamente non doveva far parte del disco perché i pezzi che avrebbero preso parte a “camera oscura” erano già stati selezionati.

a cura di
Redazione

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