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Alessandra Latino – intervista

Alessandra Latino nasce a Cosenza il 2 gennaio 2003 e vive a Montato Uffugo, un piccolo paese di provincia. Ha frequentato le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado a Montalto, è diplomata al Liceo classico “Gioacchino da Fiore” di Rende e frequenta la facoltà di giurisprudenza all’Università della Calabria.

Dall’età di tre anni è iscritta presso una scuola di danza, all’età di cinque anni ha iniziato a studiare pianoforte e, un anno dopo, ha iniziato anche lo studio del canto. Nel 2010 è entrata a far parte de “Il piccolo coro del Rendano” diretto dal maestro Mariacarmela Ranieri.

All’età di otto anni, decisa a perfezionare i propri studi, si è iscritta all’accademia CAM (Centro Artistico Musicale), dove ancora attualmente studia pianoforte e canto. Da quattro anni è iscritta ai corsi di canto e pianoforte pop/rock del conservatorio di musica di Cosenza “Stanislao Giacomantonio”.
Ha fatto tantissime esperienze musicali nel corso degli anni, tra le principali il CET di Mogol, Area Sanremo, il Cantagiro, Summer Festival Talent, Fuoriclasse, ed altri casting.

Nel 2020 viene notata da Gianni Testa ed entra a far parte sotto contratto di Joseba Publishing; in meno di due anni cambia profondamente la sua formazione artistica.

Noi di Posta Indipendente abbiamo avuto il piacere di intervistarla!

Ciao Alessandra! Per rompere il ghiaccio ti va di presentarti ai nostri lettori?

Ciao e grazie mille per l’invito! Sono una studentessa universitaria di giurisprudenza, ho diciannove anni ed abito in provincia di Cosenza. Studio pianoforte e canto sia privatamente che al conservatorio; inoltre sono diplomata in danza hip hop ed abilitata al primo livello di insegnamento di questa disciplina.

Com’è nata la tua passione per la musica?

Non c’è un momento preciso in cui è nata perché penso ci sia sempre stata. L’arte, in tutte le sue forme, riempie le mie giornate da quando ne ho memoria e mai ho pensato di smettere, neanche per un secondo. La musica è una costante.

Chi sono gli artisti che ti hanno segnata facendoti avvicinare al genere musicale in cui ti rispecchi oggi?

È difficile indicarne qualcuno in quanto non mi sono mai data limiti nella musica ed ho sempre cercato di ascoltare quanti più generi possibili. Penso che l’ascolto vario sia utile per riuscire a conoscere sia gli altri che se stessi.

Come descriveresti la tua musica?

La mia musica è influenzata dai molteplici ascolti con cui sono cresciuta, ecco il motivo per cui mi piace l’idea di poter contaminare il pop con elementi di elettronica, folk o altro genere. Voglio che la mia musica sia sperimentazione e confronto, ed è ciò che sto cercando di fare.

La mia musica nasce come espressione di libertà e di verità che possano essere comuni a tutti.

Il tuo ultimo singolo è “Euphoria”, di cosa parla e cosa rappresenta per te?

Euphoria” è una velata analogia tra amore e droga. Racconta di un amore necessario che crea dipendenza, ma che in realtà è pura illusione, ciò che la mente ha cercato e creato per colmare un bisogno.

Il brano spiega come questi eccessi, che sembrano equilibrio, sono precari: l’equilibrio è un falso e la realtà, che sembra essere sospesa, scorre invece veloce. Spesso se ne è consapevoli, ma si sceglie di rimanerne “vittima” per continuare a vivere quell’adrenalina, quella felicità che dura pure solo un attimo.

Dal 2020 hai firmato il contratto con la Joseba Publishing, come procede quest’esperienza?

Incredibilmente bene! La Joseba mi ha affiancato fin da subito un team di professionisti che lavora con me, ascolta le mie idee e mi guida nel loro sviluppo e che soprattutto mi aiuta ogni giorno a smussare i miei dubbi e le mie insicurezze.

La Joseba Publishing è casa, ogni esperienza con loro è speciale.

a cura di
Martina Nardoni

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