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Federico Cacciatori e il suo esordio autorale

Ama cambiare le carte in tavola, Federico Cacciatori! Anche questa volta, il talento toscano ha saputo tirar fuori dal cilindro qualcosa che non ci aspettavamo: dopo le recenti pubblicazioni di stampo apertamente elettronico, Cacciatori si mette “alla penna” e pubblica il suo esordio autorale. Gli abbiamo fatto qualche domanda.

Benvenuto su Posta Indipendente, Federico: noi ormai ti seguiamo da qualche tempo, e non potevamo perdere loccasione, anche stavolta, per provare a capirci qualcosa di più di cosa stia succedendo al tuo progetto, sempre più imprevedibileEravamo rimasti, qualche mese fa, a Mondo Virtuale: ti va di tracciarne un bilancio?

Ciao a tutti! sono d’accordo con voi nel dire che il mio progetto stia diventando sempre più imprevedibile, da quando ci siamo salutati tante cose sono rimaste uguali ma tante altre sono cambiate, in più però,al mio viaggio musicale si è aggiunta l’esperienza di finire per la prima volta in radio, un’esperienza decisamente molto bella e che ti permette di sentire più vicino le persone che ti ascoltano, oltre a questo la cosa divertente è che “Mondo Virtuale” è stata trasmessa e lo è tutt’ora in diverse discoteche della zona della Versilia, e non so se sia dovuto a questo o meno, ma credo che sia il mio brano che è arrivato di più ai giovani e che ha avuto un forte impatto emotivo su chi lo ha ascoltato.

Poi, oggi, torni con un brano inedito, che ti mette alla prova anche come autore: per prima cosa, non possiamo che chiederti come ti è venuto in mente”?! E’ una bella pazzia, e un bel salto per un compositore come te

Per quanto sembri che tutto quello che esca sia programmato per un lungo-medio termine, vado molto ad istinto, cerco di fare uscire quello che in un determinato momento della mia vita, non può più rimanere dentro. 

E’ stata una bella pazzia, sono d’accordissimo, per quanto riguarda il salto vedremo, a me spaventa più l’atterraggio che il salto in sé, ma credo e mi auguro di atterrare su un bel divano con questa canzone. Come mi è venuto in mente?

attraverso dei procedimenti, il primo è stato quello di scrivere delle parole, poi queste le ho messe in musica, gli ho trovato una ritmica, una metrica ma soprattutto una melodia, da qui ho aggiunto veramente tantissimi altri strumenti, ma veramente tanti. Poi dopo diversi ascolti di tutto quel minestrone ho cominciato a sottrarre, cercando di arrivare fino

a quello che ritenevo semplice essenziale e funzionale. 

Eppure, è chiaro che la tua idea di pop meticciosia in fondo qualcosa che lascia aperti continui spiragli ad esperienze musicali diverse. Tra laltro la tua formazione musicale avviene a stretto contatto con band rock e pop. Ecco, credi che in qualche modo Il riflessopossa aprire ad una nuova fase più “duraturadi Cacciatori? O anche questa è un’esperienza di passaggio?

Come avrete capito mi piace continuamente variare e non sentirmi accostato a un determinato genere,per quanto musicalmente possa sembrare incoerente esiste una sorta di continuità tra tutto quello che ho scritto, c’è un filo conduttore e si chiama emozione.

Una delle cose belle di questo mestiere è che possiamo emozionarci noi davanti a delle cose e possiamo anche far emozionare.

Questo scambio di emozioni è avvenuto nonostante io non seguissi una linea musicale ben precisa, e allora mi chiedo :” se è durato fino a qui perchè non continuare sempre su questa strada?” So che potrei creare un po’ di confusione nella testa di chi mi ascolta, ma credo che la gente al mondo d’oggi sia abituata a ricevere e a elaborare diverse informazioni, forse perchè stando troppo tempo con gli smartphone fa diventare noi stessi degli smartphone…? Ma che ne so; quello che so è che ascoltare musica nel 2022 è molto difficile però credo che ci siano cose molto più difficili all’ascolto rispetto a quello che faccio.

Ti va di parlarci dei musicisti? Spicca, ovviamente, la voce femminile: chi è, e come vi siete conosciuti?

Certamente, si chiama Manuela l’ho trovata una sera in locale affianco casa mia, che stava cantando in duo con il chitarrista, Francesco, che tra l’altro è anche lui presente alle chitarre de “il riflesso che dominerò” ho cercato di portare quell’energia e spontaneità del loro duo in studio con me, cercando di mantenere più naturale possibile sia le caratteristiche vocali che le sonorità di una chitarra che si muove sostenendo la stessa voce e dando al brano quella spazialità di cui necessitava.

Il tuo controllo quasi maniacalesu ogni aspetto della produzione del tuo progetto ti ha portato, per la prima volta, a vestire anche i panni del regista sul videoclip del brano: non possiamo che chiederti, ovviamente, come nasce lidea del video e se c’è qualche aneddoto interessante e divertente da raccontarci

credo che  produrre o comunque essere il fautore di una canzone come ruolo sia molto simile al ruolo del regista e allora mi sono chiesto : ”perchè non provare anche questa strada?” 

L’idea del video nasce dal fatto che in diversi di voi mi hanno fatto notare che in quello che scrivo c’è sempre una via di fuga e quindi un riparo da qualcosa, anche in questo brano se vogliamo questo giochino bilaterale esiste, ed è ben presente anche all’interno del videoclip, dove una mano che rappresenta i riflessi negativi che purtroppo sono presenti nel mondo disturba in qualche modo la protagonista del video che scappa e proprio correndo, nella sua più totale libertà scopre di avere un riflesso che come un’ombra l’accompagna in quel gioco un po’ strano chiamato vita. 

Nessuno sa che forma, che colore o che profumo abbia quel riflesso, io lo chiamo amore.

Un aneddoto divertente è che in fase di ripresa delle scene girate nei campi che vedete abbiamo fatto arrabbiare e non poco il contadino che ci ha minacciati di abbattere il drone con le sue patate.

Senti, cosa dobbiamo aspettarci a questo punto dai prossimi passi di Cacciatori? Ormai, hai esplorato quasi tutte le vie della musica leggera

Sì forse mi sento un po’ un esploratore ma non mi sento di aver esplorato ancora tutte le vie della musica leggera, ho ancora tanto da imparare e da dimostrare a me stesso.  

a cura di
Redazione

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