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Tutti al “Bar Mediterraneo” con i Nu Genea

E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali “Bar Mediterraneo”, il nuovo album dei Nu Genea (NG Records su licenza Carosello Records). Un progetto che si allarga in un ideale abbraccio musicale di suoni, colori e influenze.

Ma la cosa più evidente è anche un cambiamento nel nome della formazione. Da Nu Guinea che aveva caratterizzato l’album Nuova Napoli del 2018, a Nu Genea. Da un nome derivato da un dispregiativo usato negli Stati Uniti per definire gli immigrati del Sud Italia a un nome che indica rinascita in greco. E la ripartenza si annuncia in grande stile con una formazione di otto elementi e un tour partito il 5 maggio da Berlino e continuerà per tutta l’estate per tutta l’Italia ma anche in Spagna, Francia, Belgio e UK.

Rinascita

A questo momento di rinascita ha contribuito il successo del singolo Marechià uscito nel luglio del 2021, una hit estiva controcorrente che ha conquistato il pubblico col passaparola. Il duo composto da Lucio Aquilina e Massimo Di Lena, napoletani residenti a Berlino, ha messo ulteriormente a fuoco una musica che si sposa perfettamente con il jazz-funk degli anni ’70 insieme a elementi disco e le influenze musicali del mediterraneo. Un bar inteso come crocevia di linguaggio e di sentire comune, intriso di salsedine e passione, di echi che si disperdono nei vicoli affollati a Napoli come a Tangeri, Palermo e Marsiglia. Sembra quasi di sentirle le canzoni di questo disco con quel misto di saudade e allegria, voglia di fare festa e nostalgia della gente che emigra in cerca di prospettive migliori.

Se cercate dei riferimenti nei Nu Genea dovete quindi fare un passo indietro. Napoli negli anni ’70 cercava di lasciarsi alle spalle il distintivo folkloristico fatto di chitarre e mandolino. Formazioni come gli Osanna, Balletto di Bronzo sono tuttora dei riferimenti importanti per il prog rock italiano, ma soprattutto Napoli Centrale con Jamese Senese e Franco Del Prete artefici di un sound nero a metà come il fortunato disco di Pino Daniele, nome popolare di un innovatore a tutto tondo. E ancora Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Teresa de Sio, un sottobosco musicale carico di idee e passione, tradizione e modernità che andavano a braccetto. Ma il duo Aquilina-Di Lena è andato oltre. Hanno fondato una loro etichetta (NG Records) e contribuito a pubblicare la compilation Napoli Segreta. Un lavoro certosino consumato tra bancarelle impolverate, un sottobosco di artisti con contesti sociali differenti ( Donatella Viggiano, Giancarlo D’Auria, Antonio Sorrentino etc).

Il disco

Ricerca quindi ma unita da una base facilmente riconoscibile. Con Bar Mediterraneo i Nu Genea definiscono il loro stile arricchendolo di sonorità world music col canto tunisino di Marzouk Mejiri in Gelbi. E ancora il napoletano che si sposa con francese cantato da Celìa Kameni nella già citata Marechià. Il compianto Tony Allen, artefice dell’afro beat, compare invece nel brano Straniero. Un coro di bambini ci riporta per i vicoli di Napoli con l’adattamento del brano Vesuvio degli E’ Zezi storica band operaia di Pomigliano d’Arco.

«Pure ajere dicive dimane. Ma dimane, dimane è passato. È passato, ma mo t’hé scurdato. T’hè scurdato pure n’ata vota. L’ata vota nn’t’hê fatto vedé. N’ata vota nn’t’hê fatto truvá. N’ata vota nn’t’hê fatto vedé. Ma dimane però me l’hê ‘a dá».

Il canto di Rire invece è affidato al cantante siracusano Marco Castello. In realtà si tratta di un riso a metà, il testo tratta della ricerca continua di serenità che nella vita arriva di rado. Invece Fabiana Martone, vocalist napoletana presente anche nel precedente Nuova Napoli, possiamo ascoltarla in Tienatè e nell’evocativa La crisi. Il testo di quest’ultimo brano è l’adattamento di una poesia del 1931 di Raffaele Viviani.

I Nu Genea con Bar Mediterraneo hanno ridato vita ad una nuova club culture densa dei sapori e del calore del Sud. Una musicalità riscoperta nella lingua, un calore che infonde nuova linfa a una ricerca sonora densa che coinvolge. Se il duo negli anni ha abbracciato l’apertura mentale di una capitale come Berlino e a Napoli che sta creando un nuovo polo di attrazione e rinnovamento della musica. Il Bar Mediterraneo è aperto 24 ore su 24, vi aspetta coi suoi drink e le feste fino all’alba inoltrata.

a cura di
Beppe Ardito
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