Ruggero Ricci dà voce all’estate in “Coccodrilli”
Reduce dall’incredibile ondata di successo delle sue precedenti release, che l’hanno riconfermato come una delle firme più apprezzate e delle vocalità più emozionanti del panorama discografico italiano indie-pop, Ruggero Ricci torna a dar voce all’estate in “Coccodrilli” (Orangle Records/Universal Music Italia), il suo nuovo singolo.
Prodotto dall’immancabile e incantato tocco di Max Giorgetti (già per Random), il brano è l’emblema del traslato tra gli esseri umani e i loricati, rettili dal sangue freddo notoriamente delineati come privi di ogni qualsivoglia scrupolo, in un fotogramma di ritmo e parole che immortala il progresso nel regresso della società attuale, come lo stesso artista racconta:
«Sentivo l’esigenza di descrivere il periodo che tutti noi stiamo vivendo: si sente parlare di guerra ogni giorno, come se fosse una cosa normale…Nel mentre, assistiamo ad un rapido e repentino decadimento dell’umanità; ho voluto descrivere questa situazione, quest’epoca storica, con un pezzo che, nonostante suoni estivo e frizzante, non ha di fatto alcunché di felice».
Un’antinomia che consente all’ascoltatore la profonda immersione in un testo d’autore minuziosamente curato dalla camaleontica ed incisiva penna del cantautore lughese, avvolto da un abbraccio indie vestito di vivide gemme elettro pop, la cui genesi è la conseguenza di un’attenta analisi, di una serie di quesiti che ciascuno di noi dovrebbe porsi ed a cui, Ruggero Ricci, ci invita a prestare attenzione:
«Mi interrogo – prosegue – su quanto si sia spenta la nostra umanità, su quanto siamo realmente disposti a prenderci cura dell’altro, del diverso…Fino a che punto saremmo in grado di spingerci pur di non amare e, di conseguenza, di inaridire il nostro cuore?»
Distante da cliché e perbenismi, la vocalità unica e magnetica dell’artista, dona vita alle ombre che aleggiano sullo scenario post-apocalittico, crudo ma dinanzi cui non ci è più concesso voltare lo sguardo, per celarne o rinnegarne l’esistenza, lasciando però, sul finale, un piccolo ma prezioso spiraglio di luce, incastonato ad hoc tra le brillanti striature della speranza, il desiderio sentito di un cambiamento collettivo:
«Non tutti i coccodrilli – conclude Ricci – sono asettici. C’è una minoranza che lotta per il cambiamento e che si augura, con il cuore, di arrivare ad un punto di svolta. La mia visione della felicità non è da associare alla ricerca di un domani migliore; penso, piuttosto, che ciascuno di noi debba imparare ad assaporare le cose belle del presente, così da giungere alla consapevolezza di sé, a sentirsi fieri di ciò che è, ogni singolo giorno».
Un mood propositivo e fiducioso verso il futuro, che inizia, imprescindibilmente, dalla coscienza interiore individuale che per rivoluzionare il mondo intorno a noi, occorre, necessariamente, partire da se stessi.
“Coccodrilli” è accompagnato dal videoclip ufficiale, in uscita martedì 14 Giugno, diretto dall’immancabile eleganza raffigurativa di Andrea Zanzucchi.
Dinamismo, autenticità, finezza autorale ed urgenza espressiva sono le chiavi della cifra artistica di Ruggero Ricci, brani che non si pongono l’obiettivo di modificare la realtà, ma di risvegliare il senso empatico, altruistico e civile insito in ciascuno di noi, per stimolarci e portarci a costruire, tutti insieme, un domani migliore.