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C’è posta per… vol. 3

Tarararararara tun tun tun

Insomma ci abbiamo provato a replicare a parole l’inconfondibile “Love’s Theme” di Barry White, nonché la famosissima colonna sonora del programma che ha fatto della De Filippi l’eroina di tutti i sabato sera (passati a casa) della maggior parte degli italiani.

Noi di Postaindipendente non vogliamo avere la velleità di paragonarci al tv show dalla magica busta, eppure il nome della nostra rivista richiama l’idea di accogliere nella nostra (mail di) posta tutte le nuove proposte del mercato musicale emergente.

È stato impossibile così non dedicare, proprio ai protagonisti del nostro giornale, un format in cui, questa volta, a dover aprire la busta sono proprio gli artisti. Nasce dunque “C’è posta per…”: lo spazio in cui mensilmente accogliamo sui nostri divani virtuali le band o i singoli cantanti che hanno deciso di prendere in consegna una domanda dal pubblico.

La domanda del mese è “Ogni uscita porta con sè la propria aspettativa, qual è la tua ad ogni release? Quante volte questa si realizza davvero?”

MONTEGRO

Sicuramente l’obiettivo di ogni release è quella di arrivare a nuovi ascoltatori, sia virtualmente che con i concerti, in un mondo cosi fitto di musica e pubblicazioni non sempre si possono raggiungere le aspettative, credo sia più importante un discorso basato a lungo termine.

ALIPERTI

La mia aspettativa più grande quando pubblico una canzone è che questa possa emo- zionare qualche persona, che la faccia ballare, rivivere un ricordo o la faccia sentire in un mood positivo.
Di certo c’è sempre un po’ di speranza che venga condivisa e il desiderio che possa raggiungere il maggior numero possibile di orecchie.

Ovviamente non è facile raggiungere sempre risultati misurabili, quello che è certo è che essendo molto riflessivo in fase di produzione, sono sempre molto soddisfatto del lavoro finale che vado a pubblicare e contento che quelle storie non siano più qualco- sa di solo mio.

FRAMBO

Cerco sempre di non farmi alcuna aspettativa, ho una paura fottuta delle cose che non si realizzano come le volevo.

LOURDES

L’unica aspettativa che mi pongo è che il pezzo venga capito e apprezzato per il significato che porta con sé. Se anche solo una persona si identifica con quello che sto dicendo sono già contento. Se arrivi a troppe persone significa che o stai facendo un pezzo spagnolo per l’estate, o stai facendo una commercialata studiata a tavolino, oppure sei John Lennon.

DAVIDOF


Ogni volta che ho un’uscita spero sempre che il brano venga piazzato sulle playlist editoriali. Sappiamo tutti quanto è importante per creare una fan base, essere visti dagli addetti ai lavori e quant’altro. Se questo non accade si va avanti. Io considero i live la parte più bella di questo mestiere, se si riesce a farli anche senza entrare in playlist è una vittoria.

BIAGIO

Scrivendo e cantando di eventi di vita da me vissuta, ho un rapporto speciale con ogni mio brano e di conseguenza con ogni nuova uscita. Provo una gamma di emozioni diverse a seconda di cosa racconta il brano e che periodo della mia vita descrive.

A volte sono impaziente, altre volte ho paura perché temo non possa piacere il brano, altre ancora provo una sorta di liberazione perché magari era da tempo che volevo pubblicare quel brano in particolare. Di base rimane persistente una sorta di ansia positiva dovuta dal fatto che ogni brano è parte di me.

In generale però, sarei ipocrita se non ti dicessi che, l’aspettativa preponderante per ogni mia uscita, è una sola: migliorare il risultato della release precedente.

Sia in termini di streaming/visualizzazioni, insomma, arrivare a quanta più gente possibile, che in termini di comprensione del brano e del progetto.

Logicamente streaming numerosi denotano un grado di comprensione del brano elevato, così come del progetto, e a me non succede quasi mai. Quindi mi accontento di quei pochi ma buoni che mi capiscono e continuo per la mia strada.

MALPELO

Il mantra che ogni artista dovrebbe ripetersi per evitare di finire in terapia è che nella musica non si possono fare calcoli, che non ci si deve porre nessun’aspettativa perché tanto verrà tradita. Fare musica non è scienza, non esiste la formula magica tale per cui sai che facendo quello otterrai sicuro quel risultato. Io lo sto vivendo proprio ora sulla mia pelle con l’uscita di “Antistaminico”, che è il brano più forte ed efficace che abbia mai fatto, su cui ho investito di più tra la- voro, soldi e aspettative, e non è finito in nessuna playlist editoriale di Spotify a differenza di altri miei vecchi brani su cui ho investito un decimo.
Ci sono talmente tante dinamiche nel music business tali per cui l’aver fatto un bel brano o no conta relativamente, e anzi a volte viene dato molto più peso al contorno.
Anche se capisco che sia difficile se si sta facendo musica per sognare un giorno di camparci, l’unica soluzione è essere felici solo per il fatto di aver fatto uscire quel determinato brano, di aver dato vita a una parte di noi, il resto è tutto di guadagnato. La felicità di fare musica per il semplice fatto di farla, tutto il resto è noia.

Halba x Foldino

Ogni uscita ci crea aspettative diverse, l’ambizione e la voglia di spaccare ci porta a credere che ogni brano sia meglio di quello prima. Ma, ora, Non ci precludiamo più “la svolta” ad ogni pezzo, l’esperienza ci ha insegnato che spesso anche le canzoni più sottovalutate, per noi, sono quelle che funzionano meglio.

LE CANZONI GIUSTE

In genere qualcuno può pensare che l’aspettativa sia legata al successo della canzone o ai numeri che la stessa può fare, auspicandosi che faccia bene o che finisca in determinate playlist. Questi aspetti sono sicuramente importanti dal punto di vista lavorativo per un progetto. Ma se dobbiamo essere onesti e sinceri la nostra vera aspettativa è sempre la stessa, ovvero che il significato del brano arrivi forte e chiaro e che si crei un legame emotivo con l’ascoltatore.

R3TO

Per tante uscite mi sono preoccupato e per cui avevo delle aspettative legate ai numeri o anche magari all’hype. Spesso però, come è normale che accada, queste aspettative non si realizzano. Per cui mi sono reso conto che al momento la mia priorità, il mio focus, è che tutto quello che concerne il mio progetto sia curato nei minimi dettagli.

Il fulcro

Quando esce un album, un singolo o un video di un live l’aspettativa che abbiamo è che abbia un forte impatto sul pubblico, che giri tra gli appassionati del genere riscontrando apprezzamento o critica costruttiva, che faccia visualizzazioni nel bene e nel male. Le aspettative in fin dei conti sono speranze, speranze che si avverano se le condizioni sono ottimali. Ci sono fin troppi aspetti che influiscono sulla buona diffusione di un uscita. Ad esempio essere sotto contratto con un etichetta, avere qualcuno di esterno che si occupi dell’aspetto social e quindi dell’immagine e del marketing, essere conosciuti nei circuiti della scena musicale di cui si fa parte, aver già un pubblico affermato grazie all’aver girato in tour… Insomma gli aspetti che influiscono sulle nostre aspettative sono molti e tutto dipende da qual’è il punto in cui ci si trova. Per la nostra esperienza e per quello che abbiamo potuto fare finora diciamo che le aspettative non son mai state realizzate se non tra una piccola combriccola di seguaci ed amatori, ma ci rendiamo conto che questo è normale vista la musica abbastanza di nicchia che suoniamo. Già a livello internazionale i circuiti e il pubblico per questi generi sono limitati , in Italia ancor di più e per cui alla fine tra una cosa e l’altra ci ritroviamo ancora a muoverci nell’ombra dell’underground più nascosto.

Flowers for boys

Ogni release è come la parte più intima di noi che viene messa a disposizione del mondo intero. Le aspettative sono le stesse ogni volta: raccontare bene una storia, aver raggiunto il miglior risultato possibile dal punto di vista musicale e attirare l’attenzione del nostro idolo, Giancarlo Magalli. Per i primi due, li realizziamo ad ogni uscita, mentre per il terzo ci stiamo lavorando!

Flora

Dietro ogni release c’è sempre un grande e lavoro, divertente ma sicuramente faticoso. Ci sono ore spese a decidere la direzione artistica che prenderà l’immaginario legato all’uscita, c’è la programmazione della comunicazione legata alla release e l’organizzazione dei contenuti della stessa, solo per citare alcuni step fondamentali. Quando esce un mio brano, la cosa che spero succeda, oltre ovviamente alla speranza che venga ascoltato da quante più persone possibili, è che possa essere recepito del pubblico nella sua essenza così come l’avevo immaginata originariamente, che venga colto in modo chiaro il messaggio che voglio veicolare con i testi che scrivo e i suoni che uso. E anche se non ho ancora fatto milioni di ascolti, per ora le mie aspettative non sono mai state deluse.

a cura di
Redazione

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