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Adele Altro ci parla del suo nuovo “Tentativo”

Tentativo” è il nuovo album strumentale di Adele Altro tratto dalle musiche scritte dall’artista come accompagnamento al podcast di Internazionale sul G8 di Genova “Limoni“.

Adele Altro si vede impegnata in un nuova sperimentazione musicale nella quale esplora un terreno vergine e ben distante dal suo principale progetto Any Other. Dopo la pubblicazione di “Silently. Quietly. Going Away“, album del 2015 dal sapore nineties, tra Pavement e Courtney Barnett, nel 2018, con “Two Geography”, si concentra più su un genere folk sperimentale e a tratti jazz.

La cantautrice veronese di adozione milanese ha deciso di volersi mettersi in gioco con un genere che ben si discosta dalla forma tradizionale. In questo album troviamo un’esperienza sonora dai toni densi ed enigmatici. Nel mentre non sono mancate nuove collaborazioni con altri artisti in un percorso impegnato per i diritti LGBTQ+.

Oltre ad una chiara volontà di provare a sperimentare il tuo talento musicale, i titoli dell’album e delle tracce suggeriscono un approccio emotivo: nascono da un “Tentativo” d’evasione tuo personale?

In realtà i titoli delle tracce sono per me didascalici/descrittivi: li ho pensati o in relazione a come suonava un pezzo, oppure in base a quali immagini visive mi venivano in mente mentre ci lavoravo. Pensavo soprattutto, per ovvi motivi, a come poteva essere in un corteo a Genova nel 2001 e ai vari momenti di quello che è successo in quell’evento.

Dopo il lungo periodo di pandemia c’è un forte bisogno di ricominciare a vivere. Non sempre però la nostra mente ha bisogno di questo. Con “Fermarsi quale sentimento vuoi far trasparire?

È un fermarsi di ricongiungimento, di riconsiderazione. Fermarsi dopo una lunga corsa, dopo che si è riusciti a scappare. Con la soddisfazione e il senso di sollievo di chi è riuscito a non farsi prendere, ma anche con un pensiero fisso per le persone di cui non si ha più notizia e che sono rimaste indietro.

Che tipo di rapporto hai con la musica? Hai altri modi per incanalare le emozioni?

Negli anni il mio rapporto con la musica è cambiato moltissimo. Ora come ora, cerco di non pensarci più di tanto. È un elemento costante e presente nella mia quotidianità, quindi mi va bene che sia così.

Il nuovo album è totalmente strumentale. Ti è mancato non usare la tua voce?

Mancato direi di no. Sicuramente è stata un’esperienza diversa dal solito, anche dettata dalla necessità di scrivere musica per colonna sonora.

Sei un’artista di nicchia che non segue la corrente. Ti senti mai fuori posto o non compresa? 

A quasi trent’anni, posso dire che no, non mi sento né fuori posto né incompresa. Sono convinta delle scelte che faccio perché sono quelle giuste per me.

L’album è composto da sette brani. C’è una traccia alla quale sei in particolar modo legata?

Non direi, vedo questo lavoro come un disco molto coeso. Sicuramente alcuni pezzi sono più “orecchiabili” di altri, ma per me costituiscono un discorso unico.

La prima e l’ultima traccia dell’album Tentativo hanno ritmi e sonorità contrastanti. Dalle cupe e buie note di “Scuro, semplice” a quelle più allegre di “Apertura”. Suggeriscono un’idea di rinascita?

Più che un’idea di rinascita, perché comunque l’epilogo del G8 di Genova non lo definirei una rinascita, sicuramente “Apertura” lascia appunto aperta la possibilità di miglioramento. 

Domanda di rito obbligatoria: hai già qualche idea per un nuovo progetto?

Idee per nuovi progetti non saprei, di certo vado avanti a fare il mio come al solito.

a cura di
Valentina Vitrani

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