Visconti fuori ora con “Le Idi di Marzo”
Prodotto da Giulio Ragno Favero de Il Teatro degli Orrori e interamente scritto e suonato da Visconti, “Le Idi di Marzo” riscrive il concetto di morte giocando con la narrativa della congiura e lo spettro del passato musicale italiano. Parla di una relazione impossibile o forse di un processo creativo, ma in ogni caso tratta di tutte le imperfezioni che descrivono l’individualità umana.
L’artista esplora temi decadenti, come appunto la morte, filtrandoli attraverso un’insolita miscela sonora, tra incursioni post-punk e contaminazioni cantautorali.
“Le Idi di Marzo” ha anche un video, ideato e montato dall’artista stesso, che ne è il mascherato protagonista.
Visconti
Valerio Visconti nasce nel 2000 ad Acqui Terme e a 20 anni scrive il suo primo album, “DPCM” (in uscita il 18 marzo per Dischi Sotterranei), figlio della pandemia e della complessità della generazione Z, che è anticipato dai singoli “Ammorbidente” e “Le Idi di Marzo”.
Nei suoi brani l’urgenza del post-punk trova un’insolita miscela con la forma cantautorale. I suoi testi cercano di riscoprire la metropoli nella provincia e la normalità del disagio.
Visconti si muove tra due poli: l’intimismo poetico e la sferzante critica generazionale.
a cura di
Redazione