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“Voglio solo stare bene”: la luce in fondo al tunnel con la Purple Fam

Esce oggi l’ultimo singolo di Elle J e T.White (Purple.REC/Peermusic Italy) con la produzione di Logos.Lux 

Che le canzoni siano lo specchio dell’anima lo sappiamo tutti, e lo sono per chi le ascolta ma prima di tutto per chi le scrive. Cantare il proprio dolore per alleviarlo, rovesciare se stessi nei testi per urlare al mondo i nostri bisogni: in questo caso, solo quello di stare bene.

Lo fanno Elle J e T.White nel loro ultimo singolo, Voglio solo stare bene, fuori oggi per Purple.Rec/Peermusic Italy con la produzione di Logos.Lux. I due rapper marchigiani sono parte, con Bore, del collettivo PURPLE FAM, progetto che oggi è anche brand di abbigliamento legato al mondo della streetwear, un format di serate e un’etichetta discografica indipendente con uno studio di registrazione.

Li abbiamo incontrati per fare due chiacchiere, per scoprire cosa si cela dietro i loro testi e farci raccontare le origini della loro famiglia tutta viola.

Ciao ragazzi, benvenuti a Posta Indipendente! Oggi esce il vostro nuovo singolo, Voglio solo stare bene: raccontate il desiderio di colmare un vuoto importante, la mancanza di accettazione verso noi stessi. Come nasce questo brano?

Elle J: Ciao a Posta Indipendente, siamo molto contenti di rispondere a qualche vostra domanda, è sempre bello raccontare della nostra musica.
Questo brano nasce dalla consapevolezza che non sempre si sta bene nei propri panni, questa consapevolezza porta ad un bisogno quasi vitale di colmare un vuoto.

La cosa più interessante essendo un brano così personale ma realizzato in collaborazione con T.White è che apparentemente questa sensazione di vuoto quando ce la siamo raccontata non riguardava le stesse esperienze, ma a livello di percezione è esattamente sullo stesso piano.

T.White: Eravamo entrambi chiusi in un vortice di bad vibes che ci trasportava in questo tunnel, nel quale a mala pena intravedevamo la luce.

C’è quella luce in fondo al tunnel che sembra irraggiungibile, e poi quei frammenti di ricordi che fanno da uscita di sicurezza temporanea: cosa significa per voi “correre” per stare bene?

T.White: Il correre rappresenta il combattere tutti questi ricordi di anni passati nel dolore interiore per poter realizzare me stesso, per poter raggiungere la serenità di una nuova vita nella quale le mie esperienze passate che ora mi incatenano nel buio possano essere cicatrici dalle quali trarre forza e vivere con più equilibrio il mio futuro.

Elle J: Si corre sempre per scappare da qualcosa, qualche volta da qualcuno e spesso da noi stessi, io ho sempre corso un po’ per sfuggire da tutto senza mai voltarmi.
Correre è uno strumento per reagire.
É un po’ come se fossi Forrest Gump, corro perché devo, anche se non ho una meta, solo per stare bene.

E la musica che ruolo gioca in questa ricerca dell’equilibrio?

T.White: Diciamo che in questo momento è l’unica fonte di benessere emotivo che ho.
Dato che non sono molto espansivo quando si tratta dei miei sentimenti, la musica riesce a tirare fuori tutti i lati più nascosti della mia persona ed è fondamentale per poter liberare i miei demoni

Elle J: La musica è sempre stata partecipe nella mia vita.
È parte integrante di me, ed è proprio l’elemento che mi aiuta a rimanere in equilibrio.
È il baricentro della mia vita, una carissima amica con cui sfogarmi e sputare tutto quello che mi schiaccia.

Foto di Andrea Rossi 

Ma voi due non siete solo Elle J e T.White, avete alle spalle un progetto decisamente fresco ed interessante che va oltre la musica. Ci raccontate un po’ della PURPLE FAM?

T.White: La PURPLE FAM per noi più che un collettivo è una vera e propria famiglia.
Ci piace ricordarlo sempre anche per distaccarci dall’immagine stereotipata delle gang legate al mondo Rap, visto che siamo in Italia e non in America, dove queste cose hanno molta più credibilità. 

Detto questo: la PURPLE FAM nasce dopo la pandemia, prima ci stavamo facendo conoscere nella nostra provincia grazie ad un brand che trovava il più grande riscontro durante le serate nei locali. Dopo ci siamo dovuti come tutti reinventare e siccome uno dei più grandi sogni di uno dei due fondatori del brand era quello di aprire una sua etichetta indipendente i soldi che avevamo risparmiato negli anni li abbiamo investiti per un nostro studio di produzione.

Piano piano tutti i “fratelli” della Fam hanno trovato un proprio ruolo all’interno del progetto a seconda delle loro passioni: c’è chi si occupa della parte manageriale e di produzione, della parte grafica, della comunicazione e della promozione nei social, delle foto e dei video.
Abbiamo creato un vero e proprio team di lavoro in famiglia.

Viene da chiedersi quale sia il processo creativo all’interno di un collettivo così sfaccettato.

Elle J: Personalmente credo che il processo creativo sia dettato da quello che ognuno di noi vive day by day, dallo stato d’animo momentaneo o di un periodo.
La nostra sintonia inoltre ci permette di andare sempre nella stessa direzione, sappiamo capirci e compensarci molto bene.

T.White: Come dice Elle siamo legati da stati d’animi che vanno ad incidere al 100% sulla nascita di un brano.
Il nostro forte è il rinchiuderci in studio, ritrovarci insieme davanti al microfono e dare sfogo ai nostri pensieri.

Siete giovani e il vostro progetto si sta decisamente consolidando: piani per il futuro?

T.White: Penso che come tutti gli artisti vorremmo vivere di questo, poter far della musica il nostro pane.
Svegliarci la mattina e sapere che le ore passate adesso in un lavoro che ci permette di sostenere le nostre vite possano essere spese facendo musica.
Sicuramente come prospettive future sul progetto stiamo anche incominciando a proiettarci in un “album mood”.

Grazie ragazzi, è stato un piacere fare due chiacchiere con voi. 

T.White: Grazie mille a voi, un saluto e un cuoricino viola a tutti! Speriamo che Voglio Solo Stare Bene vi stia facendo emozionare. 

Elle J: Alla prossima, un saluto dalla Fam!

A cura di
Eléonore Mancini

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