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Christian Draghi ci racconta “Quelli Furbi”, il suo nuovo singolo

Oggi vi proponiamo la nostra chiacchierata con il cantautore pavese Christian Draghi, che ha recentemente rilasciato il suo nuovo singolo, “Quelli Furbi“, accompagnato dal videoclip ufficiale visibile qui.

Buona lettura!

Ciao Christian, benvenuto su Posta Indipendente! Hai recentemente rilasciato “Quelli Furbi”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?

Ciao, grazie per questo spazio! Il brano è nato durante il lockdown, che ho trascorso in Germania. Avevo tanto tempo per pensare e seguivo quello che succedeva nel mondo attraverso internet e i social. Ho imparato che in questa società esistono persone “indispensabili” e altre no, con gli artisti – soprattutto quelli piccoli e indipendenti – relegati tra il superfluo, infatti sono stati ignorati praticamente da tutti fino a che non si sono messi a cantare dai balconi nel tentativo di far notare che esistono ancora. Senza soldi e sussidi ci siamo ritrovati in braghe di tela e senza ruolo in un mondo cambiato. Il buonsenso consigliava di trovarsi un altro mestiere, un po’ più stabile, in linea coi tempi. Eppure, siccome non si può essere che se stessi, alla fine abbiamo deciso di continuare a investire sui nostri sogni e sulle nostre passioni. Una scelta kamikaze, che fa di noi quelli “furbi”. In senso ovviamente ironico, perché di “furbo” in questa scelta non c’è apparentemente nulla.

Sei recentemente tornato in Italia dopo un anno e mezzo vissuto in Germania; sul fronte musicale, noti delle differenze tra i due Paesi? Se si, quali?

La differenza sta nell’approccio alla musica e alla cultura in generale. In Germania ho notato da sempre più interesse e curiosità. Non è un caso che sia una tappa prediletta da tutti i musicisti che vanno in tour. Credo dipenda dalla mentalità di quel popolo: sono più “quadrati” di noi nella vita di tutti i giorni e vivono l’arte e la musica in generale come un momento di svago e liberazione di pulsioni positive e intense. La prendono sul serio, mentre noi italiani siamo portati a goderci di più la vita ma spesso finiamo per essere un po’ superficiali e a non dare molta importanza alle cose. 

In futuro, ti piacerebbe collaborare con qualcuno per un feat.? In caso affermativo, con chi?

«Sto collaborando con il cantautore americano Aaron Brooks, sono chitarrista e seconda voce nella sua band, per cui diciamo che al momento sono soddisfatto sul fronte delle collaborazioni. Per i miei brani si vedrà: se incontrerò la persona giusta, perché no?

Sappiamo che hai già diversi brani pronti; senza spoilerare troppo, puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi passi?

Credo che continuerò il percorso iniziato in italiano. E’ la prima volta che scrivo canzoni nella mia lingua madre anziché in inglese e voglio approfondire questa strada. Nei prossimi mesi pubblicherò altri singoli e poi, credo, un album intero di inediti. Ho anche un disco nuovo in inglese già interamente composto, ma lo terrò nel cassetto ancora per un po’, per dare la precedenza alle nuove composizioni in italiano.

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