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Intervista ai Gaze of Lisa: “Sinonimi contrari il nostro primo album”

Sinonimi contrari è il primo album dei “Gaze of Lisa”, band originaria di Matera composta da Pierdomenico Niglio (batteria, voce ed elettronica), Carmelo Fascella (chitarre, voce, live coding) e Damiano Niglio (basso, cori e sintetizzatore), il 1 settembre hanno pubblicato il loro primo disco intitolato “Sinonimi contrari.

Il disco composto da 12 tracce, disponibili in store digitali e in streaming per l’etichetta Terzo Millennio Records.

Il titolo dell’album riassume l’approccio musicale dei Gaze of Lisa ovvero un connubio tra strumenti tradizionali e altri più avanguardistici.

La tracklist di “Sinonimi e contrari”
Lo stile di Sinonimi contrari

Lo stile del disco ondeggia su note di musica elettronica ispirata ad artisti quali Thom Yorke e Apparat unite a un background del classico power trio rock.

Sinonimi Contrari è un disco che vuole disfarsi di qualsiasi tipo di etichette e mostrare come qualcosa si possa cambiare in base al punto di vista.

Affascinati e incuriositi dal post ascolto dell’album e dalla loro visione di vedere le cose e raccontarle non potevamo non intervistarli.

Ciao Ragazzi, benvenuti su Posta indipendente! Come nasce la vostra unione musicale e perché avete scelto questo nome?

Ciao e grazie per averci ospitato!
Suoniamo insieme da diversi anni, più di 10, e in diverse formazioni, dal 2016 ci siamo ritrovati ad essere un trio. Il nome è ispirato dal quadro della Monna Lisa, in particolare tutta la storia che c’è dietro il misterioso sguardo.

Il primo settembre è uscito il vostro primo album “Sinonimi Contrari”, il cui titolo ha preso ispirazione da una fotografia che è stata in un certo senso la vostra musa perché è anche la copertina del vostro album, che è stata realizza nella metà degli anni cinquanta dal fotografo Rosario Genovese, nella città di Matera, la cui rappresentazione è un mulo parcheggiato tra le auto, rappresentazione proprio di questo concetto. Collegando il tutto mi viene da chiedervi che rapporto avete con Matera, che è la vostra città di origine e che sinonimo e contrario la attribuireste?

E’ un rapporto di amore e odio. Siamo innamorati del paesaggio, atmosfere e di tutto l’ambiente naturale che circonda la città ma è comunque una piccola realtà quindi ci sono dei grossi limiti in tante cose, soprattutto nelle iniziative giovanili. La città ha un buco generazionale dato dal fatto che in tanti, dopo le scuole superiori, si trasferiscono altrove per proseguire gli studi, di conseguenza è difficile poter progettare qualcosa se non nel periodo estivo/natalizio, specie nell’ambito artistico. Nessuno pensa di organizzare un concerto o qualcosa del genere nel mese di novembre a Matera, sarebbe un suicidio, per esempio.
Ha tante potenzialità ma ne vengono sfruttate pochissime, forse neanche il 30%.

Come nasce un vostro testo, cioè partite prima dalla musica o prima dalle parole o viceversa oppure dipende dall’ispirazione di quel determinato momento? Come sono nati i brani che compongono l’album Sinonimi Contrari?

Il bello di creare musica è che in fin dei conti delle regole precise non ci sono. Quello che accomuna ogni processo creativo è il captare delle sensazioni e input dall’esterno: essere ispirati, insomma, è fondamentale.
Non ci imponiamo mai di scrivere un pezzo, non lavoriamo tutti insieme contemporaneamente ma aspettiamo che l’idea ci venga spontaneamente, dopo di che la si propone a tutti gli altri.

Nel brano “In uno spazio che fugge” di“Sinonimi Contrari” troviamo la seguente strofa “sguardo assente di chi è altrove”, appena ho ascoltato mi ha colpito molto e ho pensato al mio rapporto con la parola altrove e quindi ora la rivolgo anche voi, che rapporto avete con “l’altrove” sia nella vostra vita che nella musica?

“In uno spazio che fugge” vuole ripercorrere un viaggio mentale, a metà tra sogno e realtà, in cui le leggi spazio-temporali a cui siamo abituati vengono meno. Il concetto dell’essere altrove in questo caso è inteso come il portare la propria mente al di là del posto in cui è fisicamente presente il proprio corpo, attraverso un viaggio introspettivo. L’obiettivo è mettere in discussione tutto di noi stessi, in modo a volte doloroso, per poi tornare con i piedi per terra e far si che “re-inizino le danze” della nostra vita con maggiore consapevolezza.

Per quanto riguarda le nostre vite, cerchiamo di avere un certo bilanciamento tra la condizione dell’essere altrove e quella del qui-ed-ora, altrimenti saremmo solo dei fantasmi, no? Forse è proprio quest’alternanza e questa curiosità nell’andare al di là delle nostre convenzioni che permette di esprimere le nostre varie sfaccettature presenti nel disco.

Musicalmente parlando, impossibile non citare la celebre Altrove di Morgan che, per noi e per molti altri, è un pilastro fondamentale della musica italiana.

In un altro brano ovvero “Linea di Kàrmàn”, che per chi non lo sapesse è una linea immaginaria che segna il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno. Come mai la scelta di di questo titolo così particolare e affascinante? Una strofa recita così: “notti in bianco a colorare sogni giorni colorati a bucare i muri bianchi”. Collegandomi a questo di che colore dipingereste i vostri sogni e la vostra musica? E se avreste la possibilità di dipingere un muro bianco come la rappresentereste la vostra musica?

Il brano parla dei limiti che ognuno di noi da a sé stesse, limiti imposti e magari non reali. Analogamente, la linea di Karman è una linea immaginaria, convenzionalmente a 100km dalla superficie terrestre esiste questo “limite”.
I nostri sogni sono colorati anche se forse non lo diamo troppo a vedere, immagina di prendere una tavolozza, riempirla di colori e iniziare a mischiare tutto, creando così colori nuovi, è questo che faremmo su un muro bianco per rappresentare la nostra musica.

Facciamo un giochino per i brani restanti non citati, tutti o alcuni, a vostra scelta, che compongono Sinonimi Contrari attribuite una parola chiave per ognuno e figurativamente un’immagine che lo rappresenti.

In “Bilancia”, un omino che fa l’equilibrista (che è anche la copertina di questo singolo).

In “Logica” un tunnel multidimensionale che indica le logiche del nostro cervello, che tra l’altro è presente nel videoclip su Youtube.

“Io Contro” può essere rappresentato con un uomo accompagnato dalla sua ombra.

Lo stile del disco ondeggia su note di musica elettronica ispirata ad artisti quali Thom Yorke e Apparat, unite a un background del classico power trio rock. Per la stesura dei testi, grande importanza hanno avuti artisti italiani quali Bluvertigo, CCCP, Franco Battiato e Caparezza. Vi piacerebbe un giorno fare un featuring e se si con chi?

Pierdomenico: Mi piacerebbe ma non con artisti già troppo noti, mi intriga l’idea di poterlo fare con giovani artisti emergenti o che da poco si sono affacciati a contesti più ampi, tipo Post Nebbia o Ginevra che sono secondo me le proposte più interessanti del nuovo panorama musicale.

Carmelo: Forse è meglio non rischiare di rovinare l’idea che abbiamo dei nostri artisti di riferimento entrandoci in contatto. Mi intriga l’idea di suonare con artisti, magari di altre nazionalità e culture, che propongono uno stile di musica completamente differente e vedere cosa ne uscirebbe fuori! Damiano: L’idea mi piace molto perché credo sia sempre bello e stimolante scambiare idee e pareri musicali e non con artisti nuovi; tra gli artisti famosi non saprei, personalmente ammiro molto Levante, ma credo che attualmente sia più carino farlo con artisti emergenti che non siano ancora molto noti.

Damiano: L’idea mi piace molto perché credo sia sempre bello e stimolante scambiare idee e pareri musicali e non con artisti nuovi; tra gli artisti famosi non saprei, personalmente ammiro molto Levante, ma credo che attualmente sia più carino farlo con artisti emergenti che non siano ancora molto noti.

Questa estate avete ripreso con alcuni live, com’è stato tornare dopo la pausa forzata causata della pandemia? Credete che la politica stia aiutando il mondo della musica e dell’intrattenimento in generale? Secondo voi cosa bisognerebbe fare nel concreto?

Chiaramente è stato bellissimo e anche da parte del pubblico abbiamo percepito positività e voglia di partecipare ad eventi e concerti.
Lo Stato ha un comportamento contradditorio nei confronti degli eventi dal vivo e un artista che da diverso tempo si sta battendo per questo è Cosmo, lui sta portando proposte concrete e idee ma ancora nessuno fa effettivamente qualcosa. Onore a lui (grande artista a cui ci ispiriamo, tra l’altro), crediamo sia assurdo che debba essere un musicista ad occuparsi e battere su determinate tematiche politiche-sociali, in teoria dovrebbe essere compito e responsabilità di altri.

Che progetti musicali avete per questi ultimi tre mesi del 2021? Qual è il sogno che vorreste realizzare nel 2022?

Stiamo organizzando delle date di promozione del disco nel periodo natalizio, tra Puglia e Basilicata. Il sogno del 2022 è poter suonare Sinonimi Contrari dal vivo in varie zone d’Italia, e ci stiamo già lavorando!

I saluti finali

Ringraziamo i Gaze of Lisa i quali stanno ottenendo un buonissimo riscontro e hanno tutte le carte in regola per raggiungere tutti i traguardi possibili e immaginabili e di realizzare tutti i loro sogni come quello che ci hanno confidato nell’intervista, nel frattempo acquistiamo Sinonimi Contrari e alziamo il volume, inoltre vi ricordiamo che venerdì 8 ottobre è uscito il loro nuovo singolo “Divinamente”.

Ad Maiora.

a cura di
Francesca Cenani

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