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I DY3-thx12-4432 ci portano oltre la teoria del suono

Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un duo che sin dal primo ascolto ci ha fatto volare nell’iperspazio, stiamo parlando dei DY3-thx12-4432. Nome un po’ difficile da pronunciare, vero? Ancora più assurdo se dovessimo sapere cosa significa. Ebbene, noi abbiamo provato a tirar fuori qualche informazione in più dalla band ma l’unica cosa che siamo riusciti a sapere è che dietro questo nome che ha a che fare con la teoria del suono si nascondono Davide e Yoshimitsu, due artisti, uno italiano e uno giapponese, che senza essersi nemmeno mai visti decidono di mettersi insieme per fare musica dall’altro spazio.

È da poco uscito il loro primo EP, omonimo e il tutto si collega ad un lungometraggio di fantascienza. Non vi sveliamo altro!

Ciao ragazzi, benvenuti su Postaindipendente! Sono rimasta molto affascinata dalla vostra musica e dal vostro mondo, DY3-thx12-4432 è l’incontro tra Davide Perico e Yoshimitsu4432 e ancora tra Italia e Giappone: come è avvenuta questa crasi tra due paesi così lontani geograficamente?

Davide: stavo scrivendo alcune recensioni su un portale per curatori di playlist indipendenti, e mi sono imbattuto in una canzone di Yoshimitsu. l’ho trovata semplicemente straordinaria, l’ho contattato per dirgli che l’avrei inserita nella mia playlist. Abbiamo chiacchierato un po’, ed alcuni mesi dopo l’ho coinvolto nella realizzazione della opening song per un cortometraggio di una regista di Las Vegas. L’intesa musicale è stata automatica, ed abbiamo subito creato il nostro primo EP, in circa 15 giorni.

Se è molto peculiare la vostra formazione lo è altrettanto la scelta del vostro nome che è speculare a quella dell’album: ci dite qualcosa in più?

Davide: stavamo lavorando alla terza canzone dell’EP, e ci interrogavamo sul titolo adatto…questa canzone nella nostra mente è una specie di blues dello spazio (noi adoriamo la fantascienza, e questo aspetto sarà ancora più importante nel prossimo album), volevamo raccontare la solitudine di un clone smarrito su un pianeta deserto, così ho pensato a questa sigla.

Ogni lettera e numero ha un significato preciso, ma ti confesso che a noi piace mantenere un certo alone di mistero, pensa che noi non ci siamo mai incontrati e non ci siamo nemmeno mai visti in volto…. Per cui non entrerò nei dettagli, ti posso solo dire che sono presenti elementi legati ai nostri nomi ed alla teoria del suono.
Questo titolo ci è piaciuto con il tempo così tanto da diventare non solo quello dell’EP, ma anche il nome della band.

Quali elementi musicali avete importato dalle vostre origini rispettivamente italiane e nipponiche che avete poi fuso insieme?

Yoshimitsu: Tutte le nostre composizioni nascono e si sviluppano attraverso un continuo scambio di dati ed un fittissimo dialogo via chat. Ciascuno dei due può comporre, arrangiare, suonare ogni strumento, così il processo creativo è davvero fluido e vario.
In “Freeze Ambi” io ho creato l’ambiente ed il tema di chitarra, Davide ha rifinito l’arrangiamento aggiungendo il pianoforte ed altre textures. Space D invece era una mia demo cui Davide ha dato un arrangiamento ed un mood totalmente nuovo.“Dy3-thx12-4432” è iniziata da una bozza di Davide con pianoforte e loops, poi arrangiata da me. “Zero Atmospheres” ha preso spunto da una progressione di accordi di Davide e da un mio tema di chitarra, e poi è stata arrangiata da Davide. Come vedi non abbiamo un metodo predefinito, cerchiamo sempre la via strada più efficace per ogni canzone.

Sappiamo inoltre che l’album “DY3-thx12- 4432” sta per diventare la colonna sonora di un film di fantascienza dal titolo Dark Planet realizzato da Davide: svelateci la trama e qualche curiosità sul lungometraggio!

Davide: In realtà ti devo correggere, sarà il prossimo album “Dark Planet” ad essere la colonna sonora di un film.
L’idea è nata dopo che i due video realizzati da Davide per le canzoni “Space D” e “Zero Atmospheres” hanno vinto moltissimi premi all’interno di festival del cinema internazionali. Dopo aver creato le prime canzoni dell’album abbiamo iniziato a pensare ai relativi video, e ci siamo detti “invece di realizzare un video per ogni canzone, perché non fare invece un film, che racchiuda tutte le canzoni dell’album?” È una idea talmente entusiasmante che ci siamo messi subito al lavoro.

Dark Planet sarà una grande epopea di fantascienza, il racconto del viaggio di due esploratori solitari (io e Yoshimitsu ovviamente!) alla ricerca della salvezza per ciò che è rimasto di una umanità sfinita e scoraggiata. I due seguiranno un misterioso segnale che li condurrà, appunto, su un pianeta oscuro… Il film sarà realizzato interamente in computer grafica, e parzialmente con la tecnica di stop motion animation. Sul nostro canale Youtube puoi curiosare i nostri pluripremiati video. Il film ne seguirà in qualche modo l’estetica.

A questo punto non posso non chiedervi se il lavoro che avete prodotto abbia tratto ispirazione dalla parte grafica e viceversa!

Yoshimitsu: Quando ho lavorato all’EP, sono stato io a creare la cover, una immagine composita di Milano e Tokyo, e credo che questo abbia in qualche modo influenzato la musica, ma fondamentalmente lavoro sempre prima sulla musica, lo stesso sta accadendo anche per il prossimo album: guardo un po’ gli avatar dei personaggi del film ed immagino un po’ la storia, ma prima lavoro sulla musica. Non escludo che in futuro possa essere diverso…

Davide: per me le cose funzionano diversamente, ho sempre collegato la musica alle immagini, in pratica spesso penso ad un titolo, e di colpo “vedo” letteralmente un intero mondo, una storia dettagliata, e da qui prendo ispirazione per la musica. Devo ammettere che ora che stiamo sviluppando parallelamente l’album ed il film, questo meccanismo è ancora più accentuato, e ti confesso che tutto ciò è davvero eccitante! Ad esempio, nel prossimo album una canzone si intitolerà “Scent of just cut grass will fuck your brain, e sono certo che chiunque la ascolterà si ritroverà di colpo bambino, sdraiato su un prato, con il rumore del vento che muove l’erba.

Questo è quanto vedevo, quando ho composto il tema di chitarra iniziale che Yoshimitsu ha interpretato da straordinario guitar hero quale è.

a cura di
Ilaria Rapa

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