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Gulliver, Giò Sada e “Grande Buio”

Quattro sono le tracce che compongono Grande Buio il nuovo EP di Gulliver aka Giò Sada estratto dall’omonimo docu-live. Documentario ed EP sanciscono il cambio di rotta dell’artista pugliese dopo la vittoria ad X-Factor nel 2015, un disco d’oro per il singolo “Il rimpianto di te” e il debutto del suo primo album di inediti “Volando al Contrario” (2016, Sony) nella Top 10 della classifica di vendite in Italia. Gulliver è la rappresentazione dei mondi diversi e opposti attraversati da Giò Sada nel suo percorso artistico che lo ha visto anche in formazione con i Barismoothsquad. Gulliver ha debuttato live a Bologna nel dicembre 2018, nell’ambito della rassegna europea Europavox, per poi esibirsi anche allo Sziget Festival di Budapest nell’estate 2019. Il 28 Febbraio 2020, invece, viene pubblicato “Terranova”, il primo disco di Gulliver. Un viaggio artistico che ha come scopo il ritorno alla musica come esperienza di ascolto e condivisione.

Incuriositi da questo cambio di rotta, abbiamo contattato Gulliver per farci raccontare quello che lo ha portato da Giò Sada a Gulliver e non solo.

Ph. Simona Ardito
Ciao Giò, benvenuto su Posta Indipendente. Chi è Gulliver? E cosa ti ha spinto verso questa nuova avventura?

Ciao! contento di essere con voi.

Gulliver è il nome che ho scelto per questo progetto, ed è anche una parte del mio percorso di vita che mi ha portato fino a qui. Gulliver nei racconti, attraverso i naufragi, arriva in terre sconosciute e strabilianti, non ci arriva seguendo una rotta, l’imprevisto diventa il timone e il buio diventa necessario per vedere una luce, io faccio lo stesso, mi imbarco e lascio che ci pensino il mare e il vento a fare il resto, mi lascio trasportare o almeno ci provo. Data questa mia inclinazione ho scelto di darle un nome adeguato. Gulliver.

Per presentare il nuovo EP, “Grande Buio”, parli di “Intraprendere un personale cammino di re-umanizzazione”, quando e come hai avvertito questa esigenza?

È la naturale esigenza di disintossicarsi, il non voler accettare fino in fondo che ci si deve sacrificare oltremodo per essere “vincenti”, sapersi godere le cose e le persone che si amano, rifiutare la narrazione del doversi meritare di essere nati e dell’essere produttivi come unico dogma dello stare al mondo.

“Grande Buio” cover
La musica è la tua luce individuale. Lo è sempre stata? Ce ne sono altre?

In qualche modo lo è sempre stata, il canto, la voce mi hanno sempre accompagnato da quando ho capito di avere questa capacità, però c’è tanto altro che mi interessa e molte strade che vorrei percorrere, cerco di non precludermi nessuno scenario.

Un disco “tra mari in tempesta e spiriti misteriosi”, quanto questi elementi hanno contribuito al tuo “cambio di rotta”? Come nasce “Grande Buio”?

I racconti hanno sempre condizionato molto le mie scelte, Ulisse si perde e per anni non torna a casa, io da piccolo mi chiedevo come fosse possibile che nel mar Mediterraneo non riuscissero a tornare a casa, mi sembrava assurdo e dentro di me prese forma l’idea che in fondo non è che volesse proprio tornare subito. Lasciarsi sballottolare un po’ aiuta a prendere la misura di chi sei davvero e io avevo necessità di conoscermi fino in fondo, fino ad entrare nel grande buio, cioè il punto di incontro tra chi ero stato fino a quel momento e chi sarei stato quando ne sarei uscito. È stato il primo buio per me, non sarà l’ultimo immagino.

Parli di “forza simbolica, mirabile e salvifica del mare”, chi meglio di te che vivi a stretto contatto col mare può comprendere. Cosa simboleggia per te il mare? Quanto ha influito sulla tua musica?

Il mare è consigliere, se lo sai rispettare non può che esserti amico, lascia spazio all’immaginazione, una volta assimilato te lo porti dentro sempre, anche quando vado in montagna mi piace immaginare di unire le suggestioni che entrambe le dimensioni mi provocano.

Nel docu film “Grande Buio – Tetralogia del coraggio” insieme ai compagni di sempre – Marco Fischetti e Raffaele Stellacci c’è Pasco Pezzillo dei JoyCut. Com’è nata questa collaborazione e perché un docu-film?

La nostra amicizia è nata come nascono i grandi amori, con un colpo di fulmine. Abbiamo saputo dal primo momento che insieme sarebbe nato qualcosa di speciale quindi abbiamo curato ogni aspetto del nostro rapporto prima di fare questo lavoro insieme. Così facendo è stato l’istinto a guidarci nella realizzazione di questo doculive, senza troppi pattern, quello che volevamo dire è uscito da sè essendoci serviti anche delle parole, pensando di poter fare entrare nel mio e nel nostro mondo chiunque con più facilità.

Giò Sada aka Gulliver guest Pasco Pezzillo (JoyCut) – GRANDE BUIO, Tetralogia del coraggio
Cosa ti auguri per il futuro, che progetti hai?

Mi auguro di poter suonare al più presto per voi, e che noi tutti con grande autodeterminazione possiamo provare a migliorarci.

Domenica 19 settembre Gulliver suonerà a Portici al Wettin Club in occasione della festa dei 5 anni del Mar dei Sargassi – N’ata storia.

Questa la tracklist dell’EP: 

ANIMA

GRANDE BUIO

AMARANTO (versione live)

TERRANOVA (versione live)

Ascolta qui!

a cura di
Mariangela Cuscito

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