Magenta #9: l’intervista ai rockettari
I Magenta#9 nascono all’inizio del 2017 nel quartiere “Bolognina” proprio in via Magenta 9, dove i primi due membri della formazione, Alessio “Amos” Amorati e Amedeo Mongiorgi, sono soliti ritrovarsi.
La Bolognina è un quartiere storico di Bologna, multietnico, inclusivo, ricco di eventi e spesso è proprio da qui che partono manifestazioni e cortei. Nonostante sia un quartiere attivo viene comunque associato al degrado. E a voi, oltre al nome, cosa ha dato la Bolognina? Com’è riuscita a influenzare la vostra musica?
Amos: alla grande, hai descritto velocemente ma anche molto precisamente la situazione “Bolognina”; è un quartiere che ci ha subito accolto, nessuno di noi è nato qui, ma tutti ci viviamo, ci lavoriamo, ci divertiamo e soprattutto ci suoniamo perché è pieno di locali, occasioni e feste di varia natura. Vederlo sui mass media sempre associato a fatti di spaccio, sgombero, casini vari non rende bene l’idea a chi non ci vive o passa molto tempo davvero.
Per questo abbiamo deciso di diventare noi i “ceffi della Bolognina” proprio per cercare di andare oltre l’apparenza e portare con la ns musica una ventata di allegria e positività. In Bolognina noi ci stiamo bene e abbiamo trovato la gioia. La ns musica è nata qui, le canzoni le abbiamo scritte qui, serata dopo serata, sempre in balotta!
Il vostro gruppo è stato il vincitore della 33esima edizione di Sanremo Rock. Com’è stata quest’esperienza nel complesso?
Amos: si con il ns primo singolo “Non si può” abbiamo vinto durante il lockdown la finalissima al Teatro Ariston. Un’emozione unica anche solo entrarci per fare le prove; attendere tra i bidoni dei rifiuti ore sotto il sole e sull’asfalto ci ha dato l’energia per dare il massimo su quel palco! Consiglio a tutti di provare, abbiamo conosciuto durante le vare eliminatorie ottime band e gli organizzatori sono molto professionali così come tutto lo staff tecnico. Pensa ho appena saputo che ci torneremo anche quest’anno come ospiti il 10 ed 11 settembre, avremo anche la possibilità di fare un ns concerto completo sul “red carpet” per poi passare il testimone al vincitore di quest’anno.
Dalle vostre esperienze si capisce che siete un gruppo intraprendente e che difficilmente rimane fermo, che insomma non si lascia scappare facilmente delle occasioni. A questo proposito il vostro brano “Non si può” vuole essere una sorta di urlo liberatorio per voi, che siete elle persone dinamiche, perché a un certo punto avete trovato degli ostacoli nei vostri progetti?
Amos: il brano è stato scritto in un momento dove la sostanziale mancanza di denaro pareva essere un problema insormontabile per le ns attività ed invece è bastato guardare dentro di noi e soprattutto accanto a noi per ritrovare i veri valori morali e la forza per ripartire e non fermarsi davanti a nulla. La vera ricchezza sta in chi ci sta vicino, ci supporta e ci vuole bene per davvero.
Come mai la scelta del fumetto per il videoclip del pezzo?
Amos: causa lockdown non potevamo farci filmare ed incontrarci ed allora abbiamo pensato a qualcosa di alternativo, grazie ai Framers di Milano abbiamo conosciuto Vanessa Belardo, fumettista per la Sergio Bonelli, ed è nata la pazza idea di fare un fumetto in perfetto stile “gangsta” anni ’90. Noi siamo tutti assidui lettori di fumetti: Dylan Dog, Nathan Never, Dampyr, ecc.. e non ci pareva vero di diventarlo noi stessi. Vanessa ha realizzato delle tavole bellissime ed i Framers le hanno animate a meraviglia, siamo molto contenti del risultato, lo trovate sul ns sito e sul ns canale YT: www.magenta9.it
Avete dei live in programma?
Amos: il 18 giugno scorso è uscito il ns secondo singolo: “LA DOCCIA”, sempre prodotto da Marco Barusso, che sta andando moto bene su spotify e sulle radio e ci siamo subito messi a suonare in giro, fin qui abbiamo fatto 11 date, ne rimane solo una:
-4 settembre al Velodromo di Pianoro,
tutti ad ingresso gratuito, vi aspettiamo li belli carichi ok? e poi via tutti fradici sotto la Doccia!!!!
a cura di
Alice di Domenico