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“Fragile” il nuovo EP di Dalila Spagnolo

Oggi vi presentiamo Fragile il nuovo EP di Dalila Spagnolo. Dalila è una cantautrice che spazia dal soul al R’n’B. Si è formata presso l’Accademia di Coralità emozionale e scienze umane “Just”. Ancora oggi studia canto jazz presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce e per il resto leggete un po’ cosa ha risposto alle domande che le abbiamo fatto, magari sentendo il suo EP, Fragile, in sottofondo.

Ciao Dalila, il 15 aprile è uscito il tuo primo EP, Fragile, quali sono le emozioni che hai sentito durante la nascita del progetto e una volta che ha visto la luce?


Il periodo dedicato alla produzione è sembrato lungo. Le restrizioni nei confronti degli spostamenti e degli orari hanno rallentato alcune dinamiche. In fondo però, abbiamo avuto maggiore tempo per perfezionarci, sbagliare, ripartire e maturare il sound. Ho avvertito sempre tanto fermento da parte di tutto il team con cui lavoro. Io in particolare ero molto impaziente. Ho imparato che la fretta non porta a nulla di buono, quindi ringrazio chi mi ha sapientemente convinta a pazientare.

Non mi sono mai sentita sola in questo percorso, ma ho sentito un vuoto in quella notte del 15 aprile, in cui ho dovuto festeggiare da sola il mio primo progetto discografico. Avrei voluto abbracciare chi lo aveva costruito con me, chi ci aveva creduto con me. Però, d’altra parte, non mi aspettavo che tante persone avrebbero ascoltato l’album proprio a mezzanotte. Lì, ho capito che questo Progetto “Fragile” è più umano ed empaticamente accessibile di quanto sembri.

Quanto è autobiografico l’EP? Ti reputi una persona fragile?


Certo che sì, chi non lo è? È proprio nella fragilità che ho ritrovato la mia forza e posso scegliere di perdonare. L’EP è assolutamente autobiografico, sono del parere che non ci sia autore che non parli di sé anche in una storia che non parla di sé. Ci sarà sempre una piccola e lontana sfumatura che, anche involontariamente, lo “tradirà”.

“Fragile” è solo un punto di partenza, il mio certamente, ma anche quello di ciascun essere umano. La chiave di s-volta è nascosta nella scelta, tanto saggia quanto difficile, di utilizzare la fragilità come strumento per evolversi e migliorarsi. “Fragile” non vuole essere un titolo pesante, esclusivo verso i “forti” (o chi si sente tale ignorando la vera natura umana), non vuole attanagliare. Vuole essere leggerezza ed ispirazione, accompagnando le proprie energie verso l’amore per l’Altro, ma ancor prima per sé stessi.

Come stai vivendo l’impossibilità di poter pubblicizzare l’EP senza live e contatti umani visto il periodo storico che stiamo vivendo?


Questo momento storico è un’arma a doppio taglio. Mi allontana da ciò che più mi entusiasma, come i live e le relazioni umane in genere. Dall’altra parte mi concede tempo per rielaborare nel concreto uno spettacolo che possa valorizzare il progetto discografico nonostante siano oramai richieste formazioni ridotte. Da più di un anno ormai è stato palesemente richiesto a tutti noi di reinventarci, e così stiamo cercando di fare. Siamo quasi pronti per portare “Fragile” in concerto, fremo/tremo letteralmente.

Qual è il tuo rapporto coi social e com’è cambiato il tuo rapporto con essi nell’ultimo anno?


A volte li odio, a volte li amo. A volte mi sento quasi obbligata ad essere presente, altre mi costringo a vivere la vita reale, prendendomi i miei silenzi. Comunicare sui social attraverso messaggi positivi, come faccio da molto tempo, mi fa sentire responsabile. Per questo motivo penso molto a ciò che scrivo e mi impegno nell’intento di ispirare anche solo una persona a vivere nella gratitudine della vita. Non ho la presunzione di insegnare qualcosa, semplicemente scrivo ciò che vivo e trasformo in bellezza. E’ il dolore che diventa missione. E lo dico, lo racconto apertamente.

Quali sono i progetti per il futuro? C’è la possibilità di qualche piccolo live estivo o la stesura di nuovi brani?


Assolutamente sì, il tour di “Fragile” è in arrivo. Nei prossimi mesi (Covid permettendo) sarò in giro per la regione e per l’Italia, ospite di alcuni festival, cantando i miei brani inediti. 
Continuo a scrivere, ogni volta che trovo il coraggio di mettere in musica le mie emozioni, pensando già al prossimo progetto discografico.
Grazie per le vostre domande, 
Buon ascolto di “Fragile”
Dalila

Grazie a Dalila. E voi che ne pensate? Lasciateci una vostra opinione se avete ascoltato Fragile.

a cura di
Iolanda Pompilio

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